venerdì 31 gennaio 2014

BEPPE GRILLO FA IL RIVOLUZIONARIO CONSERVATORE

Non inizierò a difendere la nostra classe politica di certo oggi, questo no.
Resto infatti convinto che, escluso qualche paese ancora schiacciato dai retaggi di vecchi regimi, passati l'Italia abbia la peggior classe politica d'Europa. Che poi la meriti, questo è un altro discorso.
Ignoranti, infantili, disonesti, populisti, criminali, pupazzi, gonzi, cinici, schiavi, può bastare?
Ah, dimenticavo la mignottocrazia imperante.
Fatte queste dovute precisazioni, occupiamoci di Beppe Grillo.
Se dopo la caciara che hanno fatto i suoi grillini uno come me che, come detto, schifa questa politica completamente, pensa che Grillo così facendo aiuti Renzi e Berlusconi a ricompattare le loro improbabili coalizioni, c'è da meravigliarsi?
Non è con queste pagliacciate che i grillini aiuteranno l'Italia a liberarsi della "vecchia politica".
Ma Beppe Grillo è troppo furbo per non aver previsto il suo "errore" strategico.

Per questo credo fermamente nel fatto che proprio lui che dice di combattere contro la casta, sia in realtà complice e ardito "combattente" nella particolare resistenza che i politicanti in questione hanno messo in campo da tempo.
Grillo è un rivoluzionario sui generis...diciamo che è un rivoluzionario conservatore.

Uno che sa che conviene aiutare i nemici, così da poter continuare a sbraitare contro il sistema malato della politica.
Un po' come i leghisti che sguazzano nella politica romana (nella palude, come amano chiamarla), per poter poi fare la voce grossa contro "Roma ladrona".
Grillo fa la stessa cosa.
Con le sue forme assurde di resistenza non fa che rafforzare il "nemico" che poi, puntualmente, attacca solo a parole. Incamerando consensi (e potere) alle spalle di tanti (tantissimi) beoti.
Sa tutto di già visto.

NB: mentre l'Italia è ancora una volta in ginocchio per l'uso scriteriato del territorio (il dissesto idrogeologico ha precise responsabilità: basta parlare di pioggia killer o fiume assassino!), la politica come sempre pensa ai cazzi suoi, ignorando i veri problemi dei cittadini.
Appunto, come dicevo, sa tutto di già visto.

NB2: questo post non è contro Grillo per essere a favore di Renzi o, non sia mai, del Caimano.
          Questo post è solo la mia personale denuncia allo stato indegno nel quale versa tutta (TUTTA) la                   politica italiana, grillini compresi. La politica italiana è malata, certo, ma Grillo non è la cura. E' solo              una mutazione dello stesso virus mortale.

NB3: il questore che ha usato violenza contro la grillina dovrebbe pagare come ogni cittadino che compie lo stesso IGNOBILE gesto fuori da quel palazzo dorato. 

NB4: ho smesso da tempo di apprezzare la Boldrini e, purtroppo, quanto è successo in questi giorni conferma le mie impressioni.

NB4: RENZI DIMETTITI !

NB5: LETTA (NIPOTE) DIMETTITI!

NB6: LETTA (ZIO) PENTITI E CONFESSA TUTTO!

NB7: CAIMANO, VAI IN GALERA!

NB8: GRILLO, TORNA IN TEATRO!

NB9: ITALIANI, SVEGLIA!!!!!!!!!!!!!!!!!

mercoledì 29 gennaio 2014

ACCORDO SULLA LEGGE ELETTORALE: E L'ITALIA INTANTO MUORE


Difficile peggiorare una proposta di legge elettorale già scadente ma, beati noi, è di Renzi Matteo che stiamo parlando signori miei e, quindi, niente è impossibile.
Dopo giorni nei quali i media hanno seguito ogni ruttino del "sindaho" di Firenze, oggi finalmente i due amiconi (Silvio e Matteo) hanno trovato l'accordo definitivo e, almeno, potremo passare al prossimo "importante problema da risolvere" tipo le doppie punte dei boccoli di Dudù.

Le condizioni poste da Berlusconi all'accordo sono lampanti (tutte accolte!), quelle di Renzi sfuggono ai più. La porcata per salvare la Lega (ci avrei scommesso: leghisti vergogna!!!!), le liste bloccate, l'incostituzionale premio di maggioranza, l'incostituzionale sbarramento, tutto scelto da Berlusconi e per favorire l'alleanza dei partiti del centro destra (Lega compresa). 
Oggi fanno finta di litigare (intendo Berlusconi, Salvini, Alfano, Crosetto, Meloni, ecc,ecc) ma, al momento opportuno, l'intero centro destra si unirà in un'unica accozzaglia e. grazie a questa indegna legge elettorale, vincerà di nuovo.

E Renzi?
Ah, Renzi....ma lui si accontenta di fare il divo in TV (come ha ammesso, potrà eventualmente riciclarsi come presentatore TV in qualche rete Mediaset...)


SONO DEGLI INETTI!
La  prossima legge elettorale, se manterrà questa impostazione, consegnerà ancora una volta il paese a Berlusconi.
E, come sempre, la colpa sarà del centro sinistra e dei suoi dirigenti INETTI!

RENZI DIMETTITI DA TUTTO!

LA FINE DELLA FIAT E LE PROMESSE FASULLE DI MARCHIONNE

Dopo aver distrutto un'azienda storica in gran parte sovvenzionata dallo Stato(per decenni), impoverito migliaia di famiglie, ricattato i lavoratori, aperto la strada ai contratti stile primo '800, fatto promesse "stellari" senza mantenerle e regalato antipatia a mani basse, ecco che oggi Marchionne ci ha comunicato la scomparsa di Fiat.
Certo, non che prima fosse propriamente viva.
Ma serviva il suo genio per sfasciare definitivamente tutto.
La "nuova" società, tal FCA, avrà sede legale in Olanda, pagherà le tasse a Londra, sarà quotata alla Borsa di New York e, probabilmente, venderà le auto su Marte.
Perché dubito che in Italia qualcuno comprerà ancora Fiat.
Aspetto con ansia i nuovi modelli che la mente di Marchionne saprà partorire (ah ah ah);
nell'attesa, non posso non notare che, dopo chissà quanti mesi di duro lavoro, questi geni hanno creato un logo (ed un nome) che si presta facilmente alla risatina greve (giro la ruota e compro una vocale...la "i" di Inetti!)
Marchionne accetta un consiglio: prendi tutti i soldi che hai guadagnato con la Fiat e distribuiscili a tutti gli operai (compresi cassaintegrati e licenziati). Poi vai pure in Canada o dove ritieni opportuno...

Povera Fiat, poveri operai, povera Italia!

lunedì 27 gennaio 2014

IL GIORNO DELLA MEMORIA

Commemorare le vittime della Shoah non basta.
Si deve anche raccontare ai giovani quanto è stato, affinché ciò non possa più accadere.
Ma si deve anche colpire duramente gli ignobili imbecilli del negazionismo che, ignoranti con tanto di testa rasata e vuota,  blaterano slogan vergognosi  e imbrattano le nostre città con scritte razziste.

domenica 26 gennaio 2014

LE DIMISSIONI DI NUNZIA DE GIROLAMO

Finalmente Nunzia De Girolamo si è dimessa da Ministro delle Politiche Agricole.
Nella nota nella quale annuncia le dimissioni, parla di dignità e di un governo che non l'ha difesa.
Ok, restiamo serviti così (non) cara Nunzia.
Naturalmente non sappiamo quali siano i reali motivi di questa scelta, tra l'altro inaspettata visto che è arrivata ampiamente fuori tempo massimo, ma qualche ipotesi la si può fare.
Che Letta (nipote) sappia più di noi in merito alle intercettazioni ancora non note?
Che Berlusconi abbia richiamato all'ovile una delle sue tante ex pupille?
Che la De Girolamo abbia notizie funeste relative al suo possibile coinvolgimento giudiziario nello scandalo dell'Asl di Benevento?
Staremo a vedere.
In attesa di veder volare gli stracci, per intanto godiamoci le sue dimissioni!

