lunedì 29 luglio 2013

SCACCHI PER IL MONDO

Gli scacchi per corrispondenza conservano una poesia che è difficile da descrivere.
Di solito scelgo giocatori favorevoli in termini di fuso orario (brasiliani, statunitensi, australiani e giù di lì), ma anche gli altri sono ben accetti.
Solo qualche mossa per serata, con partite che durano settimane, mesi. Tanto tempo a disposizione per studiare, crescere, riflettere. Ho notato che in questo modo, libero dallo stress di dover chiudere rapidamente la partita (come capita nelle partite "dirette"), gli schemi delle singole partite mi tornano in mente nei momenti più impensabili della giornata e ciò mi permette di sfruttare, insieme al lato analitico, anche quello creativo. Dei giocatori conosco solo il nickname e la nazionalità e, grazie ad un sistema di  messaggi incorporato nella partita e compatibilmente con la lingua, posso discutere di errori, soluzioni affascinanti, altre partite. Ma la poesia è in tutto il resto del tempo che divide una mossa da quella del giorno successivo. Ognuno di noi vive la propria vita, tra gioie e dolori, nuove esperienze e routine, ma quando apre la scacchiera virtuale continua a giocare la nostra partita. 
Mi chiedo spesso come sia stata la giornata del mio avversario e a volte sono tentato anche di chiederglielo direttamente. Ma non lo faccio.
Lavoro di fantasia e questo mi basta.
Penso al giocatore brasiliano e lo immagino sulla spiaggia di Copacabana a contemplare il mare, penso al cinese e alla sua corsa a perdi fiato sulla Grande Muraglia; penso all'australiano e ai suoi tuffi con i delfini, allo spagnolo e alle tapas che ha mangiato da poco. Si, lo so: penso ad un mare di luoghi comuni ma è per questo che mi sento a casa. E' per questo che, pur non conoscendoli, li sento amici da sempre.
Gli scacchi sono l'unica guerra che la mia anima possa accettare. E in questa sublime guerra, si è fratelli anche se si combatte l'uno contro l'altro.

Anche in passato esistevano gli scacchi per corrispondenza. Si usavano metodi meno sofisticati come il telegramma, il fax o anche la semplice posta. Memorabili restano le cartoline spedite dai giocatori e riportanti solo l'indirizzo del destinatario e la propria mossa.Passavano settimane, mesi,  per avere anche solo una mossa e le partite duravano anni.
Stesso gioco, stessa poesia.

NB: se qualcuno vuole unirsi a noi, l'iscrizione al sito è naturalmente gratuita (come tutto il resto). Contattatemi e giocheremo insieme...


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