martedì 31 dicembre 2013

VILLAGGIO OPERAIO DI CRESPI D'ADDA

Oggi, prima del cinema e vista la giornata di sole, ho convinto Saso e Zupacchiotta a fare un salto allo splendido "villaggio operaio" di Crespi d'Adda. C'eravamo già stati in passato, ma il fascino di questo piccolo borgo di fine '800 è tale da meravigliare anche chi ci torna spesso.
(Qui il sito ufficiale)
Naturalmente non penso che all'epoca gli operai facessero una vita invidiabile, ma credo che la loro situazione fosse comunque (di gran lunga) migliore di quella dei lavoratori precari di oggi.
Se confrontiamo poi gli imprenditori del tempo, in questo caso i Crespi, con quelli odierni, i primi appaiono come dei veri e propri illuminati. Tranne rare (rarissime) eccezioni, niente a che vedere con i cinici, avidi e ignobili "prenditori" di oggi!
L'impressione è che i Crespi avessero colto quello che è uno dei principi basilari della buona impresa: il benessere dei propri lavoratori è un valore aggiunto che ritorna all'imprenditore in termini di qualità del lavoro e, quindi, di "prodotto" fornito. La fortuna di un'azienda è legata alla qualità del prodotto realizzato (o servizio fornito), la quale è a sua volta legata alla qualità del lavoro e, in una catena indissolubile, al benessere dei lavoratori. 
Un principio che oggi è stato di fatto sacrificato all'altare del profitto, da massimizzare ad ogni costo, calpestando la dignità dei lavoratori nell'indifferenza assoluta (leggi complicità) di chi dovrebbe vigilare (lo Stato?). Il benessere di un'azienda, se vuole essere duraturo (o permanente), non può prescindere dal benessere della comunità. I nostri "prenditori" di oggi invece sanno solo sfruttare, delocalizzare,precarizzare, speculare, devastare (risorse e natura) e, presto o tardi, fallire!
  
Se avete la possibilità, fate una gita a Crespi d'Adda. Merita davvero!
Ah, è stato anche patrimonio dell'umanità UNESCO (e questo, fortunatamente, l'ha salvato dallo scempio della speculazione edilizia!).
Tra le molte curiosità, ve ne segnalo solo 2:
- la chiesa che i Crespi vollero realizzare per il loro villaggio è una copia in scala ridotta del Santuario di Santa Maria di Piazza di Busto Arsizio (perché erano originari di Busto);
- sulla porta del mausoleo del cimitero, è riportata la seguente scritta latina : 
  "Mors et vita duello conflixere mirando: mors mortua est"
   (Morte e vita si sono affrontate in un duello prodigioso: la morte ha perso) 

Vi lascio qualche foto della nostra visita.

lunedì 30 dicembre 2013

PIOVONO POLPETTE 2

Ho visto il film (al cinema) e, in due parole,  vi dico come la penso.
Storia un po' debole ma film piacevole!
Colori, fantasia e buoni sentimenti piovono giù più delle polpette stesse.
Consigliato!

IL PENTITO CARMINE SCHIAVONE ACCUSA PAOLO BERLUSCONI

Immagino che il sig. Paolo Berlusconi, fratello del più noto Silvio (condannato per frode fiscale), provvederà a querelare Carmine Schiavone per le accuse che il pentito fa nei suoi confronti.
Quali accuse?
Sinteticamente, il camorrista accusa Berlusconi Paolo di essere coinvolto nel traffico di rifiuti nucleari sotterrati illecitamente in Campania.
Nella puntata di Servizio Pubblico andata in onda stasera il pentito l'ha detto e ripetuto più volte, ricordando inoltre le tante sue dichiarazioni sulle quali è stato posto il segreto di Stato.
Mi chiedo quale Stato democratico possa ancora prevedere il "segreto di Stato" per illeciti di tipo ambientale (illeciti per i quali, tra l'altro, a mio parere non è possibile apporre nessun segreto). 
In attesa che lo Stato, lo stesso che ha disposto di secretare i documenti in questione,  faccia luce sulla vicenda e sulla veridicità delle accuse di Schiavone, noi cittadini modello veniamo multati se mettiamo i resti dell'impepata di cozze nell'umido e non nel "nero" (o viceversa, fate voi!).
In attesa che Schiavone fornisca a chi di dovere (sempre quello Stato) le prove delle sue accuse, noi cittadini modello (quelli multati per le cozze), naturalmente garantisti, crediamo nell'innocenza di Paolo Berlusconi.

qui trovate un articolo interessante.

domenica 29 dicembre 2013

PIETRO VALGOI

Prima, senza una ragione evidente, ho visualizzato un'immagine di Profondo Rosso, provando un sottile piacere nello scoprire che ricordavo il nome dell'uomo con la quale la sensitiva tedesca parla in una scena secondaria all'inizio del film: Pietro Valgoi.
Per mera (ed inutile) curiosità ho cercato questo nome su Google, scoprendo che:

1)  i primi riferimenti sono proprio al Valgoi del Film
2) il primo Pietro Valgoi "reale" si incontra in un "FOGLIO D'ANNUNZJ" del "Privilegiato Messaggiere Tirolese" del 12 Febbraio 1830; 
3) il secondo Pietro Valgoi è un emigrante trentino in Argentina, socio fondatore nel 1926 del Circolo Trentino di Villa Regina; 
 4) il terzo Pietro Valgoi che si incontra è un eroe martire di Cefalonia, fucilato dai tedeschi perché si è offerto al posto dei suoi soldati (era capitano); (in realtà qui è citato come Antonio e non Pietro. Chi sbaglia?) 
5) il quarto è un emigrante italiano nato nel 1878 e registrato ad Ellis Island....

e così via!

E quindi direte voi?
Che senso ha questo post?
E mica deve per forza avercelo un senso!
In ogni caso, volendo per forza trovare una "morale", credo che questa "ricerca" sia la dimostrazione dell'enorme potere della rete.
Un nome apparentemente inutile, riferito tra l'altro ad un personaggio immaginario di un film, eppure guardate quante letture da approfondire. Emigrazione italiana in Argentina, Guerra di Liberazione, Eccidio di Cefalonia, emigrazione italiana negli USA, Ellis Island, e chissà quanto altro ancora.






sabato 28 dicembre 2013

KASPAR HAUSER, RIFLESSO ASSOLUTO O CONDIZIONATO?

