Se vi piace giocare a scacchi o anche solo contemplare i grandi maestri, non perdete l'occasione di avvicinarvi a Gioacchino Greco. Un grande giocatore calabrese del 1600.
Purtroppo ho notato che in giro per la rete, molti dei commenti alle sue partite sono fortemente critici ed arrivano anche a deriderlo (soprattutto giocatori americani).
Ma come si possono usare le conoscenze di oggi sul gioco, per giudicare un campione del '600?
Secondo me bisogna invece avere ben in mente due cose:
1) se nel tuo tempo sei stato il più forte di tutti (e Greco lo è stato), devi essere giudicato in relazione al livello di conoscenza del gioco del tuo tempo; (confrontare il gioco di Fisher con quello di Greco, sarebbe un pò come confrontare le conoscenze di Stephen Hawking e quelle di Leonardo da Vinci. Completamente senza senso)
2) chi ama gli scacchi nel profondo, può ritrovarne la magia anche in partite molto antiche che, proprio per quanto detto, possono mostrare anche mosse apparentemente ingenue e considerate al giorno d'oggi plateali errori da principiante.
Una partita d'esempio di Greco la riporto nel link che segue:
http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1243022
Guardate la partita dimenticando le aperture canoniche che avete imparato o l'elenco degli errori da non fare e pensate a quanti di voi avrebbero davvero giocato 7.gxh7+ , abbandonando la regina tra le grinfie del cavallo nero, per poi colpire inesorabilmente con l'alfiere.
Certo, oggi anche in una partita tra dilettanti sarebbe (quasi) impossibile ritrovare lo schema che favorisce la mossa 7 di Greco. Ma questo solo perchè lo studio degli scacchi è ormai supportato da uno schema rigido di aperture, che lascia solo ai campioni la fantasia di sperimentare (rischiando) qualche mossa inaspettata e, tra l'altro, solo nel medio gioco.
Ultimamente, allo "studio" canonico degli schemi, delle aperture codificate e delle partite dei campioni moderni, affianco proprio per questo l'analisi delle partite di campioni antichi come Greco.
Ed è quello che consiglio anche a voi. C'è un misto di magia e romanticismo nel guardare questi campioni così lontani nel tempo. Ah...anche l''800 è fantastico per gli scacchi!!!!
NB: non sarà stato il più grande, ma il mio preferito (ad oggi) resta il campione cubano Capablanca.
Fisher era un attaccante pazzesco, Kasparov un computer inesorabile. E poi tanti altri (ognuno stila la sua
classifica personale dei più grandi di sempre)
Ma Capablanca per me resta il più elegante.
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