20 ANNI DALLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI

Sono passati 20 anni, purtroppo.

Per l'occasione vorrei scrivere un post nel quale mostrare tutto il mio sdegno verso ciò che è stato e, purtroppo, è ancora Berlusconi, ma preferisco rispondere con indifferenza che merita.
L'unica cosa che solo dire è che, in un paese normale, uno come Berlusconi sarebbe fallito ed in carcere da moltissimo tempo.
Ricordo ai distratti che oggi si spellano le mani nell'applaudire lo "statista" in questione, che trattasi di un pregiudicato condannato in via definitiva per frode fiscale.

SALLUSTI, PRIEBKE E LE FANTASIE EROTICHE DELLA BOCCASSINI

Avete letto l'ultimo editoriale di Salluti?
No?
Beh, secondo me dovreste dargli un occhio.
E spero che lo facciano anche l'Ordine dei giornalisti e l'Associazione Nazione Magistrati.
Le parole di Sallusti possono davvero essere catalogate come puro diritto di critica giornalistica?
Si può davvero rivendicare il diritto di critica mentre si parla delle "fantasie erotiche" della Boccassini o si accomuna il Palazzo di Giustizia di Milano con le ignobili azioni del criminale assassino Erich Priebke?
E riferendosi ai magistrati, si può tollerare che Sallusti li definisca piccoli uomini (e donne), frustrati che odiano Berlusconi e che producono sentenze deliranti?
E ancora, è possibile che, a 24 ore dal Giorno della Memoria,  parli di retate che ricordano altre sciagurate epoche?
E poi citare le ignobili parole di Priebke?
Anzi no, il nome di Priebke non l'ha fatto....l'ha solo lasciato chiaramente intendere: ha scritto "come diceva uno con l'accento tedesco morto di recente "gli ordini non si discutono, si eseguono"
E poi quelle "fosse del Palazzo di Giustizia", messe lì a creare l'ignobile parallelo con le Fosse Ardeatine!

Di solito rido di quanto scrive Sallusti  ma, questa volta, non ci riesco proprio!

Sallusti, accetta un consiglio: per difendere Berlusconi inventati pure quello che vuoi, ma lascia fuori dalle tue elucubrazioni tragedie come quella delle Fosse Ardeatine!

Che schifo!

sabato 25 gennaio 2014

MATTEO RENZI E LUISELLA COSTAMAGNA


Poche. semplici, chiare ed efficaci parole.
Questo basta per confutare la pochezza politica di Renzi.
Ed è quello che ha dimostrato Luisella Costamagna in questo articolo.

In un momento nel quale Renzi viene esaltato da tutti (perfino dai peones berluschini), non è facile trovare giornalisti non allineati e con la schiena dritta come la Costamagna.

RENZI DIMETTITI!

SUBCOMANDANTE PAPITO IN GELO

Stamattina tanta voglia di pedali ma freddo suino.
Per combattere il gelo, travestirsi da subcomandante è il minimo.

(il Resegone....splendido!)

(margherita d'inverno, segue estate d'inferno?)

(la Grigna...)

(un cormorano pensieroso)

(eccolo austero)

(e qui sembra dire..."dici a me?")

(e infine, ecco il subcomandante Papito detto il "congelato")

PHILIP ZIMBARDO - L'EFFETTO LUCIFERO (CATTIVI SI DIVENTA?)

Per i non addetti ai lavori, come me, Philip Zimbardo è di certo uno dei più noti psicologi sociali anche e soprattutto grazie al suo famosissimo Esperimento Carcerario di Stanford degli anni '70.
Già, l'Esperimento Carcerario di Stanford... così importante e rivoluzionario che, secondo me, dovrebbe essere studiato a scuola (e non solo all'università).
Volendo semplificare in modo brutale(giusto per restare in tema) il suo esperimento, diciamo che Zimbardo ha ricostruito un carcere fittizio negli scantinati dell'Università di Stanford, facendo vivere l'esperienza guardie/detenuti a ragazzi volontari perfettamente normali. Da prof.di psicologia, la sua idea era quella di studiare il comportamento dei "detenuti" per 15 giorni ma, come ammetterà poi candidamente, è dalle "guardie" che ha avuto gli stimoli più importanti per il suo studio. Egli stesso è caduto vittima dell'esperimento, divenendo in quel frangente un "sovrintendente" carcerario paternalistico ("dimenticando" quasi il suo vero ruolo di ricercatore). Il fine dell'esperimento era quello di individuare una visione alternativa a quella "classica" rispetto ai meccanismi che determinano il concetto di bene e male. 
Il male che un essere umano produce con le sue azioni deriva esclusivamente da fattori disposizionali, come  vuole l'approccio classico o, e qui la grandezza di Zimbardo, è generato piuttosto da forze situazionali che snaturano nel profondo chi ne è vittima?
In sostanza, che importanza hanno le situazioni sul singolo soggetto?
Intendiamoci, prima della lettura di questo libro avevo già le idee chiare sul fatto che le condizioni esterne nelle quali si sviluppa un soggetto determinino in modo decisivo le sue scelte e le sue azioni.
Ma il valore della ricerca di Zimbardo è inestimabile, perché dimostra un assunto difficilmente immaginabile e sintetizzabile con un concetto molto semplice: "se si mettono delle mele sane in un cesto guasto, le mele divengono marce". 
Quando ci si confronta con persone che hanno messo in atto azioni abominevoli (p.e. i nazisti nei campi di concentramento), si prende le distanze da questi  "mostri", con la certezza di non essere in grado in nessuna situazione di compiere gli stessi atti barbari. L'etichetta di "mostri" è un modo per renderli diversi da noi e per non considerarli umani. Le mele marce nel cesto sano.
Zimbardo ha dimostrato che, se posti nelle giuste condizioni (e con sufficienti forze situazionali), anche soggetti "normali" (come noi!) sono in grado di macchiarsi dei più ignobili e barbari dei reati.
So che è difficile da credere, ma è così (fareste bene ad accertarlo, proprio per cercare di resistere nel caso le situazioni coinvolgano voi).
E il suo Esperimento lo ha dimostrato in modo lampante.
L'importanza di queste valutazioni è quella di spostare l'attenzione più che sulle mele marce, che comunque devono pagare, sui "cesti guasti" e sui sistemi che li realizzano. Non si tratta del "buonismo" che vuole giustificare i criminali, addossando ai mali della società i reati commessi. No. 
Si tratta dell'influenza che le situazioni determinano sugli esseri umani "normali".
Zimbardo pone l'attenzione sui sistemi malati che, purtroppo, spesso (sempre) sono costruiti proprio per esaltare l'effetto Lucifero.
L'effetto Lucifero spiega la "banalità del male" e, per differenza, l'altrettanta "banalità del bene".
Interiorizzare l'importanza dei fattori situazionali può prevenire il male e può far prevalere il bene.
Questa è la grandezza di questo studio!

 (M.C. Escher, Illusione con angeli e diavoli)
Ma il libro di Zimbardo fa anche un importante parallelo tra l'Esperimento Carcerario di Stanford e le torture di Abu Ghraib, mostrando le impressionanti analogie tra i due casi e, quindi, scaricando la giusta responsabilità anche sui vertici militari che, non solo hanno permesso quell'orrore, ma non l'hanno neanche previsto. Insomma, solo se si ignora l'Esperimento di Zimbardo si può non prevedere le torture di Abu Ghraib.
Gli spunti nel libro sono però tanti altri. 
Si parla delle scoperte della psicologia sociale, dei tanti esperimenti famosi (Milgram, Asch, ecc), delle varie teorie ("la finestra rotta" tra le altre), dei concetti di eroismo, rivoluzione, bene, male, ....