Giorni fa mi aggiravo per una libreria alla ricerca del mio auto regalo natalizio (come al solito ne ho già parlato), quando ad un tratto mi sono ritrovato tra le mani un libro tra i miei preferiti. Preso dalla voglia di cogliere anche solo qualche frase, nettare già noto ma del quale resto goloso, ho iniziato freneticamente a leggere una pagina aperta a caso, concentrandomi in modo totale. Ho tirato giù la leva del pilota automatico, lasciando attiva solo la squadra "riflessi assoluti" ed addentrandomi nella foschia dell'inconscio catatonico tipico dell'assente ingiustificato. Insomma, quello stato di concentrazione nel quale mi "sveglio" solo se chiamato per nome, smosso da un contatto fisico o da un rumore inusuale e/o inatteso (tipo esplosione).
Scomparsa alle mie orecchie ovattate la musica "empatica" della libreria (quella studiata per favorire lo stato d'animo da acquisto d'impulso, riflesso indotto da auto_coccola andante), il vociare sommesso dei clienti, quello più acuto delle commesse,  perfino il "fischio" del whatsapp appena arrivato o gli immancabili squilli dello smartphone pagato a rate, moderni echi delle decadenti metropoli affollate da bimbiminkia quarantenni senza fede da poco, come denuncia la striscia di pelle chiara che avvolge ancora l'anulare, navigavo indisturbato nel mio mare d'estasi, col vento in poppa. Quanti sensi possiedo realmente in quello stato? Escludendo quelli direttamente coinvolti dal libro (vista e tatto), direi solo l'udito, ma solo in forma latente.
Ah si, certo, il gusto: perché quando un libro ti prende, anche il gusto partecipa alla festa!
I minuti passavano (senza che me ne rendessi naturalmente conto), quando quei due o tre neuroni della mia squadra riflessi hanno ammutinato un numero sufficiente di "colleghi" per permettere alla mia bocca di dire una frase tipo :"quando trova questo libro, me lo faccia avere. La prego!"
Come quell'orrido trillo che è la sveglia del mattino, così le mie parole mi hanno fatto tornare "sveglio" ed alla realtà della libreria, ed ho messo a fuoco la scena che avevo dinanzi. Una signora ed una commessa parlavano di un libro che la prima cercava e, tapina, la seconda non trovava.
Quale libro?
La vera storia di Kaspar Hauser!
Ora, che esista o meno un libro con quel titolo, non è questo che conta per me.
La cosa che mi ha affascinato è stato il qualificare il tipo di riflesso che ha effettivamente azionato il mio cervello. E' stata davvero la "squadra riflessi assoluti" ad intervenire, o piuttosto quella dei "riflessi condizionati"?
Sembra una domanda di poco conto, ma così non è (almeno per me).
Ho provato a pensarci un po' e, questo, è quello che ho capito.
Quello che so (e che sa anche il mio inconscio) è che la vera storia di Kaspar non è nota. Si sono fatte mille ipotesi, più o meno credibili, e si è parlato di mistero, enigma, leggenda, ma niente che sia qualcosa di certo in merito alle origini del "Fanciullo d'Europa". Quindi, quando la signora ha chiesto alla commessa il libro della "storia vera" la mia risposta automatica puo' essere stata prodotta dall'emisfero sinistro, intento a razionalizzare il "ripristino della verità", ovvero dall'emisfero destro, portato a scacciare d'istinto una cosa falsa (e quindi nociva?). Dette così sembrerebbero più o meno la stessa cosa, ma la differenza è sostanziale. Quando ad esempio si poggia una mano su di un oggetto troppo caldo, è l'istinto ad attivare il riflesso automatico che la allontana dal calore, e non certo il riflesso condizionato dal pericolo di ustione. Per contro, quando si poggia la mano su di un oggetto che ci si aspetta caldo(perché magari c'è stato detto), la reazione è indipendente dal fatto che lo sia davvero o meno (se appena poggiata la mano sull'oggetto, qualcuno urla "attenzione", la nostra mano scappa via anche se è freddo come il marmo).Ma quando invece, dopo un'abbondantissima colazione, può capitare che si abbia l'impressione di aver fame, solo perché si è raggiunta l'ora di pranzo, ci si trova dinanzi ad un riflesso condizionato(è l'una, devi avere fame!) o a manovrare il nostro agire è invece l'istinto (il più mangi, più possibilità hai di "sopravvivere"dell'istinto di conservazione)? 
Ricapitolando, perché senza averne coscienza mi sono rivolto alle due donne con quella frase, considerando che, dato il mio carattere notoriamente da orso, in condizione vigile non l'avrei mai fatto?
Pur propendendo per il riflesso condizionato (il fatto che nella "frase" ho  usato  il lei e non il tu depone più verso la ragione che verso l'istinto), spero che sia invece un riflesso assoluto.
Perché?
Perché dopo anni ed anni di adorazione incondizionata (e non corrisposta) nel mio emisfero sinistro, da qualche tempo frequento di nascosto anche il tempo dell'emisfero destro. Sto studiando da adepto della setta di istintology!

NB: dimenticavo di dirvi che la reazione delle due donne è stata la più scontata. Mi hanno del tutto ignorato, guardandomi con gli occhi sgranati di chi sta osservando un fuori di testa. 
Ma come non capirle?

NB2: il libro che stavo leggendo? Volete sapere troppo!

NB3: evito di rileggere il post per ovvie ragione (rischio di cancellarlo) e, quindi, se è privo di senso sapete perché. No, anzi. Diciamo che se  è privo di senso, come spesso capita, questa volta non è una cosa voluta.

Saluti condizionati

REUBEN FINE: "LA PSICOLOGIA DEL GIOCATORE DI SCACCHI"

Altro "auto-regalo" di Natale: il libro "La psicologia del giocatore di scacchi" di Reuben Fine, grande campione di scacchi degli anni '40 e psicologo (quando la psicologia non era di moda come oggi).
Il libro raccoglie le biografie dei più grandi scacchisti "contemporanei" (dal 1800 in poi, insomma), raccontate con lo scopo di analizzare psicologia, carattere, psicosi e paranoie dei campioni osservati.
Fine divide i campioni tra "eroi" ed "anti eroi", a seconda del loro approccio agli scacchi (attività esclusiva o "finto" passatempo) e della reazione dinanzi alla sconfitta (inaccettabile o accettata passivamente), ponendosi l'obiettivo di rispondere a 3 domande fondamentali:
1) esiste nel nucleo della personalità una qualche costellazione che sia comune a tutti i giocatori?
2) quale parte hanno gli scacchi nella vita di un particolare individuo?
3) quale rapporto esiste, se esiste, tra personalità e stile di gioco?

Le risposte fornite nel testo a queste domande aprono scenari sconcertanti e insieme affascinanti; risposte che qui naturalmente ometto,  per evitare di rovinare la sorpresa a quelli che vorranno leggerlo.
Ah, il libro è molto datato (1967) ma, considerando che parla di scacchi, un'arte che ha più di 1000 anni (volendo limitarci solo all'arrivo del "gioco" in Europa), direi che può essere considerato contemporaneo!

LIBRO CONSIGLIATO!

28 DICEMBRE 1908: ORE 5:21, MESSINA E REGGIO CANCELLATE IL 37 SECONDI

La Tragedia
Ogni anno il 28 dicembre il mio pensiero vola a quell'immane tragedia che cancellò centinaia di migliaia di uomini, donne, bambini, insieme a due città meravigliose: Messina e Reggio Calabria. 
Le città che possiamo vedere oggi (soprattutto Reggio Calabria) non hanno quasi più niente della bellezza originaria. Ho letto diversi libri su questo terremoto tremendo, cercando di documentarmi al meglio, perché credo che solo riscoprendo il passato si possa tentare l'ardua impresa di evitare gli stessi errori in futuro. In tanti, troppi, si nascondono dietro il fatalismo del "se deve accadere c'è poco da fare", ma io credo che rispondere a due domande sia un obbligo morale: ma se arrivasse oggi una scossa di 7.2 scala Richter, con annesso Tsunami, Messina e Reggio farebbero la stessa fine che fecero nel 1908?
E se si, la responsabilità sarebbe davvero solo della natura "assassina" ?

il Fatalismo e la bellezza imperante
Il fatalismo è un motore potente che guida da molto tempo i meridionali (come me), allontanandoli spesso da una  realtà che se affrontata dispera. Per me fatalismo e speranza sono i carnefici di coscienza e dignità.
Riscoprire quel moto di vergogna che attanaglia i cuori del popolo meridionale, catalizzandolo verso uno slancio d'orgoglio, rappresenterebbe una soluzione definitiva allo stato di sottosviluppo cronico che forse è più devastante del terremoto stesso. Mi intristisco spesso per il mio Sud, e per tutto quello che dovrebbe essere e non è. Mi intristisco se penso alla rassegnazione con la quale si accetta l'idea che emigrare sia l'unica soluzione. Mi devasta il brutto che scorgo in tante cose, nonostante natura e storia dicano che in un passato non troppo lontano queste terre erano la cosa più vicina al paradiso.
Il regno dove la bellezza regnava incontrastata; una bellezza così intensa che anche oggi, nonostante gli scempi che ben sappiamo, si fa fatica a non cogliere. Una bellezza che, ed ecco che cado anche io vittima della speranza,  presto o tardi tornerà a regnare incontrastata.

