mercoledì 28 agosto 2013

Questa è l'Italia?

Che strazio assistere all'osceno spettacolo messo in piedi per salvare B. Gli illusi come me avevano davvero creduto che, dopo la condanna definitiva, fosse stato finalmente ripristinato il principio di uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge. E invece no. Grazie alla complicità del Pd e di Servitori dello stato (che ricoprono altissime cariche ) siamo costretti a subire questo ennesimo scandalo italiano.  La colpa resta nostra perché accettiamo tutto senza provare vergogna.

giovedì 22 agosto 2013

L'ACCORDO D'INTERESSI

C'era una volta il conflitto d'interessi del padrone d'Italia che i signori del PD facevano finta di combattere. In tanti avevano capito quali fossero le reali intenzioni degli ex compagni, ma quelli come me (i fessi) speravano che in fondo in fondo ci fosse un minimo di decenza. Oggi che lo scempio delle larghe intese è sotto gli occhi di tutti è difficile ignorare la situazione. Berlusconi vuole l'assoluzione nel quarto grado di giudizio, inventato per l'occasione dai suoi avvocati a tanto al kg. Amnistia, indulto rinforzato, grazia nominale, vedano lor signori. Tanto peggio di così è impossibile. Mi vergogno profondamente per tutti noi. Dovremmo scendere in piazza per difendere un principio costituzionale: la legge è uguale per tutti . Berlusconi compreso.  Signori del PD VERGOGNATEVI

mercoledì 21 agosto 2013

ANCORA CALABRIA

Paola, Calabria, oggi!


(foto di Zupacchiotta)

RASSEGNARSI ALLA GRAVITA'

Volare, anche  se solo per una frazione di secondo, cancella nel ricordo i segni del successivo schiantarsi al suolo..... 




CALABRIA FOREVER

Quando dico che non c'è posto più bello della Calabria, parlo a ragion veduta.....
Nelle foto solo qualche accenno di queste giornate memorabili....

lunedì 19 agosto 2013

LUNA D'ESTATE

E' lo stesso blocco di roccia bucherellata che ci accompagna da sempre, ma quant'è bella quando la si guarda dal mare....

domenica 18 agosto 2013

INAFFONDA_BILE

A guardare oggi i colonnelli del PDL vengono in mente gli ufficiali del Titanic in quella tragica notte nell'oceano. Messi di fronte all'irreparabile, si sono abbandonati ad uno stato catatonico in contemplazione nel nulla assoluto.
Unica reazione? Il ripetere ossessivamente quello che avevano somatizzato interiormente: il Titanic è inaffondabile.
Lontani mille miglia dall'elaborazione del lutto, i nostri eroi consegnano le armi della rabbia e mostrano i polsi ad un futuro buio e freddo, nella speranza di recuperare almeno un angolo di quella zattera che possa salvargli, se non la faccia, almeno il culo.
Berlusconi non può essere condannato, il Titanic non può affondare.
Poveracci.
Gente che ha piegato la propria esistenza al servizio del padrone, non sa fare altro che cercarne un altro. E visto che il nuovo padrone non si è ancora manifestato, restano come formiche invischiate nel barattolo di quella marmellata scaduta che le ha prima ingrassate a dismisura ed ora, meschine, le sta trascinando a fondo nel buio verde e melmoso della disfatta.
Berlusconi è già stato condannato in via definitiva, così come è affondato il Titanic signori colonnelli.
Elaborate il lutto che è meglio.
Purtroppo nel paragone ci sono molte differenze e questo mi induce a ritirarlo.
Il Titanic è affondato al suo viaggio inaugurale, mentre noi ci siamo beccati venti lunghissimi anni di questo strazio.
Nel Titanic c'era tanta gente innocente (praticamente tutta, eccetto il comandante) mentre lor signori sono tutti colpevoli.
Colpevoli di aver piegato l'Italia al peggio mai visto dal Dopoguerra in poi.
Colpevoli di aver creduto alle bugie di un Lucignolo che ha fatto dell'Italia il suo personale Paese dei Balocchi, lasciando ai sudditi (perché questo siamo) l'orrore di risvegliarsi con le orecchie da ciuchini, ma senza aver fatto neanche un giro di giostre..
L'iceberg è lì che se la ride e per noi è buio pesto.

