venerdì 17 febbraio 2012

TANGENTOPOLI E MANI PULITE: 20 ANNI INUTILI

Esprimere un giudizio astratto su "mani pulite" a distanza di 20 anni, secondo  me non ha molto senso.
Bisogna guardare il contesto.
E l'Italia di oggi è ancora (e forse di più) uno scempio di illegalità diffusa, di corruzione e di malaffare.
20 anni sono passati invano. Basta guardare quanto ha reso noto solo ieri la Corte dei Conti.
Quel moto di protesta popolare che ha accompagnato l'azione meritoria di un gruppo di magistrati coraggiosi, è stato utilizzando solo per sostiture i blocchi di potere sotto attacco e per cambiare affinchè nulla cambiasse. Se dopo 20 anni ci ritroviamo il Parlamento più inquisito di sempre, con esponenti prezzolati che possono fregiarsi del titolo di "onorevole" , ma che per le condanne subite non potrebbero fare neanche un concorso pubblico per l'anagrafe del più piccolo comune d'Italia, come si può essere soddisfatti?
Ma ancora più grave è l'assuefazione del popolo italiano a questo osceno stato di cose.
La rassegnazione di fronte a questa classe politca/dirigente non ci assolve dai doveri di onesti cittadini.
Anzi, ci coinvolge e ci rende complici passivi del degrado civile, etico e morale del nostro Paese.
Ma ancora più grave, secondo me, è additare come qualunquista le voci fuori dal coro.
20 anni sono passati e altrettanti ne passeranno se ognuno di noi non farà la cosa giusta.
Servono piccoli gesti.
Serve inziare a pretendere la fattura anche se questo vuol dire pagare un pò di più.
Serve iniziare a non tollerare gli evasori fiscali o, peggio, considerarli dei furbi da imitare.
Serve iniziare ad isolare chi non rispetta le regole.
Serve iniziare ognuno a fare il proprio dovere, senza per questo doversi sentire un eroe.
Serve iniziare a pretendere un Paese Migliore.
Servono cose semplici.
Ed è forse questo il problema-

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