venerdì 20 dicembre 2013

LA FAVOLA DELLE BONIFICHE


Avete notato che da qualche anno l'argomento bonifiche è divenuto da prima pagina?
Per anni ignorate, oggi sono diventate un business per molte società (per esempio di costruzioni) che, in tempi di crisi, allargano i loro orizzonti cercando di restare competitivi sul mercato.


Certo, in questo ha contato anche lo sviluppo di una nuova coscienza etica dei cittadini che, se volete, sono diventati più sensibili al tema inquinamento.
In ultimo, anche la Pubblica Amministrazione ha generato un circolo virtuoso unendo gli interessi delle società alla ricerca di nuovi mercati e la tutela dei cittadini e dell'ambiente.

Bene.
Anzi, malissimo.
Si perché quella che ho riportato sopra è solo una favola: la favola delle bonifiche.
La verità, purtroppo, è che oggi il tema bonifiche è diventato importante solo perché tanti imprenditori senza scrupoli hanno scoperto che c'è un mare infinito di soldi pubblici da arraffare, tra l'altro generato da una montagna di reati ambientali già commessi. Insomma, quelli che oggi fanno le bonifiche, spesso sono gli stessi che qualche anno fa (ancora?), con il loro "movimento terra" o con le betoniere, sotterravano rifiuti in ogni scavo di fondazione ed in ogni altro lavoro pubblico o privato avessero per le mani. Il tutto, restando tra le braccia della criminalità organizzata (braccia violente con gli onesti e premurose coi criminali). E le multinazionali che hanno sperimentato ed inquinato per anni? E gli imprenditori che hanno usato gli spazi a verde delle loro ditte per sotterrare scarti di produzione? Tutti dentro naturalmente.
Ma siamo tutti dentro questa storia signori miei, non solo i criminali.
Anche i cittadini onesti ed innocenti vengono coinvolti in queste storie. Si perché quando mister Lucroide decide di delocalizzare il suo fabbricozzo di famiglia in Romania (per continuare a sfruttare altri lavoratori, con paghe da schiavi), smantellando e vendendo il terreno già avvelenato a mister Speculazio, che a sua volta vuole realizzare lì le sue palazzine in classe A (ah ah ah), qualche poveraccio compra il suo bel appartamentino  di 60mq alla modica cifra di 220mila euro (senza box però!) dissanguandosi con le banche per 30 anni (la parola "mutuo" fa ormai più paura di quella "morte"), per trovarsi dopo qualche tempo con una macchia che al radiologo non piace, pur non avendo mai fumato in vita sua....Proprio una bella "classe A".....Lui, il poveraccio intendo, si estingue avvelenato. Il suo mutuo no. I mutui sono come i bacherozzi: i soli a restare vivi dopo un'esplosione nucleare!

Oh, non voglio fare sempre quello che vede sempre il male dappertutto, e quindi chiudo chiarendo che non penso che tutte le bonifiche siano così. Ci sono state e ci saranno bonifiche fatte bene per davvero.
Ma sono gocce di acqua pura in un mare irrimediabilmente inquinato. 

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