venerdì 16 agosto 2013

PARADISO

Latito da qualche giorno il blog, ma per un giusta causa signori.
Sono in paradiso!
E scusate se è poco.
Il paradiso esiste e si chiama Calabria!


martedì 13 agosto 2013

PALLONE A RIMBALZO CONTROLLATO


Ok, gli anni passano per tutti.
E non è detto che le cose migliorino, anzi.
Ma questa moda del calcetto e dei palloni a rimbalzo controllato faccio davvero fatica ad assimilarla.
Cercare un campetto in terra battuta è ormai un'impresa titanica, e rassegnarsi all'erba finta che li ricopre è già storia. 

Ma a quel pallone non mi rassegno.

E' la morte civile dei calciatori come me. Perché? Perché è come giocare a calcio con un pallone da basket. E' durissimo/pesantissimo e calciare è praticamente un'impresa. Dimenticate qualsiasi colpo che non sia una "puntazza" e, soprattutto, scordatevi di vedere il pallone ad un'altezza maggiore di 1m. Non si alza neanche con le cannonate. I colpi di testa sono solo un esercizio mentale.
Certo, ci sono  quelli che riescono a sparare dei missili anche con queste noci di cocco, ma sono pochissimi e graziati da madre natura.

Tutti gli altri, e sono parecchi, rincorrono questo macigno che rotola lentamente, subendolo in modo assolutamente passivo.

Per dire, ieri, in una partitella tra amici, ho pensato di tirare di prima intenzione su un (lento) passaggio di un compagno di squadra: mi sono beccato una distorsione alla caviglia. E solo per aver calciato il pallone che mi veniva contro....
Questo pallone rappresenta davvero un'evoluzione incomprensibile e spero che la moda passi presto.

Nella mia personale classificazione dei palloni, riproposta di seguito, devo introdurre quindi un nuovo soggetto.
Si va in ordine di durezza/pesantezza:
- super tele (praticamente un palloncino)
- super santos (mitico)
- tango(wow)
- pallone di cuoio(classico)
- macigno ciclopico da massicciata;
- meteorite ferroso
- granito 
- pallone a rimbalzo controllato
- piombo

So che i puristi del calcio a 5 la penseranno diversamente, ma personalmente non ho dubbi in proposito.

Sarà che da ragazzino ho fatto migliaia di partite in campi polverosi e con palloni "umani", ma lo spettacolo era certamente diverso da quella specie di biliardo lento che ho visto ieri sera.
Il giorno poi che in campo ci saranno solo campioni, convengo sul fatto che questo pallone potrà avere dei vantaggi.
Ma fino ad allora è come giocare con la palla medica.

NB: accetto un infortunio se derivato da un contrasto di gioco, da un movimento errato, da una caduta e anche dalla sfiga. Ma non dal calciare un pallone nel modo corretto.

Fantozzi, che vedeva sempre avanti, ai tempi aveva già previsto l'avvento di questo pallone:
nella foto il momento in cui decide di colpire di testa....


lunedì 12 agosto 2013

IL PUNTERUOLO ROSSO A PAOLA(CALABRIA)

Scopro con sconcerto che il punteruolo rosso ha infestato le meravigliose palme della mia città (Paola) e rifletto sul parallelo che ci unisce a questo stupido insetto. Come noi si nutre in modo sconsiderato delle sue risorse, le palme appunto, annientandole  tutte, una dopo l'altra. Dopo aver fatto terra bruciata è costretto a cambiare zona, alla ricerca di nuove piante da devastare. E noi? Dite che siamo molto diversi? Col nostro pianeta non stiamo facendo la stessa cosa?
Solo che un altro pianeta da devastare non c'è!