Il ponte
Il 28 dicembre del 1908 lo Stretto di Messina ha visto la fine del mondo, e pensare ai politicanti che oggi pensano alla costruzione del ponte, ferisce nel profondo.
A prescindere dall'inutilità dell'opera faraonica in questione, sempre che si faccia davvero (naturalmente non ci credo), disturba immaginare che, probabilmente, dopo una scossa del 7 grado Richter resterebbe in piedi davvero solo il ponte. Il solo fatto di parlarne, del ponte intendo, dovrebbe offendere chiunque sia dotato di un minimo di coscienza. L'idea del ponte è figlia della vanità e del malaffare. Una cattedrale nel deserto inutile, costosa e dannosa. Ma avete sentito qualche politicante parlare di finanziamenti per la prevenzione delle catastrofi naturali? Per la messa in sicurezza dei centri storici? Per i piani di emergenza ed evacuazione? Niente. La verità è che oggi non si sa neppure quale sia lo stato reale del già costruito. Cementi depotenziati, armature mancanti, materiali scadenti, abusivismo, queste sono le tessere che insieme ad indifferenza e menefreghismo formano il mosaico orrendo delle tragedie. Tanto si dovrebbe fare. Anzi, tantissimo.
Ma non si fa niente. NIENTE. E c'è ancora in giro gente che parla di costruire il ponte.

preghiera laica
Penso alle tante vittime del 1908 e, anche se da non credente, rivolgo a loro la mia preghiera laica di commemorazione.

NB: questo post era nato con il solo scopo di ricordare l'immane tragedia. Purtroppo, come sempre, mi sono lasciato trasportare dai sentimenti ed ho perso lucidità, mischiando il tutto col niente e toccando tanti temi senza approfondirne nessuno. Ma chissà in passato quante altre volte ho già ripetuto questi concetti e quante volte ancora li riproporrò in futuro.

mercoledì 25 dicembre 2013

BUON NATALE

Anno triste questo 2013. In linea col 2012 e, a meno di miracoli, migliore del 2014.La crisi ha colpito ormai l'ottanta per cento delle famiglie che, per intenderci, sono quelle che mantenevano     anche i parassiti evasori fiscali e la ristretta cerchia dei riccozzi coi miliardi nei paradisi fiscali. Il popolo continua a votare per una classe politica indecente e questo nonostante i risultati. Proprio un bel Natale!  Come ripeto ormai da anni dinanzi allo spettacolo indegno di questo Paese,  questo è un incubo e io voglio svegliarmi! Se vi accontentate, questo è il massimo degli auguri che riesco a fare per questo Natale!

martedì 24 dicembre 2013

CALDO CUCCIOLO....

Bene bene.

Dalla serie "piccoli psicodrammi crescono", eccoci all'ennesima passeggiata in quello che definisco amabilmente il mio personalissimo corridoio di ceffoni.
Come cos'è?
Ma dai che lo sapete!
Ma si dai, quel budello buio ed umido nel quale si finisce quando la sfiga si diverte ad accanirsi contro di  voi.


Non dite di no facendo finta di non capire.
Ognuno di noi ha il suo corridoio ceffonato, che lo ammetta o meno.

So che non ci si abitua a questa dura realtà, ma fingere non serve ad evitarlo.
Personalmente, la cosa che più mi sconcerta del mio corridoio schiaffonato,è che sono davvero infiniti i motivi per i quali ci finisco dentro e, quasi sempre, uno più stupido dell'altro.
Ma non perdiamoci in spiegoni e veniamo alla mia ultima capatina in loco.
All'affannosa ricerca di un regalo scrauzo (dicesi scrauzo un regalo a basso costo ma simpatico, originale ma pacchiano, completamente inutile ma sincero), oggi al Mediaworld mi sono imbattuto in un peluche di pecora dal nome accattivante: "Caldo cucciolo".  L'originalità del pupazzo era tutta nel contenuto "magico", costituito da un sacchetto di noccioli di ciliegia che, messi 1-2 minuti nel microonde, avrebbre garantito un dolce tepore a chi lo stringeva tra le mani. Il pupazzo superava a pieni voti l'esame di scrauzologia e, quindi, l'ho comprato.
Eccolo nella foto:


E' o non è carino????
Bene.
Stasera ho seguito le semplici istruzioni riportate nel tagliandino ed ho inserito il sacchetto magico nel microonde.


Riuscite a leggere le istruzioni?
No?
Vi aiuto io, riportandole di seguito.

"come si usa: estrarre il sacchettino di noccioli di ciliegio
 - scalda letto, mani e piedi: in forno 5-8minuti a 120° o nel microonde 1-2 minuti a 300Watt"

(tralascio la terapia del freddo, in quanto non sperimentata).

Dall'altro lato del tagliando, a parte codice a barre e riferimenti dell'azienda produttrice, sono riportate solo le seguenti due scritte:
"ATTENZIONE! Non inserire mai bagnato il sacchettino di noccioli di ciliegio in forno, microonde o nel congelatore. Una volta caldi i noccioli potrebbero emanare un aroma erbaceo del tutto naturale".
"ATTENZIONE! Il prodotto contene piccole parti che potrebbero costituire un rischio di soffocamento per bambini, questo prodotto non è adatto a bambini di età inferiore a 3ANNI.Tenere queste informazioni come riferimento per il futuro".