Alla fine però, da ottimista quale si autodefinisce, Zimbardo ci regala anche un importantissimo decalogo di regole basilari per resistere all'immenso potere del sistema. Poche semplici regole per restare una mela sana, anche in un cesto malato (o almeno per provare a restare sano).

L'ultima frase con la quale Zimbardo chiude il libro è  di Aleksandr Solzenicyn :"La linea che separa il bene dal male attraversa il cuore di ognuno. Chi distruggerebbe un pezzo del proprio cuore?"

Alla fine, per conto mio quello che posso fare, come al solito, è invitarvi a leggerlo perché merita davvero.

questo il link di Zimbardo:





venerdì 24 gennaio 2014

IL MUSEO PER LA MEMORIA DI USTICA (BOLOGNA)

Se avete la possibilità, visitate il Museo per la Memoria di Ustica a Bologna.
Dopo la mia visita, nei primi giorni di gennaio,  ho provato a scrivere e riscrivere questo post molte volte, non riuscendo però mai a restare lucido fino alla fine.
Niente di quanto scrivo potrà mai restituire le emozioni che ho provato.
Posso solo dirvi che porterò per sempre con me il ricordo di quanto ho visto e sentito....

giovedì 23 gennaio 2014

RUBY-TER: BERLUSCONI INDAGATO

I giornali dell'altro ieri non hanno fatto in tempo a finire al macero che Berlusconi Silvio è di nuovo indagato.
Niente di nuovo, intendiamoci. Si sapeva da tempo che questo "Ruby ter" sarebbe partito e quindi, quelli che oggi parlano di "giustizia ad orologeria" o di "Giudici che vogliono fermare le riforme" sono più cialtroni del solito. Chissà se il sindaho più spocchioso d'Italia, al secolo Matteo Renzi, ha fatto in tempo a pentirsi di quello che molti incauti osservatori hanno definito un incontro storico.
Personalmente dubito: è difficile che un narcisista possa ammettere (anche a se stesso) di aver fatto un errore, specie se spropositatamente grosso.
A quanto ne sappiamo, ci sarebbero quindi 45 indagati per vari reati, tra i quali il pregiudicato Berlusconi Silvio (naturalmente), ma anche parecchie "olgettine", la stessa Ruby, gli avvocati Ghedini e Longo, qualche parlamentare/sottosegretario e perfino Mariano Apicella.
Chissà che gli ex testimoni, oggi indagati a pieno titolo, non trovino il coraggio di dire finalmente la verità.
Nell'attesa di saperne di più, non posso far altro che mostrare tutto il mio sconforto per l'assurda scelta di  Matteo Renzi di incontrare questo signore e, soprattutto, di voler con lui mettere mani alla legge elettorale e, addirittura, alle riforme costituzionali.
Dopo una condanna definitiva per frode fiscale uno non può lavorare a nessun titolo per la Pubblica Amministrazione ma, come dimostrano i fatti, se è abbastanza potente/danaroso, può evidentemente vestirsi da "padre della patria" e sedersi al "tavolo delle riforme".
Povera Italia!

Ah, chi ha pagato quel numero spropositato di poliziotti che hanno presidiato l'esterno della sede PD quando il frodatore fiscale ha incontrato Renzi?
Non sarebbe arrivato il momento di dire basta a questo scandaloso trattamento di protezione nei confronti di un signore che ha una condanna penale così grave e che, per giunta, visto l'immenso patrimonio, potrebbe tranquillamente pagare di tasca propria una scorta privata?
Perché non usare tutte quelle risorse per magistrati e servitori dello Stato che sono sprovvisti di scorta e che, mantenendo fede con lealtà ed onore ai propri impegni, rischiano ogni giorno la vita?

RENZI DIMETTITI!

martedì 21 gennaio 2014

POSTE ITALIANE: IL SOLITO METODO DELLA PRIVATIZZAZIONE

Non fossero i soliti cialtroni di sempre, potrei anche evitare di pensare male. Ma, visto il livello, non posso far altro.

Avete notato che, da qualche tempo, il servizio postale è praticamente decaduto?
Personalmente ricevo la posta a singhiozzi, tanto che le bollette mi arrivano già scadute.

Al 21 di gennaio ancora latitano il Canone Rai, la bolletta Telecom , quella Wind, quella dell'Enel, quella del Club dei libri, la Tares (si chiamerà ancora così?), ecc,ecc...
Naturalmente saranno tutte scadute e, quindi, dovrò pagare la mora....
Per il Club dei libri, scaduta anche quella, mi dovrò beccare la stramaledettissima "proposta raccomandata" costituita dal solito libro osceno tipo Fabio Volo o sailcazzus che mai in vita mia comprerei.
E invece dovrò pagare qualunque ciofeca travestita da libro che il Club deciderà di spedirmi, visto che io non avrò fatto in tempo a dire "tenetevela la vostra stramaledettissima proposta raccomandata del piffero".

Come me, altri milioni di italiani vivono gli stessi disagi (basta pensare alle code degli ultimi giorni9 e, in un periodo di crisi nera, il giramento di zebedei che determina il pagamento delle more è insopportabili.
E quindi?
Sapete come mai le Poste non recapitano più la vostra posta?
Perché è stato da poco cambiato il sistema di smistamento bla bla.
E questo sistema, guarda caso FA SCHIFO.
Cosa voglio dire?
Dico che, visto che il governo del "nipote di cotanto zio" ha in mira la privatizzazione delle Poste, cosa c'è di meglio che sfasciare il sistema postale facendo incazzare la gente e promettere col privato il miglioramento del servizio?
Tutto già visto.
Il solito metodo di privatizzazione all'italiana.
NON LI SOPPORTO PIU'!
Hanno depredato ormai quasi tutto (tipo "le Ferrovie dello Stato", l'Alitalia, la Telecom, ecc) ed ora puntano a spogliare quel po' che è rimasto...

Ma come sempre, purtroppo, LA COLPA E' DEL POPOLO CHE ACCETTA TUTTO SUPINAMENTE!

LA PASSIONE DI SALLUSTI

A leggere il suo ultimo editoriale , si fa fatica a non vedere la passione di Sallusti per Renzi.
Nel suo mitizzare il padrone, mai prima d'ora aveva osato accostare qualcuno al "caro leader" Silvio.
Fa davvero impressione....
Resta il dubbio che questa anomala passione sia in realtà interessata.
Azzardo un'ipotesi: in questo momento Renzi rappresenta per Sallusti l'utile idiota che, in un colpo solo, ha estumulato la salma della mummia incartapecorita e, cosa non meno importante, ha spazzato qualsiasi speranza di vittoria elettorale per la Sinistra.
Al momento opportuno, ci scommetto che su Renzi cambierà opinione......

NB: dopo Veltroni era difficile trovare un segretario più inetto. Renzi ce l'ha fatta!

lunedì 20 gennaio 2014

RENZI PRESENTA LA SUA LEGGE ELETTORALE: L'ITALICUM

Con la spocchia che lo contraddistingue da sempre, ieri il sindaho fiorentino ci aveva chiesto di giudicare la sua proposta di legge elettorale solo dopo averla vista.

Naturalmente non ho atteso, sia perché Renzi non merita fiducia a prescindere (almeno per me), sia per via dell'amicone che si è scelto per elaborare cotanto genialata.
Ho sparato a zero prima di vedere la "proposta" e, come volevasi dimostrare, ho fatto bene.

Ma vediamolo questo "Italicum".....
Dice che lui avrebbe preferito lo spagnolo secco ma visto gli antani della supercazzola, è stato costretto dai partitini a puntare su un papocchio con premio di maggioranza reverso e, udite udite, le liste bloccate!

Qualcuno dirà che i nominati saranno solo 6 per circoscrizione..... Ma non siete stanchi delle palle che vi racconta 'sta gente?
Sono anni che, almeno a parole,  i nostri politicanti vogliono eliminare i listini bloccati e rintrodurre le preferenze e, dopo migliaia di discorsi pallosi, ripropongono i listini bloccati solo un po' accorciati?