NB: vedere le maestose palme di fronte casa mia, quelle che erano già lì quando muovevo i miei primi passi incerti  di bambino, annientate completamente da questa piaga, fa davvero male.
Povera Terra mia!
Povera Paola!
Povera Calabria!

un esempio di palma attaccata dal punteruolo rosso

domenica 11 agosto 2013

sua impunita'

 Il caimano non si rassegna. Non è possibile accettare l'idea che sia trattato come un comune mortale.  Vuole la libertà non solo fisica,  ma anche quella civile. Detta meglio, vuole che sia riconosciuto il suo diritto a fare quello che vuole. Reati? Ma de che? I reati sono per noi sudditi. Le sue al massimo sono marachelle. Il dramma in tutto questo è che questa cosa non la pensa solo lui. Il dramma è che tanti servitori dello Stato stanno cercando una strada che porti all'ennesima salvezza per l'italiano più uguale degli altri.  La nostra stessa civiltà ' è stuprata nell'indifferenza di tanti e con la complicità di chi invece avrebbe il compito di difenderla. Sia ben chiaro, la colpa è di tutti. Nessuno si senta escluso.

mercoledì 7 agosto 2013

PSEUDO CICLABILE COLICO - CHIAVENNA

Se per la tappa sullo Stelvio quel pavido di Saso mi aveva dato buca, per la passeggiata sulla ciclabile Colico-Chiavenna non poteva esimersi dall'accompagnarmi (a zonzo).
Premetto che ignoravo quasi completamente l'esistenza di questa ciclabile e che, per questo, mi ero documentato su quest'ottimo sito.
Come abbiamo scoperto quasi subito, purtroppo l'affidabilità della cartina proposta dal sito non era sufficiente per due sconsiderati come noi e, quindi, ci siamo persi tra le 20 e le 30 volte.
All'originario percorso di 33km (da Colico a Chiavenna) ne abbiamo aggiunti almeno altri 10 (perché ci siamo persi), più atri 5 o 6 per ricercare il mio cappellino preferito, cadutomi per strada e, grazie al buon cuore di un anonimo benefattore, ritrovato fortunatamente appeso ad un albero:)

In più, per 4-5km il percorso si spostava su una statale trafficatissima e strettissima (!), nella quale abbiamo rischiato la vita ripetutamente;questo ha aggiunto un po' troppa ansia a quella che doveva essere una pedalata rilassante. 
Questi i lati negativi.
I lati positivi sono limitati ai paesaggi mozzafiato (e scusate se è poco).


Tirando le somme e contando tutto, in coscienza non mi sento di consigliarvi questa ciclabile.
Troppa sbatta!
Troppo complicato non perdersi e, soprattutto, troppo pericolosa.
Forse tra qualche anno e con molto lavoro, questo percorso potrà effettivamente dirsi ciclabile.

Oggi è solo una mosaico di ciclabili scollegate, intervallate da interminabili strade trafficatissime e, purtroppo, con pochissimi cartelli d'aiuto; anzi, molti (dei pochi) cartelli esistenti sono coperti dalla vegetazione o girati in modo errato. Quasi tutti i bivi non sono segnalati e, per questo, quella fastidiosa sensazione di essersi persi non vi molla un attimo (infatti ci siamo persi continuamente).
La parte finale di Chiavenna "nasconde" delle pendenze interessanti, con un inaspettato 10% (inaspettato per me che, per le ciclabili, rifiuto di consultare preventivamente l'altimetria).
Forse il consiglio migliore che posso darvi è quello di abbandonare l'idea di partire da Colico, per il più agevole Dubino (così evitate la strada della morte!), puntando poi verso Chiavenna e, se avete ancora voglia di pedalare, prendere la strada che porta in Svizzera (via Bregagna).
Vi lascio le foto della pedalata....(preparatevi perché sono tante!)