Insomma, mi sono attenuto alle indicazioni ed è successo l'irreparabile. Il sacchetto ha preso fuoco ed ha rilasciato una fumo denso che ha reso diciamo complicato respirare in tutta la casa (e penso anche in buona parte del quartiere). Confermo il rischio soffocamento, anche se non in relazione alle piccole parti.
Che dire?
Terrò queste informazioni come riferimento per il futuro!
Per il momento, spero solo due cose:
- che questo orribile odore di bruciato abbandoni casa mia;
- che io almeno possa tornare a respirare normalmente entro le prossime 4-5 ore;

Ecco nelle foto quanto successo:

Il sacchetto bruciato (lo vedere il fumo?)


l'interno del microonde, con i noccioli bruciati 



 NB: per onestà intellettuale devo precisare un dettaglio di non poco conto. Nel tagliandino è scritto di riporre il sacchettino nel microonde per 1-2 minuti a 300W. Il mio microonde non indica la potenza, ma il sacchetto ha preso fuoco dopo meno di 1 minuto e mezzo.
Ora, probabilmente la potenza del mio microonde è maggiore dei 300W indicati ma, visto quello che può succedere se si "sbaglia", NON E' FORSE NECESSARIO SCRIVERE CHIARAMENTE SUL TAGLIANDINO QUALCOSA TIPO: 


"ATTENZIONE! Se non siete certi di quale sia la potenza del vostro microonde, evitate di fidarvi delle nostre indicazioni. Provate per 30 secondi e sentite se i noccioli scottano. Perché? Perché se esagerate, il sacchetto prende FUOCO!  ATTENZIONE! Oltre che rischiare di innescare un INCENDIO, potete anche restare SOFFOCATI dal fumo rilasciato dal sacchetto. ATTENZIONE! I vostri vicini possono chiamare i Vigili del fuoco!  ATTENZIONE! L'odore emanato dal sacchetto bruciato può restarvi addosso per mesi! ATTENZIONE! La storia dell'aroma erbaceo del tutto naturale è chiaramente una CAZZATA DA BAMBALONI"

Ecco, se avessi letto qualcosa del genere, a quest'ora stanotte eviterei di dormire con questo aroma di fossile di mammut carbonizzato!
Vado a dormire che è tardi!
(il perché la foto della pecora si sia girata di 90° resta un mistero)


domenica 22 dicembre 2013

ERNESTO CHE GUEVARA: LATINOAMERICANA, I DIARI DELLA MOTOCICLETTA


Quest'anno per Natale mi sono fatto proprio un bel regalo.
Il libro di Ernesto Che Guevara "Latinoamericana-I diari della motocicletta".

Il libro che racconta il viaggio che i giovani Ernesto Guevara e Alberto Granado fecero nel 1951 attraverso il Sud America, in sella alla loro sgangherata moto romanticamente ribattezzata "Poderosa II".
Avevo già visto il film che è stato tratto dal libro, e quindi conoscevo bene la storia, ma nel leggerlo ho notato molte differenze con quanto raccontato nella pur bella pellicola. Differenze che, se possibile, rendono ancora più affascinante il futuro giovane rivoluzionario. 
So che la cosa farà ridere, e che forse ha tolto parecchia magia al racconto ma, per sentire ancora di più il viaggio, ho seguito le singole tappe su Google Maps, cercando anche le prospettive visive descritte dal Che grazie a Street View. Ho quindi iniziato il viaggio inserendo sulla mappa la città di Cordoba, proseguendo poi tappa dopo tappa, calcolando il percorso all'inseguimento dei due viaggiatori. Quello che ad un certo punto ha restituito la magia che forse avevo sottratto al viaggio, è stato scoprire che il calcolatore di Google si è "crashato" nella stessa tappa nella quale la Poderosa ha abbandonato i nostri eroi. E, come la moto, non c'è stato verso di far ripartire il motore di Google. Del resto, i km che hanno messo insieme lasciano senza parole. In più, considerando il mezzo meccanico col quale si muovevano, i soldi che avevano a disposizione e l'assoluta incoscienza dettata dalla loro giovane età, c'è da restare davvero storditi. Ma il libro è anche tanto altro. E' pura poesia. 
Naturalmente, a colpire in modo emozionante è il travaglio interiore del giovane Ernesto nel corso del viaggio. Un giovanissimo e svagato ragazzo argentino, col solo scopo di spegnere almeno in parte la sua sete d'avventura, si imbatte invece nel suo destino di difensore dei deboli. Ernesto, nel procedere dei km ,inizia a spegnere il suo sorriso giovane, caricandosi della sofferenza degli sfruttati, dei sofferenti e marchiando a fuoco la sua anima per sempre.
Al ritorno dal viaggio, per sua stessa ammissione, Guevara non sarà lo stesso.
Sarà il Che.

E' difficile scegliere qualche frase del libro, perché ognuna meriterebbe di essere riportata nella sua interezza. In ogni caso, tento nell'impresa e scelgo due passaggi:

il primo, più scontato (forse il più noto), è quello che si ritrova all'inizio del libro e riporta la confessione del l'"uomo nuovo" Guevara:
"Il personaggio che ha scritto questi appunti è morto quando è tornato a posare i piedi sulla terra d'Argentina, e colui che li riordina e li ripulisce, "io", non sono io; per lo meno, non si tratta dello stesso io interiore. Quel vagare senza meta per la nostra "Maiuscola America"mi ha cambiato più di quanto credessi."

il secondo, non meno scontato del primo, è quello nel quale i due giovani incontrano la coppia di operai cileni (marito e moglie, perseguitati perché comunisti) nel villaggio Baquedano:
"Quella coppia infreddolita, nella notte del deserto, accoccolati una contro l'altro, era una viva rappresentazione del proletariato di ogni parte del mondo. Non avevano neppure una misera coperta con cui scaldarsi, così abbiamo dato loro una delle nostre e noi due ci siamo arrangiati alla meglio con l'altra.Fu quella una delle volte in cui ho sofferto di più il freddo, ma anche quella in cui mi sono sentito un po' più affratellato con questa, per me strana, specie umana..."
A mio parere, quest'ultima frase mostra in modo prepotente il fatto che Guevara fosse già cambiato prima ancora di rendersene davvero conto. Parla della coppia di operai disperati come fosse una specie "strana", con la quale si è sentito un po' più affratellato, ignorando in modo ingenuo il fatto che abbia già perso la sua identità di viaggiatore/avventuriero per seguire il suo istinto di difensore dei deboli. Il gesto d'umanità della coperta è per me la consegna della sua anima agli oppressi della sua terra. Un dono che, purtroppo, a non molti anni dal quel viaggio, lo porterà alla morte.
Leggere questo libro mi ha fatto pensare a quanto manca oggi un uomo come Che Guevara.
Una cosa è certa: se fosse ancora vivo, il mondo sarebbe di certo migliore!

Come si fa a non immaginare che, in questo preciso momento, Ernesto e Alberto stiano solcando qualche strada polverosa tra le nuvole del cielo argentino in sella alla loro Poderosa II?



sabato 21 dicembre 2013

PINO APRILE: IL SUD PUZZA

Ho appena finito di leggere l'ultimo libro di Pino Aprile, "Il Sud puzza", e volevo esprimere le mie impressioni.

Pino Aprile già con i suoi libri precedenti, uno su tutti "Terroni", aveva dimostrato il suo talento sconfinato. 
Il suo nuovo libro non fa eccezione.

La scrittura di Aprile è di rara bellezza, non solo per lo stile non banale, ma anche soprattutto per quel misto di cuore e cervello che trasuda in ogni frase. 
Il "Sud puzza" racconta tante cose del mio Sud, avvelenato dai rifiuti, dalla criminalità e dalla coscienza sporca di tanti uomini e di tantissimi politici; ma racconta anche di tante, tantissime associazioni di "ribelli positivi", gente comune che è stanca dei soprusi e "combatte" per lasciare un futuro migliore ai propri figli.
La rinascita di Ercolano, la resistenza civile di Taranto, i comitati della "terra dei fuochi" di Napoli, la Pedagogia della Resistenza in Calabria, i ribelli della Lucania, Addiopizzo in Sicilia, e tanto, tanto, tanto altro.