Ma vediamo il resto...
Chi prende più del 35% dei voti si becca un premio di maggioranza (super porcata come fosse antani) che arriva al 18%, e viva la democrazia!!!! E della Costituzione che ne facciamo sig. Renzi?
E se nessuno arriva al 35 si fa il ballottaggio per assegnare il premio (stile porcellum)...
Per i partitini, come li chiama lui, lo sbarramento è all'8%: così alto che, visto l'andazzo in casa PD, c'è da sperare che restino fuori anche loro!
Per le coalizioni va un po' meglio, ma tutto è volto ad asfaltare le voci fuori dal coro. Evviva la democrazia!


Egregio giovane Renzi, ieri ho criticato il tuo metodo perché, per una cosa importante come la legge elettorale, ti sei riunito con un pregiudicato condannato per frode fiscale senza provare vergogna.
Oggi critico il merito, perché il tuo Italicum è una porcata che niente ha da invidiare al Porcellum di Calderoli.

Del resto, cosa ci si poteva aspettare se:
- dice di aver fatto la legge elettorale con Berlusconi, in modo da non dover fare in futuro un governo con lui
(che è un po' come quello che oggi si tromba l'amante, per non doversela sposare in futuro)
- dice di aver studiato la legge per eliminare il ricatto dei partitini, ma confessa che l'ha fatta non come voleva per colpa del ricatto dei partitini
(che è un po' come quello che che si riga la macchina da solo, per liberarsi dal ricatto dei vicini vandali che minacciano di rigargliela ma, nel farlo, chiede loro una consulenza sul tipo di chiave da usare per sfregiare meglio la vernice)
- dice che è una proposta "prendere o lasciare". Non permetterà alcuna modifica...alla faccia della proposta!

Insomma, doveva essere la genialata del secolo ed invece è una vaccata da competizione.
Italicum....sembra il nome di un amaro digestivo alle erbe ma, purtroppo, il mal di stomaco lo fa venire.

RENZI VAI A CASA!

NB: Renzi, la subalternità culturale nei confronti di Berlusconi ce l'avrai tu!

NB2: si, era meglio se incontravi Dudù!

sabato 18 gennaio 2014

SALLUSTI: MATTEO RENZI IL BERLUSCHINO

A leggere l'ultimo editoriale di Sallusti su Renzi, viene la pelle d'oca!
A quelli che ancora difendono le strategie pro Berlusconi di Renzi, ne consiglio caldamente la lettura.
Ah, sentire Renzi parlare di "profonda sintonia" con Berlusconi FA VENIRE LA NAUSEA!

RENZI VAI A CASA!

RENZI-BERLUSCONI: COM'E' UMANO LEI!

Dopo averci smarmellato allo sfinimento con il suo bagaglio ciancicato di luoghi comuni in salsa marketing, ecco che il signor "giovane miglior talento della Sinistra", già sindaco di Firenze e nuovo "giovane" segretario del Pd, al secolo Matteo Renzi, ha deciso di incontrare il frodatore fiscale Berlusconi Silvio.
A sentire il nostro "giovane" neo-Machiavelli, l'obiettivo dell'incontro sarebbe quello di accordarsi sul modello di legge elettorale, in modo da non dover fare più in futuro un governo con Berlusconi.
E certo!
Vai tranquillo che Berlusca è d'accordo con te...
Pur avendo una bassissima considerazione delle qualità/capacità del "giovane" fiorentino, non sono così stupido da credere al fatto che sia veramente convinto della "tesi" che ci ha regalato.
E' una puttanata talmente clamorosa che manco il bimbominkia con la "c" aspirata si può bere.
Sua maestà dietrologia avrebbe tanto da dire in merito a questa ennesima fosca iniziativa del più renziano dei renziani (Renzi, appunto), ma sinceramente ho meglio da fare che chinarmi supino dinanzi a cotanto regnante.
Quando da semplice "sindaho" di Firenze andò ad Arcore alla corte dell'allora premier, in molti restarono disgustati da quell'apparente servilismo complice (solo apparente?).
Immagino lo sdegno che provano oggi.
Tra l'altro, come sempre capita ai megalomani auto-innamorati di se stessi, il virgulto ci ha regalato la chicca "irresistibile" del quadro di Fidel e del Che, appeso nella stanza nella quale avverrà l'incontro con frodatore.
Ai nostri occhi, questo quadro dovrebbe rappresentare lo sfregio all'anticomunista Berlusconi, costretto a sorbirsi la riunione con vista sul Che.
Purtroppo per Renzi, la sua chicca non è che un inutile unguento per la ferita (l'ennesima) che il "suo" PD ha provocato nella base della Sinistra.
La verità è che o sfregio lo fa già Renzi a restare in una stanza con quel quadro.
Perché il primo nemico dei valori ai quali la Sinistra si ispira, è proprio lui!

Una domanda sorge però spontanea: Renzi, ma non eri tu che, solo qualche mese fa, dicevi che Berlusconi aveva fallito e rappresentava ormai il passato?
 Renzi, già che ci sei, visto che non hai nascosto le tue future aspirazioni televisive, approfitta dell'incontro per chiedere (inginocchiato sui ceci) al tuo amicone un posto come presentatore di quiz a Mediaset.
Vedrai che  ti troverai bene.
Chissà se sarai seduto anche tu sul pouf di Fantozzi e, all'arrivo del mega-direttore galattico che ti sta degradando a parafulmine, ripeterai in modo catatonico (che già ti riesce bene): COM'E' UMANO LEI!

(in anteprima, ecco una foto dell'incontro)

venerdì 17 gennaio 2014

DEATHDOC (C'E' VITA AL CIMITERO..OVVERO L'UOMO CHE SUSSURRAVA AI CADAVERI)

Ho appena letto il libro di Eugenia Guerrieri "Deathdoc" e, a caldo, provo a fare qualche riflessione.
Il libro affronta tematiche delle quali quasi nessuno sa niente: la vita nei cimiteri.

Si, si, la vita.
Nel senso che, con la scusa di raccontare la triste vicenda di un giovane anatomo patologo che, per sfuggire ad una condanna penale, fa il latitante come custode di un cimitero sotto falso nome, ci narra per aneddoti la vita dei necrofori, della variegata umanità che visita i propri defunti e, udite udite, anche degli assurdi regolamenti cimiteriali e dei  fenomeni che accompagnano il deceduto dall'istante della morte alla completa scheletrizzazione. Niente è tralasciato. Detta così, la cosa sembra molto macabra.
E infatti lo è. Ma il potere dissacrante del libro permette di sorridere anche di cose che, in altri contesti, farebbero rabbrividire.


Dopo la lettura di questo libro, non che ce ne fosse bisogno, ma  ho rafforzato la mia convinzione di farmi cremare quando sarà arrivata la fine del mio viaggio terreno. 
Se non avete la mia stessa idea, vi conviene leggere il libro.


Fin qui il buono.
Per quanto riguarda i difetti, direi che non è sempre curato e scorrevole. Spesso è ripetitivo ed a volte le frasi si intrecciano in modo da far perdere il senso al lettore. Il rigore degli aneddoti e dell'approccio "medico" perde un po' di carattere per colpa delle vicende dei protagonisti, non sempre ben raccordate tra loro.


In ogni caso, voto più che positivo e libro CONSIGLIATO.

Ah, chi è facilmente impressionabile si astenga.