Aprile fonde in modo mirabile teoria delle reti, psicologia sociale, antimafia, sociologia, storia, antropologia culturale, resistenza e rivoluzione, restituendoci un capolavoro che andrebbe letto nelle scuole di tutta Italia (non solo al Sud).
Accettate un consiglio: correte in libreria e compratene una copia, non ve ne pentirete.


Sarebbero tante le frasi del libro da riportare, ma mi accontento solo di queste due:

"Chi si vergogna, o si nasconde o si riscatta. A capolinea della strada che comincia con la vergogna c'è il suo contrario, l'orgoglio. E posso dirvi che c'è tanta gente in marcia su quella via a Sud".

"Taranto, il primo maggio 2013, dibattito fra le associazioni per la rinascita della città: 
  relatore: << abbiamo fatto troppi sogni!>>
  dalla platea: << Aspetta a chiudere, manca il mio...>>"




LAURA TANGHERLINI: SPRAZZI DI TV VERITA'


Se la TV italiana fosse credibile e raccontasse davvero la realtà, capirei le critiche per il fuori onda della giornalista Laura Tangherlini.
Ma visto che la TV racconta la finta realtà che il potere dei padroni impone al popolo schiavo, le parole della Tangherlini vanno accolte come uno dei pochi sprazzi di verità in un mare di menzogne.

Cara Laura, anche io "me so' rotto er cazzo" . Ma non del tuo fuori onda, no.
Me so' rotto di vedere il popolo indottrinato da TG di propaganda, rincoglionito da una programmazione da celebrolesi (vedi fiction e talent di musica, cucina, ecc), distratto dall'onnipresente accoppiata calcio/ tette&culi e, non ultimo, addormentato da una superficialità intollerabile.
Per questo e per molto altro, non posso che dimostrare la mia solidarietà per questa giornalista che, dopo lo "scandalo" derivato dal suo fuori onda, oggi è sospesa dal servizio e, probabilmente, scomparirà per sempre dal video.
Chissà a quanti italiani disperati verrebbe voglia di dire: restateci voi in questa Italia, io me so' rotto er cazzo!"




venerdì 20 dicembre 2013

ILVA DI TARANTO: LA CASSAZIONE ANNULLA IL MAXI SEQUESTRO

Quando a giugno la Procura di Taranto aveva disposto il sequestro di una parte degli utili della famiglia Riva, per la cifra record di 8 miliardi di euro (OTTO MILIARDI DI EURO), ero rimasto confuso. Da un lato, il preminente, sentivo un moto di soddisfazione dettato dal fatto che, anche se Taranto è stata inquinata forse in modo irrecuperabile, almeno i padroni erano stati toccati sul loro punto debole: i soldi!
Dall'altro, più latente, temevo che l'enormità della cifra condannasse al buco nell'acqua in caso di ricorso.
L'euforia è durata poco purtroppo.
Oggi la Cassazione ha annullato la sentenza di sequestro, restituendo ai Riva il denaro in questione.
Il danno prima, la beffa poi.
Chi è stato a Taranto, ha potuto toccare con mano quello che l'Ilva ha fatto in quella città.
Chi ci vive, combatte ogni giorno sopraffatto dal ricatto "o lavoro o morte", tremando ad ogni colpo di tosse suo o dei suoi cari. Per aggiungere dramma al dramma, i bambini sono i più colpiti. 
Il profitto di pochi avvelena migliaia e migliaia di persone, inquinando in modo irreparabile una terra meravigliosa.
Quando l'Ilva arrivò a Taranto negli anni '60, la città era ancora quella splendida perla che ha reso grande la Magna Grecia. Natura, terre fertili, pescatori, paesaggi mozzafiato, profumi, colori, gioia di vivere.
Guardatela oggi.
Morte, piogge acide, tumori, tristezza, povertà.
E tutto per cosa?
Per il profitto. Dei Riva però.
Qualcuno dirà: si ma anche i tanti tarantini che lavorano nello stabilimento hanno goduto del profitto derivante dall'Ilva.
Seh, come no.
Strozzati nell'ignobile ricatto (o lavoro o morte), hanno visto e vedono morire i loro cari (quante famiglie possono dirsi non toccate da almeno una morte collegata all'Ilva?), o sono morti e muoiono loro stessi.
Mentre i padroni ingrassavano ed ingrassano il culo, loro hanno preso e prendono le briciole, scoprendole poi avvelenate.
Chi bonificherà l'immensa area dell'Ilva?
Chi bonificherà una delle aree più inquinate del pianeta?
I Riva? La Federacciai? Confiundustria?
Seh, come no.

Sono triste, molto triste per questa storia. Perché sono fermamente convinto che chi ha fatto profitti inquinando e generando morte,debba andare in galera e finire in miseria economica. Non potrà pagare il conto astronomico delle bonifiche necessarie e dei risarcimenti alle vittime, ma che almeno si usi tutto (ma proprio tutto) il suo patrimonio accumulato per pagarne almeno parte.
Andrebbero lasciati a pane ed acqua. Ma l'acqua dovrebbe essere quella emunta dai pozzi intorno all'Ilva.

Voglio chiudere riportando il testo riportato su di una lapide che alcuni tarantini hanno voluto sulla facciata di un palazzo di Taranto nel 2001:

" Nei giorni di vento Nord-Nord Ovest
  veniamo sepolti da polveri di minerali
  e soffocati da esalazioni di gas
  provenienti dalla zona industriale Ilva.
  Per tutto questo, gli stessi
  MALEDICONO
 coloro che possono fare e non fanno nulla 
 per riparare" 

La beffa è che questa lapide, dopo soli 12 anni, è già quasi del tutto illeggibile perché coperta e consumata dalle stesse polveri che denuncia.
Per quelli che avessero dubbi su chi siano quei "coloro" messi lì, chiedere alla politica ed alle Istituzioni.  

Piangi antica Taras, piangi serva Italia.
Piangi triste terra di morte.


LA FAVOLA DELLE BONIFICHE


Avete notato che da qualche anno l'argomento bonifiche è divenuto da prima pagina?
Per anni ignorate, oggi sono diventate un business per molte società (per esempio di costruzioni) che, in tempi di crisi, allargano i loro orizzonti cercando di restare competitivi sul mercato.


Certo, in questo ha contato anche lo sviluppo di una nuova coscienza etica dei cittadini che, se volete, sono diventati più sensibili al tema inquinamento.
In ultimo, anche la Pubblica Amministrazione ha generato un circolo virtuoso unendo gli interessi delle società alla ricerca di nuovi mercati e la tutela dei cittadini e dell'ambiente.

Bene.
Anzi, malissimo.
Si perché quella che ho riportato sopra è solo una favola: la favola delle bonifiche.
La verità, purtroppo, è che oggi il tema bonifiche è diventato importante solo perché tanti imprenditori senza scrupoli hanno scoperto che c'è un mare infinito di soldi pubblici da arraffare, tra l'altro generato da una montagna di reati ambientali già commessi. Insomma, quelli che oggi fanno le bonifiche, spesso sono gli stessi che qualche anno fa (ancora?), con il loro "movimento terra" o con le betoniere, sotterravano rifiuti in ogni scavo di fondazione ed in ogni altro lavoro pubblico o privato avessero per le mani. Il tutto, restando tra le braccia della criminalità organizzata (braccia violente con gli onesti e premurose coi criminali). E le multinazionali che hanno sperimentato ed inquinato per anni? E gli imprenditori che hanno usato gli spazi a verde delle loro ditte per sotterrare scarti di produzione? Tutti dentro naturalmente.
Ma siamo tutti dentro questa storia signori miei, non solo i criminali.
Anche i cittadini onesti ed innocenti vengono coinvolti in queste storie. Si perché quando mister Lucroide decide di delocalizzare il suo fabbricozzo di famiglia in Romania (per continuare a sfruttare altri lavoratori, con paghe da schiavi), smantellando e vendendo il terreno già avvelenato a mister Speculazio, che a sua volta vuole realizzare lì le sue palazzine in classe A (ah ah ah), qualche poveraccio compra il suo bel appartamentino  di 60mq alla modica cifra di 220mila euro (senza box però!) dissanguandosi con le banche per 30 anni (la parola "mutuo" fa ormai più paura di quella "morte"), per trovarsi dopo qualche tempo con una macchia che al radiologo non piace, pur non avendo mai fumato in vita sua....Proprio una bella "classe A".....Lui, il poveraccio intendo, si estingue avvelenato. Il suo mutuo no. I mutui sono come i bacherozzi: i soli a restare vivi dopo un'esplosione nucleare!

Oh, non voglio fare sempre quello che vede sempre il male dappertutto, e quindi chiudo chiarendo che non penso che tutte le bonifiche siano così. Ci sono state e ci saranno bonifiche fatte bene per davvero.
Ma sono gocce di acqua pura in un mare irrimediabilmente inquinato. 

giovedì 19 dicembre 2013

SEMPRE IN MERITO AI FORCONI

Ho atteso prima di esprimere un giudizio definitivo sui "Forconi", ed il tempo come sempre è galantuomo.

D'istinto, senza riflettere, avrei sostenuto (anche se solo moralmente) l'iniziativa di questi manifestanti.
Avendo visto però quanto becero fascistume anima queste scarne folle di giovinastri , non posso che dissociarmi totalmente. Ma non è solo per i saluti romani o per i patetici tatuaggi che ritraggono il criminale Mussolini. Fosse solo per quello, li compatirei. Il sospetto è che queste manifestazioni siano state pensate (e foraggiate) da un signore che, condannato per frode fiscale, oggi ha interesse a far più casino possibile per poter sperare di barattare la grazia con il sostegno politico al traballante esecutivo.
Potrei sbagliarmi naturalmente. Ma chissà com'è, questi "soldatini" sembrano avere tutti una sorta di "kit del rivoluzionario" preconfezionato, con tanto di bandierina e mascherine tutte uguali. 

 Per carità di patria evito di esprimermi sul soggetto capopopolo che è stato individuato quale leader del fronte "duri e puri" dei "forconi" (al secolo Danilo Calvani).
Ma guai a trascurare questi rigurgiti fascisti.
La storia  insegna che è nelle grandi crisi che i peggiori movimenti politici di destra ottengono (dal popolo...) il potere sufficiente per imporre regimi autoritari e violenti.
Ah, per i fascistoidi: vi ricordo che in Italia l'apologia di fascismo è ancora un reato penale!

martedì 17 dicembre 2013

GASPARRI, GATTUSO, PANSA,BERTOLASO ET ALI

Così, giusto per ricordarci che siamo un Paese non propriamente al di sopra di ogni sospetto, ecco che oggi ci becchiamo la nostra buona dose di sputtanamento.
Maurizio Gasparri (Senatore, vice presidente del Senato, capogruppo di Forza Italia) è indagato per peculato in quanto, secondo gli inquirenti, avrebbe usato 600mila euro del Gruppo per fini personali (una polizza vita).
Gennaro Gattuso (non c'è bisogno di presentarlo) è indagato per l'indagine sul calcio scommesse della Procura di Cremona.
Alessandro Pansa (Capo della Polizia ed ex commissario straordinario per i rifiuti) è indagato per traffico organizzato di rifiuti insieme all'ex "santo subito" di Berlusconi, al secolo Guido Bertolaso.
Noi che siamo garantisti, siamo certi che lor signori dimostreranno la loro innocenza, ma nell'attesa i brividi ci salgono lungo la schiena.
Povera Italia!

FIRMA LA PETIZIONE PER TOGLIERE LA SCORTA A BERLUSCONI SILVIO

Della questione "scorta" a Berlusconi mi sono occupato spesso su questo blog, ritenendola ingiusta già prima della condanna. Ingiusta non nel merito ma nel metodo. 
Che l'allora presidente del Consiglio dovesse essere scortato, niente da dire. Ma i 40 uomini di scorta (anche se il numero non è certo e, anzi, potrebbe essere sottostimato) e, soprattutto, il dover presidiare h24 diverse abitazioni del citato soggetto, il tutto per la modica cifra di circa 3 milioni di euro annui (anche su questo importo non ci sono certezze e, purtroppo, la cifra potrebbe essere più alta), mi sono sembrati sempre uno scandalo. Considerati poi l'immenso patrimonio economico di Berlusconi Silvio, il fatto che si è auto garantito la scorta a vita in quanto ex presidente del Consiglio grazie ad un provvedimento del suo governo e, non ultimo, la sopraggiunta condanna definitiva per frode fiscale, non sarebbe ora di dire basta?
Per questo, ho appena firmato la petizione via web promossa da un gruppo di cittadini ed invito anche voi a farlo.
Qui trovate un articolo che illustra un po' la vicenda.
Qui invece trovate la petizione da firmare.

FIRMATE, MI RACCOMANDO!

lunedì 16 dicembre 2013

LA PRIMA IDEA DI MATTEO RENZI: COMINCIAMO BENE!

Dopo mesi (anni?) di fuffa, frasi fatte, luoghi comuni, iperboli, voli pindarici, battute, metafore, orizzonti, narrazioni, racconti, promesse, fate morgane, set di pentole 18/10, materassi a molle insacchettate, vaporelle e antani (parecchi gli antani), ecco che il famosissimo "talento" del Centro Sinistra, già ex presidente della Provincia di Firenze (le province che oggi vuole abolire prima erano utili evidentemente), già ex rottamatore (che tra poco tocca a lui essere rottamato), attuale Sindaco (sindaho come direbbe lui) di Firenze e segretario nazionale del PD (eletto per acclamazione....!!!!), insomma il fantasmagorico Matteo Renzi  ha finalmente lanciato una proposta politica sfidando apertamente Beppe Grillo.

Bene, anzi male.
Male perché il talentuoso di cui sopra, nella foga di dire il fare del saper fare (antani),  ha sparato un'amena minchiata !

Ha proposto un baratto da scuole elementari (una girella per un buondì e due figurine) a Grillo, mettendo sul piatto la rinuncia ai 40milioni di euro per i rimborsi elettorali del PD a fronte dell'impegno del M5S a fare un sacco di antani. Ma parecchi antani.
Oltre che beccarsi il fragoroso (e scontato) pernacchione di Grillo (che sfidare un populista più bravo di te sul suo campo è come andare a picchiare una tigre con i mikado al cioccolato fondente quando ci sono 40gradi all'ombra), Renzi ha permesso a tanti italioti di fare mente locale su quanto sia grande la barca di denari che 'sta gente arraffa per fare politica. 
Che se poi uno guarda con che risultati, 'sti 40 milioni di stipendio più che in euro dovrebbero essere pagati in pernacchie sonanti.
Renzi, ascolta un consiglio: continua a giocare col tuo smartphone e smettila di considerarti un moderno Lorenzo il Magnifico tendente al Leonardo, con spruzzate di Michelangelo, insalate di cibernetica, principate di Machiavelli e anatemi di Savonarola.Ah, stavo per dimenticare Fonzie!
Che se fossimo un Paese normale, uno come te starebbe a vendere palloncini di Peppa Pig e manco a Piazza della Signoria ma in zona ben più defilata.
Oh, ma che abbiamo fatto di male per meritarci Renzi?