NUNZIA DE GIROLAMO SI DIFENDE

Ho appena ascoltato la difesa "televisiva" della ministra dalla Gruber, non contento di essermi già sorbito quella "ufficiale" alla Camera (una Camera semi deserta tra l'altro).
Che dire?
Poco, anzi niente.
Il potere è nelle mani di chi controlla la verità.
Chi controlla la TV, controlla la verità.
E quindi siamo ancora in piena stagione caimano.
Chi ha un minimo di sale in zucca e non si informa solo dalla TV, dovrebbe avere i mezzi per capire quali siano le colpe politiche contestate alla De Girolamo.
Per quanto riguarda le colpe penali, attendiamo sviluppi (per il momento non è indagata ma, dato il tono delle intercettazioni che hanno reso pubbliche, ho idea che lo sarà presto).
Chi sia il mandante politico del siluramento è abbastanza chiaro.
Del resto, basta leggere tra le righe gli articoli di alcuni giornali vicini al cicciobello di hard-core per risolvere l'arcano. Ma ho l'impressione che la De Girolamo sia solo un "danno collaterale" nella strategia dell'untuoso ultrasettantente. Credo che nel "mirino" ci siano Alfano e Renzi.
E infatti Renzi ha messo in programma un incontro a dir poco SCANDALOSO con un signore condannato in via definitiva per frode fiscale....
Meditate gente, meditate.... 

giovedì 16 gennaio 2014

LE ARMI CHIMICHE DELLA SIRIA ANDRANNO A GIOIA TAURO

Dovrebbero restare in porto per 48 ore, giusto il tempo di passare da una nave danese ad una americana.

Il governo italiano ha deciso così, naturalmente senza informare preventivamente né le (pseudo)istituzioni calabresi, né i cittadini. 
Da calabrese, a parte provare uno sdegno assoluto per il metodo autoritario del governo, posso solo sperare che non si verifichino incidenti nel porto.


Certo, la mente va al terribile scandalo delle "navi dei veleni" e, quindi, c'è poco da stare sereni.
E' interessante notare che Enrico Letta si ricordi della Calabria solo quando ha queste necessità.

La reazione del presidente Scopelliti non merita commento. E' parte del sistema eppure ogni tanto fa finta di reagire alla politica centro-nordista di questa Italia divisa i cittadini si serie A e di serie B.
E noi calabresi per il governo siamo cittadini di serie D (neanche iscritti al campionato).

mercoledì 15 gennaio 2014

LA PADANIA E LA BIANCHITUDINE DEI LEGAIOLI


Se non fossero stati al governo per vent'anni, condizionando ed affossando il nostro Paese, ci sarebbe da deriderli e basta. 
Un "poveri sfigati" basterebbe.
Ed invece, purtroppo, dobbiamo piangere anche noi del loro livello infimo.

Gli attacchi razzisti al ministro Kyenge degli ultimi giorni sono solo delle gocce luride in un mare già irreparabilmente inquinato.
Come può una persona equilibrata rispondere a chi la accusa di negritudine?
Auspico che la magistratura intervenga contro questa gente, perché il livello di razzismo raggiunto inizia ad essere anche pericoloso (oltre che schifoso).
La padania non esiste, ma una domanda sorge spontanea: signori legaioli, siete sicuri che vostra "bianchitudine" renderebbe questa presunta terra verdefoderata il regno fantastico al quale pensate di poter aspirare?
Ridicoli, siete ridicoli!

lunedì 13 gennaio 2014

SALLUSTI E NUNZIA DE GIROLAMO

Ieri riflettevo sull'anomalo silenzio che i media berlusconiani stavano riservando al "caso De Girolamo" ed ecco che oggi, completamente inatteso, Alessandro Sallusti si è superato con l'ennesimo inimitabile editoriale.
Non c'è che dire: proprio un ottimo editoriale!
Correte a leggerlo a questo link.

Avevo cercato di sintetizzare l'editoriale per punti, ma mi sono accorto che non è semplice. Ogni singola frase deve essere colta nella sua interezza. Gli articoli di Sallusti sono un numeri primi: divisibili solo per se stessi (e per 1!). 
Quindi godetevelo da soli!

Ah, W Sallusti naturalmente!

JEFFERY DEAVER: LA FINESTRA ROTTA

Prima di incrociare sulla mia strada Chuck Palahniuk, giusto un po' dopo aver tirato il fiato rispetto a Patricia Cornwell, Stephen King e Thomas Harris, mi sono appassionato non poco allo stile di un altro talento del genere thriller: Jeffery Deaver.
Ho macinato molti suoi libri naturalmente, lasciandomi come al solito qualche ciliegina arretrata per i momenti opportuni.
E questo era appunto uno di quelli.
Cosa c'era di meglio che leggere un libro di Deaver che  mi mancava?
Ho quindi tirato giù dalla mia libreria "La finestra rotta", un libro tra l'altro abbastanza datato (è del 2008), gustandomelo dalla prima all'ultima pagina.
Spendo solo due parole su questo libro, per evitare i soliti commenti mielosi, ma vi assicuro che è davvero molto bello.
Se ignorate del tutto i problemi insiti nella violazione della privacy, questo è il libro per voi.
In un mondo "social" come il nostro, nel quale ognuno di noi (tranne rare eccezioni) non riesce a non spiattellare ogni minimo (ed insignificante) dettaglio della propria vita su Facebook, il racconto di Deaver fa ancora più impressione. 
Il sapere è potere.

Chi ha amato (ed ama) "1984" di Orwell (come il sottoscritto), non puo' far a meno di leggere "La finestra rotta".

Insomma, libro CONSIGLIATISSIMO!



CASO DE GIROLAMO: URGONO DIMISSIONI!

Per chi avesse ancora dubbi su quanto sia nefasta l'anomala stagione delle "larghe intese", forse puo' essere d'aiuto il "caso De Girolamo".
Quale caso?
Questa è la risposta "tipo" che mi è capitato di sentire in giro.
Ma non è un caso, no no.
Il fatto che la gran parte del Paese ignori del tutto questa vicenda o, alla meglio, ne conosca solo qualche dettaglio insignificante (le famose parolacce carpite nelle registrazioni illegali), è perfettamente in linea con la triste stagione di "pace armata" dei nostri politicanti.
La cosa più ridicola, e non è facile scegliere, è che a molti, me compreso, è venuto il sospetto che, quello che ad oggi dovrebbe essere il ministro più debole, la De Girolamo appunto, e proprio per lo scandalo delle intercettazioni, rappresenti in realtà il puntello più solido di questa sgangherata maggioranza.
L'anello debole è in realtà quello che tiene unita una catena ancora più debole (sembra un paradosso ma, visti i personaggi, non lo è!).
I media di Berlusconi per il momento ignorano la notizia, così come la restante parte (tranne rarissime eccezioni), ed anche l'intero Centro Sinistra sembra vivere su Marte. Brunetta e la Carfagna mandano minacce velate alla De Girolamo, ma senza mostrare (troppi) denti. Renzi fa lo scemo di guerra (che mi pare gli venga bene), così come Letta e compagnia bella. Alfano ha difeso come sempre, ma forse più per abitudine che altro. 
In questo mare di melassa putrida, solo il M5S ed il Fatto Quotidiano stanno facendo la loro parte.
Ma chiaramente non basta.
E' troppo chiedere le dimissioni del ministro De Girolamo?
Vi invito a leggere questo bell'articolo di Marco Lillo, così per avere un'idea.

MINISTRO DE GIROLAMO SI DIMETTA!


domenica 12 gennaio 2014

ALFANO E LE NOZZE GAY

 In genere quando lo vedo in TV che muove la bocca, evito di ascoltarlo e mi concentro sul suo sguardo sereno e complice del potere. Ho una strana passione per le anomalie. Il suo viso, le sue espressioni, persino il suo incedere, sono completamente fuori tema rispetto al personaggio che ha scelto di interpretare.
Perfino la sua finta dissociazione da Berlusconi, con contorno di patate lesse e nuovo partito di plastica (NCD), sembra più digeribile dello stracotto di manzo che ci ha rifilato ieri.
Si, proprio ieri.
L'ho visto come sempre che dava aria alla bocca ma, incredibilmente, poi è successo qualcosa.
Mi sono dovuto concentrare sulle parole del suo discorso (ed erano anni che non lo facevo).
Sentire Alfano urlare appariva strano alle mie orecchie abituate a ben altri toni accondiscendenti.
Vedere il suo viso divenire una maschera di rabbia mentre arringava alla folla, ha sconcertato i miei occhi che l'hanno sempre visto moderatamente chinato a favore di padrone.
In uno slancio inaspettato ha addirittura minacciato di far cadere il governo.