NAPOLITANO "BACCHETTA" BERLUSCONI

Per i tradizionali auguri di Natale al Quirinale, il Presidente ha scelto di ricordare i limiti del suo mandato (che stia pensando alle dimissioni?) ed ha bacchettato Berlusconi Silvio (il già condannato in via definitiva per frode fiscale) dichiarando: "Berlusconi non è autorizzato a evocare colpi di Stato o oscuri disegni".
Personalmente avrei usato altre parole ma, in questi foschi periodi di larghe intese (melassa e via andare), conviene accontentarsi. I peones berlusconiani hanno subito ringhiato contro Napolitano mentre il bacchettato ha scelto per il momento il silenzio. Naturalmente mi aspetto che il condannato replichi con qualche sparata delle sue (quelle con smentita incorporata) e intanto, mentre il teatrino continua a dare infinite repliche dell'osceno spettacolo e pur avendo ormai la sala vuota,  l'Italia precipita sempre più a fondo.

sabato 14 dicembre 2013

SCANDALO LEGA:BELSITO ACCUSA SALVINI,ZAIA,COTA E TOSI

Leggo con interesse quanto riportato oggi da alcuni giornali  in merito alle rivelazioni che Belsito avrebbe fatto ai magistrati di Milano sulle presunte tangenti prese dai dirigenti della Lega.
Salvini (chiamato in causa da Belsito per una presunta tangente di 20mila euro) ma anche gli altri "pezzi da 90" della Lega hanno rispedito al mittente le accuse, parlando di fango e minacciando querela (attendiamo che la presentino).
Nell'attesa degli sviluppi processuali, pur dovendo restare garantista, non nascondo il mio disgusto per questa politica.

venerdì 13 dicembre 2013

NAPOLI MAGICA....


Come promesso, vi allego un po' di foto del week end napoletano.
La scelta è stata ardua e ho notato che , rispetto al solito, ho fatto molte meno foto (e molto meno curate).

Sarà che siamo stati investiti dalla magia di questa città e le migliori foto le abbiamo stampate nell'anima!
Prima di mettervi comodi per le mille foto, vorrei segnalarvene due in particolare che vi riporto subito. Sono quelle del Pulcinella di porcellana che ho portato con me in Lombardia.

Quando l'ho comprato, sorrideva abbracciato al suo mandolino.
Appena arrivati a casa, ho scoperto che la porcellana, come il cuore degli emigranti, va in frantumi se schiacciata dal peso dell'emigrazione!

Per il pulcinella per fortuna è bastata un po' di colla (che sia questo il segreto per resistere al mal d' emigrazione? Ma esiste la colla per il cuor dell'emigrante?)
Vabbè.....
povero Pulcinella emigrante!

ma dopo un po' di colla....eccolo di nuovo in forma!

Mettetevi comodi per le altre millemila...

giovedì 12 dicembre 2013

12 DICEMBRE 1969: LA STRAGE DI PIAZZA FONTANA

Ogni anno scrivo lo stesso post, purtroppo.
Un post di dolore, di rabbia, per una delle tante stragi che hanno insanguinato l'Italia.
La speranza della verità dovrebbe albergare nei cuori degli uomini giusti, ma è ancora così?
La verità?
La giustizia?
Per le vittime di Piazza Fontana, per i loro familiari e per tutti gli italiani onesti, dopo tutti questi anni verità e giustizia credo siano divenute parole assolutamente vuote.
Per una volta vorrei dimenticare il disprezzo che provo verso i tanti "servitori dello Stato" che hanno tradito e concentrarmi solo e soltanto sulle vittime.
Giovanni, Giulio, Eugenio, Pietro, Carlo, Calogero, Carlo, Paolo, Vittorio, Luigi, Mario, Carlo, Oreste, Angelo, Carlo, Attilio, Gerolamo.
17 vittime innocenti che attendono ancora giustizia, così come gli 88 feriti e le famiglie tutte.

mercoledì 11 dicembre 2013

GIOCO PERVERSO DI MASSIMO LUGLI

Ho appena letto il libro "gioco perverso" di Massimo Lugli e mi permetto di consigliarvelo.
Lugli con questo libro ha dimostrato ancora una volta che in Italia non ci si deve per forza accontentare della "letteratura" di Fabio Volo o Giorgio Faletti, ma che si può anche leggere di meglio.
Per venire alla trama, "Gioco perverso" si spinge nei foschi meandri del bondage, intrecciando un thriller acuto e avvolgente, cadenzato dallo stile da "addetto ai lavori " del giornalista Lugli.
Il colpo di scena finale forse è un po' telefonato, ma questo non toglie spessore al racconto.
L'ex promessa del thriller noir italiano è già da tempo una stella affermata e, visti i risultati, direi che se lo merita.

NB: rispetto ai libri precedenti, questo è meno carico di filosofie orientali e lunghe spiegazioni di tecniche di arti marziali  e, per questo, è certamente più scorrevole nella lettura (Lugli deve aver raccolto i consigli del popolo evidentemente). Per contro, forse la storia d'amore tra il protagonista e la giovane giornalista è un po' troppo invadente e ruba un po' di atmosfera al giallo.

Voto finale: 7 1/2 (libro consigliato)

NB2:  approfittate dei libri di Lugli ora che è solo famoso ma non ancora il più famoso. Alla prima fiction che spunterà in TV c'è il rischio che il personaggio Lugli diventi più importante dello scrittore Lugli e allora addio alla cura ed al rigore dei suoi successivi racconti.

Edizioni Newton Compton Editori

I FORCONI E GLI SCIACALLI POLITICI


Anche se per natura sono sempre ben disposto verso le manifestazioni di protesta del popolo, se condotte in però solo nelle forme pacifiche o di resistenza passiva, devo ammettere che  questa dei "Forconi" mi ha lasciato molto perplesso.
Agricoltori, autotrasportatori, precari e disoccupati va bene, e poi?
Si parla anche di tifosi delle curve e militanti di  estrema destra però.
Un gruppo eterogeneo nel quale si individuano facilmente gruppi con idee per niente condivisibili.


E poi, troppi politici stanno cercando di cavalcare la protesta per accaparrarsi facili consensi elettorali.
Che dire per esempio del plateale appoggio ai "Forconi" di Berlusconi e dei suoi?
E di quello della lega di Salvini?


E di quello scontato del "masaniello" Grillo?
Per contro, le aggressive reazioni verbali di condanna della protesta del PD di Letta (Renzi?) e del NCD di Alfano (Berlusconi?) basterebbero per sostenere i manifestanti.

Nel dubbio, mi fido del mio istinto: per il momento resto cauto ed attendo ulteriori sviluppi prima di esprimere il mio sostegno  a questa manifestazione di protesta.
Vedremo!

martedì 10 dicembre 2013

SALVINI O MARONI, POCHI VOTI E POCHISSIMI NEURONI

Adesso che i leghisti hanno un nuovo segretario federale, tal Salvini Matteo da Milano (quello che voleva le carrozze separate per i milanesi), riusciranno a sollevarsi dal baratro nel quale sono meritatamente precipitati?
20 anni di promesse non mantenute si pagano !
Di beoti è però pieno il mondo e, quindi, immagino che in qualche valle scarsamente ossigenata dell'inesistente padania qualcuno abbocchi ancora alle favole celtiche di lor signori.
Del resto, la partenza di Salvini è stata all'altezza del suo spessore politico (....bocca mia taci).
Ma ora che la possibilità di arraffare una cadrega ben remunerata è divenuta scarsa, vedremo quanti leghisti "duri e puri" resteranno ancorati allo spadone del mai esistito Alberto da Giussano.....
La nave padana affonda e i sorci (verdi) scappano?
L'impressione è che tanti leghisti che vivono di politica inizieranno a guardarsi in giro, alla ricerca di nuove possibilità per continuare a fare la bella vita (alla faccia dei beoti che li hanno sostenuti).
Qualche "giapponese" resterà a combattere la sua "guerra" nella "jungla padana", soffiando sugli istinti più bassi per guadagnarsi la pagnotta dorata.
E intanto gli scandali padani continuano....
In attesa che Cota si dimetta, godiamoci lo "spettacolo" della successione dell'ex delfino (Salvini) dell'ex delfino (Maroni) di Bossi, ora delfino (Salvini) dell'ex delfino(Maroni) di Bossi.
E come direbbe Crozza: manà manà!

SIGNORI DIRIGENTI LEGHISTI, LA PACCHIA E' FINITA!
CERCATEVI UN LAVORO VERO!

lunedì 9 dicembre 2013

LA MAGIA DI NAPOLI

Vorrei concentrare in poche parole le emozioni del week end passato a Napoli, ma è impossibile.
Vorrei lasciare che almeno le foto restituiscano un briciolo della magia che ci ha investiti, ma sono un po' stanco e devo rimandare a domani.
Sembrerà una banalità scontata, ma è detta col cuore: Napoli è una delle città più belle del mondo!
Chi ne parla male non l'ha mai vista e ciancica i luoghi comuni tanto "cari" ai leghisti.
Non che non abbia difetti, certo. Come tutte le grandi città, anche Napoli ha i suoi guai.
Ma è qualcosa di unico, inarrivabile.
Napoli è un gioiello d'arte e bellezza..
Visitatela e ve ne innamorerete.






domenica 8 dicembre 2013

MATTEO RENZI:HA FATTO GIOGO DISCRIMINARE

Ho appena finito di ascoltare il discorso "supercazzola come fosse antani" di Matteo Renzi, e sto cercando di ripigliarmi.
Guardarlo dal pulpito, accovacciato a sputacchiare, far facce, mulinare espressioni ebeti, in quel miscuglio insopportabile di luoghi comuni, frasi ad effetto e battute da zelig di seconda fila, mi porterà ad avere certamente incubi stanotte. Purtroppo.
Prendendo spunto dall'infelice slogan scelto dal "sssindao" più antipatico che si ricordi, quell' "Italia cambia verso" con Italia scritta al contrario ( ailati....ai lati?), e provando la stessa malsana operazione sul suo nome e cognome, accade una cosa curiosa:

RENZI MATTEO diventa  OETTAM IZNER

anche non conoscendo una sola parola d'arabo, ho provato ad inserire nel traduttore di Google queste lettere e, incredibile coincidenza o baco del software, è spuntato proprio "ha fatto giogo discriminare".
Provare per credere (scrivere OETTAM IZ NER).

Lo so, è una cosa del tutto priva di senso direte voi.
Perché il discorso "come fosse antani" di Renzi aveva senso?


Se Enrico Letta e le sue "larghe intese" hanno lasciato (forse) qualche maceria del Centro Sinistra, Matteo Renzi completerà l'opera di distruzione.
Come fa uno di sinistra a sentirsi rappresentato da questo signore tutto marketing e berlusconismo andante?
Renzi per la Sinistra sembra una maledizione da mummia egizia...la maledizione di una mummia?
La mummia di Arcore?
Puah!

giovedì 5 dicembre 2013

I SOLITI LEGHISTI: MUTANDE VERDI E FACCIA DI BRONZO

Mentre:
- la Procura di Milano ha chiuso le indagini preliminari relative all'utilizzo dei rimborsi elettorali, citando in giudizio Bossi Umberto, Bossi Riccardo, Bossi Renzo e altri altri leghisti vari;
-l'Albania ha fatto sapere di aver messo sotto inchiesta una decina di italiani, tra i quali Bossi Renzo, per presunte irregolarità nel percorso di studi che ha portato alla laurea albanese(!)
- il governatore Cota è rimasto invischiato nello  scandalo dei rimborsi regionali e nel famoso "caso" delle mutande verdi (!)
- la Consulta (finalmente) ha affossato il famoso "Porcellum" creato dal leghista Calderoli.....


.....mentre accade tutto questo, il candidato alla guida della Lega nord, tal Salvini Matteo da Milano, nel programma della Gruber ha il coraggio di attaccare questo e quello, come fosse sceso ieri dal pianeta Marte.

Ma perché i leghisti non migliorano mai?

mercoledì 4 dicembre 2013

IL TERZO SEGRETO DI SATIRA: PRIMARIE PD 2013

Nonostante ci sia da piangere, quelli de "il terzo segreto di Satira" ci regalano un video davvero divertente.
In 3 minuti hanno spiegato quale sia il valore (ed il futuro) di questo PD: zero!


domenica 1 dicembre 2013

IL V-3 DAY DI BEPPE GRILLO

Sto guardando il Vday di Beppe Grillo e, ora che sta parlando Dario Fo, non posso far altro che godermi il genio!
Per  tirare le somme ed esprime un giudizio aspetto la fine!

LE NAVI DELLA VERGOGNA DI RICCARDO BOCCA


Ho letto il libro "Le navi della vergogna" di Riccardo Bocca.
Che dire?
Ho ancora il magone.


Non solo perché sono nato a Paola, in Calabria, no.
Perché questo libro non mette solo in luce l'affondamento nei mari del Sud Italia di  navi cariche di scorie radioattive prodotte dalle industrie del Nord Italia (signori leghisti aprite le orecchie), no, no.


Mette in luce la complicità di uno Stato che avrebbe non solo tollerato questo ignobile traffico, ma  addirittura anche collaborato con le mafie per risolvere un problema, quello del "ricovero" di scorie nucleari, diversamente non "gestibile".
Servizi segreti, politica di altissimo livello, istituzioni, logge massoniche, imprenditori, faccendieri, militari, tecnici, mafiosi, tutti a formare un'unica grande coalizione del malaffare.


Prima di leggere questo libro avevo un'altra idea di questo scandalo.
Ingenuamente pensavo che lo Stato non riuscisse a contrastare la 'ndrangheta ed i suoi smaltimenti illeciti, per incapacità o per mancanza di mezzi e di risorse.
Dopo questa lettura molto istruttiva ho capito una cosa drammatica: se lo Stato volesse, sgominerebbe le mafie in qualche mese. Non estirpa la criminalità per schifosa convenienza.
Consiglio la lettura di questo libro a tutti, ma soprattutto ai signori leghisti.