E qual era l'argomento che tanto ha infiammato il nostro eroe?
L'evasione fiscale?
Lo scandalo dei paradisi fiscali?


Le mafie?
Il traffico dei rifiuti?

La crisi e le famiglie sul lastrico?
L'ingiustizia sociale?
Il precariato?

No, ma che!
Roba molto più grossa.
Dopo anni di pseudo sonnambulismo, Alfano si è svegliato niente meno che per combattere  "i matrimoni gay". Roba decisamente più grossa!

Ora, fossimo un Paese civile, avranno come minimo un'altra classe politica.
Ma visto che viviamo tutti a Cialtronandia, becchiamoci anche questa.

Con tutti i problemi che dovrebbero risolvere (visto quanto li paghiamo), si concentrano su finte questioni generate dalla loro ipocrisia.
Si perché quando Alfano parla di "valori" deve forse aver dimenticato la difesa a spada tratta che ha fatto del suo ex (ex? Ah ah) padrone Berlusconi.
Dove erano i valori di Afano quando ha difeso il frodatore fiscale (in via definitiva) attaccando la magistratura?
 Dove erano i valori di Afano quando ha difeso il già citato soggetto quando sono emerse le tristi vicende note come "bunga bunga"?
Dove erano i valori di Afano quando ha appoggiato ogni legge ad personam ad uso e consumo di chi sappiamo?
Dove erano i valori di Afano quando il Parlamento "credeva" alla favoletta di Ruby nipote di Mubarak?

Alfano perché non ti allontani dalla vita pubblica, lasciando ogni incarico politico ed istituzionale?
Hai avuto la tua occasione.
Hai dimostrato tutto il tuo valore e, forse, ti sei guadagnato qualche citazione nei libri di storia (che i tuoi discendenti ne saranno fieri è tutto da dimostrare pero').
Ora anche basta no?

NB: solo per chiarire come la penso in merito. Ritengo che, in un paese civile, due persone, se maggiorenni, dovrebbero potersi sposare senza che qualche parruccone amico delle alte sfere vaticane dica qualcosa in merito. Purtroppo, su questi argomenti, l'Italia è molto, molto lontana. 

L'ipocrisia di questi politici è tale che, quando passeranno a miglior vita, pur essendo all'inferno si diranno in paradiso!

Ah, ma il PD come fa a stare al governo con questa gente?
Renzi, visto che intervieni sempre su tutto (a sproposito tra l'altro), perché non dici come la pensi rispetto alle parole di Alfano?

venerdì 10 gennaio 2014

MARCHIONNE ELABORA LA SCONFITTA

E' complicato elaborare una sconfitta, specie se si perde vincendo.

Il caso di Marchionne è da manuale. 
Pur avendo contribuito in modo decisivo al fallimento delle politiche industriali (e occupazionali) della Fiat, condannando migliaia di italiani alla povertà e, cosa non meno grave, affondando una storica azienda metalmeccanica, continua ad ingolfare i suoi conti correnti con montagne di danaro.

Si perché, a parte il suo stipendio, grazie alle azioni che detiene guadagna anche se la Fiat va male in Borsa.
Il rapporto tra il suo compenso annuo e quello del singolo operaio è un numero a 4 cifre cosa che, oltre che essere eticamente insopportabile, è anche del tutto ingiustificata.
A gioco regolare, il compenso dovrebbe essere legato alle responsabilità ed ai risultati.
Vista la situazione della Fiat, direi che dovrebbe non solo smettere di percepire lo stipendio milionario, ma restituire buona parte dei suoi guadagni passati.

Ah, dimenticavo. 
Poi, ogni tanto,spunta su qualche giornale (vedi l'intervista di oggi su Repubblica) e, come fosse un premio Nobel dell'Economia, rilascia un'intervista nella quale fa vanto a se stesso, esaltando le sue imprese di manager e i favolosi mondi dorati che aspettano la Fiat in un futuro vicinissimo.

Spero che presto, anzi prestissimo, Marchionne elabori la sua sconfitta personale come manager, licenziandosi e lasciando la Fiat nelle mani di qualcuno più capace.
Il resto è solo fuffa!
Ah, mi resta un dubbio:  Torino è oggi la  città più povera del Nord; questa è un'altra "medaglia" da apporre al petto del "genio" italo-canadese?


NB: naturalmente questa è solo la mia misera opinione. So che per tanti Marchionne è davvero un genio. Ognuno è libera di pensarla come vuole. Per me dovrebbe andare a casa, senza se e senza ma.


IL TAR ANNULLA LE ELEZIONI IN PIEMONTE: COTA A CASA!

Ci sono voluti 4 anni ma, come sempre, il tempo è galantuomo.
Il Tar ha finalmente annullato le elezioni regionali piemontesi del 2010, accogliendo il ricorso dell'ex presidente Bresso, a seguito della condanna del consigliere Giovine per bruttissima vicenda delle firme false dei "Pensionati per Cota".
Ora Cota e la sua Giunta devono andare a casa!
Non che ce ne fosse bisogno naturalmente, eppure i leghisti ci hanno dato un'altra prova del loro valore etico-morale: 0 (leggi Zero). 
Salvini Matteo, sobrio come al solito, ha commentato nel seguente modo: "Giudici e sinistra, anche quando perdono, riescono a vincere...Un attacco alla democrazia, ecco di cosa si tratta. Altro che mutande!"
Il solito stile insomma!
Ah, le mutande verdi di Cota.....le avevamo quasi dimenticate vero?
Ma perché i leghisti non migliorano mai?
Ma perché c'è ancora gente che vota Lega?
Pochi voti, certo. Ma, visto il valore dei soggetti in questione, anche la manciata di voti che raccolgono è sempre eccessiva.
Leghisti andate a casa!
Se esistesse la padania (con la p sempre minuscola), potrei dire "povera padania!".
Ma visto che questa fantomatica "padania" resta nelle fantasie avvinazzate di una manciata di cialtroni che ha trovato il modo di vivere alle spalle di beoti verdefoderati, mi accontenterò di un canonico ed unitario "povera Italia!"  

JOHN BROWN

Ci sono storie che andrebbero raccontate ogni giorno, perché parlano di uomini speciali.
Oggi il mio pensiero vola a John Brown, un uomo che ha dato la vita per difendere la libertà degli schiavi.
E' passato tanto tempo, certo, e non è più il colore della pelle a determinare la condizione di vita degli uomini (almeno in una parte del pianeta). Ma la schiavitù non è scomparsa. E' cambiata e, forse, è meno visibile di prima, ma non è certo scomparsa. Oggi gli schiavi sono i lavoratori precari ai quali è stata tolta ogni dignità ed ogni speranza. Oggi gli schiavi sono i giovani vessati da un mondo del lavoro indegno. Oggi gli schiavi sono gli operai cinesi sfruttati e trattati come bestie nelle fabbriche clandestine che facciamo finta di non vedere. Oggi gli schiavi sono gli extracomunitari senza permesso di soggiorno, sfruttati da italianissimi imprenditori che magari votano per partiti che sono platealmente xenofobi. Oggi gli schiavi sono i lavoratori cinquantenni, buttati in mezzo alla strada dal "genio" di turno (vedi il metalmeccanico Italo-canadese, con la residenza in Svizzera però...), dopo 30 anni di lavoro onesto col quale ha ingrassato il culo dei padroni.
Oggi gli schiavi sono gli uomini senza speranza e senza futuro che, lasciati soli ed indifesi, si suicidano tra l'indifferenza generale.
Oggi più che mai servirebbero non uno ma cento, mille, diecimila John Brown!

mercoledì 8 gennaio 2014

POLIZIA VIOLENTA: SERVE IL NUMERO DI RICONOSCIMENTO SUBITO!


Agli italiani informati, purtroppo sempre troppo pochi, la puntata del programma TV "Presadiretta" sui tanti casi di violenza di poliziotti contro cittadini inermi non deve aver detto molto di più di quanto già non sapessero.
La speranza è invece che, ai tantissimi italiani che ignorano il problema, purtroppo sempre troppi, la visione di quelle scene atroci ed il racconto delle storie di giovani uccisi a manganellate da "servitori dello Stato" possa aprire gli occhi.

Sono argomenti complicati, lo so, ma devono essere affrontati.
L'idea che alcuni poliziotti, dopo aver ucciso con barbara violenza un ragazzo inerme, possano farla franca (o scontare pene ridicole), in quanto coperti in ogni modo dai superiori, è un qualcosa che non riesco a metabolizzare. Non parliamo poi della facilità con la quale si lascia gli stessi soggetti al proprio posto, liberi di inquinare le prove, minacciare i testimoni e, incredibile a credersi, in servizio per le strade.

Quasi sempre, quando si toccano questi temi, ci si concentra sui tantissimi agenti onesti che, per quattro spiccioli e rischiando la vita, fanno ogni giorno il proprio dovere, minimizzando invece le poche "mele marce" che si macchiano di reati orribili. Questo approccio può andare bene ma solo se alle parole seguono i fatti: le "mele marce" devono essere punite come ogni altro cittadino (col carcere!) e licenziate in tronco.
Non devono essere difese direttamente o indirettamente, facendo quadrato per interesse di "corporazione".

Non devono essere addirittura premiate con avanzamenti di carriera, come avviene quasi sempre..
Non devono essere lasciate libere di condizionare il processo a loro carico.
Questi soggetti devono essere giustamente processati e, se condannati, devono finire in carcere.
Punto.
Sono stanco di sentir ripetere "la divisa non si processa"!
Basta!
Sentire poi le motivazioni con le quali i politici e gli alti dirigenti della Polizia giustificano il loro no all'adozione del numero di riconoscimento sul casco dei poliziotti è un insulto alla civiltà!
Ogni dipendente pubblico deve poter essere riconoscibile mentre svolge il proprio lavoro perché rappresenta lo Stato e, in caso di abuso, deve essere individuato e punito.
Evidentemente per i poliziotti questo non vale.
Ed è secondo me il senso di impunità che agisce da amplificatore di questi atti di violenza ignobili e vigliacchi. Vedere 4 o 5 poliziotti infierire con violenza inaudita su di un uomo riverso a terra e già immobilizzato è qualcosa che ferisce nel profondo la dignità del nostro popolo.
Ma vedere poi tutte le azioni di copertura dei superiori è ancora peggio.
BASTA!
BASTA!
BASTA!
I casi sono talmente tanti che non sarebbe giusto citarne solo alcuni; 
l'indifferenza che l'Italia mostra (tranne rare eccezioni) deve far riflettere.
In attesa che la politica (che fa schifo l'ho detto?) trovi il modo di evitare il ripetersi di queste atrocità e, soprattutto, che si innalzi l'urlo di protesta del popolo, non mi resta che rassegnarmi. 

Per chiudere, vorrei esprimere la mia totale vicinanza alle vittime di questi che, a tutti gli effetti, sono e restano "omicidi di Stato" ed alle loro famiglie. 

ANDREA CAMILLERI: LA BANDA SACCO

Ho appeno letto il libro "La banda Sacco" di Andrea Camilleri.
Un gioiello di valore inestimabile, non solo perché scritto con la solita maestria, no.
Anche e soprattutto per la storia che racconta, quella della famiglia Sacco.
Una famiglia che non si è piegata alla mafia ed anzi l'ha combattuta, mostrando il vero valore dei così detti "uomini d'onore": nessuno!
Una storia che permette di comprendere (ma c'è davvero qualcuno che non l'ha capito?) quale sia il male che la mafia arreca al  territorio nel quale si annida, in ogni senso (civile, sociale, economico, morale,...).

Una storia che racconta anche le colpe della politica dello Stato, collusa coi mafiosi.
Una storia che chiarisce (ma c'è davvero qualcuno che non l'ha capito?) quanto male abbia fatto il fascismo all'Italia, al Sud ed alla Sicilia.

Una storia che parla anche e soprattutto d'amore. L'amore che la famiglia Sacco aveva per la Sicilia, per l'onestà.
Una storia vera.
Un libro CONSIGLIATISSIMO, soprattutto in questi anni tristi nei quali la (presunta?) "trattativa" tra Stato e Mafia del '92 sta scemando nel silenzio irreale dell'omertà delle Istituzioni...


lunedì 6 gennaio 2014

22/11/'63 DI STEPHEN KING

Ho letto tanti libri di Stephen King, ma non tutti per fortuna.
In questi giorni di vacanza, dopo averne abbandonati diversi (e quando abbandono un libro io vuol dire che è veramente una schifezza inaudita), ho affrontato l'immenso tomo "22/11/'63" che mi ero ripromesso di leggere da qualche tempo.
Cosa posso dire?
Un libro spettacolare!
King ha dato spesso prova del suo talento, cadendo ogni tanto anche lui su qualche buccia di banana, ma dimostrando nella sua lunghissima carriera di essere uno degli scrittori più bravi del suo genere.
Questo libro è da annoverare tra i suoi capolavori.
La storia la faccio breve, perché (come al solito) non voglio anticiparvi nessuna sorpresa (e ce ne sono tante), ma immaginate un thriller che narra le vicende di un americano del 2011 che si trova proiettato indietro negli anni '60, e che si pone l'obiettivo di impedire l'omicidio di JFK.
Detta così sembra una storiellina a metà strada tra "Ritorno al futuro"  e "Terminator", ma la maestria di King è stata tale (come al solito) da aver imbastito un racconto che (come al solito) tiene il lettore col fiato sospeso dalla prima all'ultima pagina. Il rigore storico, la fantasia, le descrizioni minuziose, tutto è al posto giusto in questo libro(come al solito). Persino il finale che, di solito nei libri di King cala un pochino, resta maestosamente dinanzi al lettore in tutta la sua cristallina genialità, nonostante le 700 e più pagine macinate per vederne l'ultima finire.
Davvero un bel libro(come al solito).
Immagino (e spero) che presto divenga un film, anche se ho paura che la pellicola non potrà comunque rendere il giusto tributo a questo libro(come al solito).
Consigliatissimo!

Unico difetto? Un po' troppo lungo(come al solito)!



MATTEO RENZI, CHEF RUBIO E LA CODA DEL LAMPREDOTTO


Confesso che l'essermi trovato anche solo per qualche secondo tra la folla di giornalisti, cameraman e curiosi appostati sotto la sede del PD di Firenze ed in attesa di Matteo Renzi, mi ha molto disturbato.
Non ero (chiaramente) al corrente dell'imminente prima riunione di direzione del "nuovo" PD di Renzi e, ad averlo saputo, avrei girato alla larga per evitare di vedere quella scena pietosa.

Decine e decine di giornalisti a bivaccare sotto la sede PD, in compagnia di tantissimi semplici curiosi, tutti in attesa del "nuovo" astro nascente (?) della "Sinistra" (ma de che!). 
Purtroppo, come detto, questa scena credo che mi resterà in mente per molto, molto tempo.
Ho anche fatto qualche foto del codazzo, perché sono evidentemente un masochista.
No, il signor "miglior talento" della "Sinistra", al secolo Renzi Matteo, fortunatamente non l'ho visto passare. Ho scoperto solo dopo che l'ho mancato per poco (era arrivato in bici da mezzora).
Ora, considerando che la riunione è durata 5 ore, che dopo c'è stata una conferenza stampa (che mister luogo comune poteva per caso risparmiarci? Certo che no!) e che i giornalisti erano lì appostati almeno dalle 10 di mattina (e io penso molto prima), uno si aspetta che il Renzi già citato abbia regalato al mondo chissà quali importantissime idee, preziosi mattoncini dorati per lastricare l'accidentata strada del "bene comune".
Seh, come no.
Il solito minestrone di frasi fatte, luoghi comuni, battutine ad effetto,marketing da venditore di pentole porta a porta e bassa psicologia a tanto al kilo.
Il niente mescolato col nulla o, se volete,  il nulla mescolato col niente.
Il solito Renzi insomma.
E qual è allora l'alchimia che ha permesso a questo ormai ex giovane fiorentino con la spocchia mal supportata da un'espressione non proprio sveglia, di rapire l'attenzione degli italiani in questo povero Paese schiacciato da problemi così seri?
Basta come risposta il desolante panorama politico attuale?
Certo che no!
Tanto più che, a mio modestissimo parere, per quanto si sforzi di dire il contrario, Renzi è da molto tempo attore tra i principali di questo orrendo teatrino politico e, quindi, essendo parte importante del problema, non può esserne anche la soluzione.
Mentre riflettevo su queste discutibili osservazioni, offuscando così alla mia vista i ben più importanti spunti artistici che i profili dei palazzi di Firenze offrono (l'unica cosa gratis a Firenze!), ho guadagnato rapidamente il primo angolo di muro, lasciandomi i fan di Renzi alle spalle.
....poco tempo dopo....e molte opere d'arte dopo....
All'ora di pranzo, sollecitato da Saso e ancor di più da Zupacchiotta, ho ricercato il chiosco di Orazio, al Mercato Nuovo, per assaggiare per la prima volta il lampredotto.
Ignorando il rantolo d'aiuto che il porcellino della famosa fontana mi ha rivolto (povero...schiacciato da decine e decine di turisti pronti per la foto di rito), ho scorto una fila impressionante che, stranamente, finiva proprio al chiosco del Lampredotto. Decine e decine di persone in fila.Centinaia di persone (come da foto che vi riporto sotto e ho scattato incredulo). Una fila insostenibile, tanto più che era almeno paragonabile a quelle che ingolfavano la salita alla Cupola del Brunelleschi ed al Campanile di Giotto. 
Rassegnati, avendo già rifiutato le due file per cupola e campanile, abbiamo naturalmente abbandonato anche quella del lampredotto. Perché sarà pure il "Michelangelo del lampredotto", ma per le nostre umili menti resta solo un pezzo di carne cotto e schiacciato in un panino e, per questo, non merita una fila paragonabile a quella che permette di godere delle meraviglie di Firenze.
----poco tempo dopo ...molte opere d'arte dopo....e tanta fame dopo....
Nei pressi della "Chiesa di Dante" (mmm....il turismo di massa è un dramma per l'arte!) un altro trippaio, immagino altrettanto buono (non ho pero' la prova), ha soddisfatto la nostra voglia di lampredotto e senza doversi fare una coda di ore.
All'ultimo boccone del panino (ah, il lampredotto mi è piaciuto tantissimo) ho scoperto l'acqua calda (come sempre), trovando un parallelo tra la folla di Renzi e quella di Orazio.
Cos'è che univa i due fenomeni?
C'era un punto in comune?
Naturalmente. 
La TV!
Se il lampredotto di Orazio non fosse stato la guest star di una puntata di "Unti e bisunti" di Chef Rubio, dubito che la fila sarebbe stata la stessa.
Così, se Mediaset non avesse pompato di proposito il fenomeno Renzi (per diretto interesse di Berlusconi),  e di conseguenza la Rai, dubito che il fiorentino sarebbe diventato il "miglior talento del PD".
Ma scoprire l'immenso potere di persuasione che la TV ha sugli esseri umani  è o non è scoprire l'acqua calda? Per me si ma, purtroppo, per la maggioranza degli italiani no.
Nei momenti di sconforto come questo, quello che faccio è andare a beccarmi quel famoso (ed ormai mitico) video in bianco e nero nel quale Pasolini parla del potere della TV (che tra l'altro all'epoca era agli albori)
Quanto ci manca Pasolini oggi!
Quanto servirebbe oggi il genio di Pasolini!

Vi lascio le foto della "folla di Renzi" e di quella del lampredotto.

(La folla di Renzi)

(ancora la folla di Renzi: se vi sembra poca, considerate che, al momento dello scatto, il "miglior talento della Sinistra" era già entrato nel palazzo da almeno mezzora.)

(ed ecco la coda al lampredotto:  peccato che nella foto non si veda tutta la coda (ne manca almeno metà!)


mercoledì 1 gennaio 2014

I DISCORSI DI FINE ANNO DI NAPOLITANO E BEPPE GRILLO

Ieri sera, come molti di voi, ho atteso l'ultimo istante per decidere quale dei due discorsi ascoltare, ma alla fine credo di aver fatto la scelta giusta.
Per inerzia, rassicurante e docile inerzia, sarebbe stato facile cedere al senso del dovere che alberga in ogni cittadino modello (inculcato o cosa?), rassegnandomi alle parole speranzose della più alta carica dello Stato.
Ma come resistere agli attacchi di ribellione anti-sistema che spuntano in ogni cuore coraggioso, vittima di un "sistema" ingiusto e scadente come quello che ci propina ogni giorno questa triste realtà?
Come resistere al fascino del discorso di mister spaccatutto, ex comico e neo arruffapopoli, moderna incarnazione in salsa genovese del Masaniello napoletano?
Frasi fatte e speranza a tutta forza o battute da scaricatore di porto e istinti reazio-rivoluzionari?
Mazzarino o Pasquino?
Arrivate le 20.30 senza aver trovato una soluzione al mio quesito, ho scelto di non decidere ed ho acceso contemporaneamente la TV e il pc. Purtroppo per Grillo, il suo sito deve essere andato giù (immagino crashato da milioni di contatti contemporanei) e, quando Napolitano aveva già salutato il popolo addentrandosi nella selva intricata dei "momenti difficili", del comico genovese neanche l'ombra.
Preso dal rimorso, ho spento anche la TV. Il mio "istinto dietrologico" stava già fomentando teorie della cospirazione, con hacker pagati dai servizi segreti per oscurare il sito di Grillo, quando la prima forchettata di calamaretti fritti ha asfaltato ogni altra pretesa civica del sottoscritto.
L'istinto primordiale del nutrirsi, sorretto dalla decisiva spinta del gusto insuperabile del mio piatto e, perché no, oliato da un bicchiere di vino buono, ha trasformato l'apparente cittadino informato/interessato in un supino e genuflesso adepto di Bacco.
L'ardua scelta dei "discorsi" si è riproposta verso le 23, infilatasi nello spazio cosmico che ha diviso il pesce spada al forno e l'altro dilemma esistenziale: prima la frutta o prima il dolce?
Alla seconda fetta di torta, contando su un margine di tempo rassicurante prima dell'ora zero (quella del "tanti auguri"), ho chiuso finalmente la partita.
Ho trovato i due discorsi su youtube e li ho ascoltati contemporaneamente.
Quello che ne è uscito, è stato un unico discorso nel quale mi sono riconosciuto completamente.
Un discorso nel quale si buttava l'occhio alla speranza, ma si chiedevano le dimissioni di tutti i politici (Napolitano compreso). Un discorso nel quale si chiedeva agli italiani di resistere, restando nel solco della Costituzione, ma anche di scendere in piazza per difendere a tutti i costi quella stessa Costituzione più volte violata dai politici.
Due discorsi diversi in tutto che, se ascoltati contemporaneamente, si fondevano magicamente.
Potevo ascoltare solo Napolitano, solo Grillo o nessuno dei due.
Li ho ascoltati insieme, trovando il modo finalmente di essere d'accordo con entrambi.