BUFERA SU GIUDICE ESPOSITO

Faccio davvero fatica a capire la scelta del giudice Esposito di concedere un'intervista al Mattino a pochi giorni dalla sentenza e prima delle motivazioni.
Un'ingenuità inconcepibile, tanto più che stiamo parlando di un giudice con una lunga esperienza e non di un giovane alle prime armi (intendiamoci, sarebbe stato un passo falso anche per un giudice di prima nomina).
"Ma come ti è venuto in mente?", questo direi ad Esposito.
In un momento in cui i berluscones schiumano dalla rabbia e la macchina del fango è alla disperata ricerca di un appiglio qualsiasi per demolire l'azione di magistrati e giudici, Esposito si inventa un'intervista nella quale anticipa le motivazioni (ancorché scontate)?
In più, lo stesso Esposito era stato oggetto di attacchi vergognosi solo qualche giorno fa, e proprio per mano dei giornali "vicini" al condannato; attacchi chiaramente basati sul nulla e nello stile tipico di "zio Tibia" (in mancanza di calzini turchesi alla Mesiano, l'hanno accusato di essere dedito all'alcol e di aver espresso il suo odio verso il condannato in cene definite "allegre" ben prima della sentenza).
Insomma, non ci voleva un genio per capire che se solo uno dei componenti della Corte avesse starnutito usando un fazzoletto pitipì invece che pitipù, l'armata Brancaleone dei berluscones sarebbe impazzita. Ed è proprio quello che è successo.
La successiva difesa di Esposito è ancora più incomprensibile. Negare di aver detto quella frase e parlare apertamente di manipolazione dell'intervista ha peggiorato la situazione. Si perché il direttore del Mattino aveva la registrazione dell'intervista e tutti abbiamo sentito il colorito accento partenopeo del giudice mentre ripeteva quanto scritto dal quotidiano stamattina.
Ora, escludendo che il Mattino abbia realizzato davvero una manipolazione dell'intervista (manipolando quindi anche la voce?), resta solo la possibilità che Esposito abbia sottovalutato la vicenda o che, per un accordo tra loro, abbia chiesto che quella parte fosse tagliata. Non sappiamo quali siano i rapporti tra Esposito e il direttore del Mattino ma, a sentire la registrazione, si può ipotizzare che siano almeno conoscenti. Magari ha detto ciò che pensava, specificando bene cosa poteva o non si poteva riportare il giornalista ma, anche in questo caso, è stata un'ingenuità imbarazzante.

martedì 6 agosto 2013

MAMMA MIA L'AMNISTIA

Bocciata come previsto l'ipotesi della grazia (Schifani e Brunetta potevano consultare wikipedia, senza disturbare il Presidente) ed esclusa per il momento quella tipo "lascia passare" di Fracchia la Belva umana (ma non mi stupirei se i Falchi la chiedessero), ecco che la soluzione amnistia torna in pista per lor signori. Si, certo, ci sarebbe anche l'indulto, ma so già che non va bene. Perché mentre la grazia fa sì che il condannato possa praticamente dire di non aver commesso il reato (sic!), l'indulto cancella semplicemente la pena (quindi la condanna resterebbe a macchiare il mantello bianco dell'ex cavaliere).
L'amnistia appare tecnicamente più agevole (non ci sono i banali impedimenti che la grazia invece contempla) ma politicamente non meno ostica.
Si perché il percorso prevede la presentazione di un DDL apposito, da approvare con una maggioranza pari almeno ai 2/3 di ciascuna camera (art.79 della Costituzione).
E voglio vedere questi 2/3 come saranno raggiunti!
L'altro riferimento normativo è l'articolo 151 del Codice Penale che, a parte i dettagli tecnici, chiarisce la non applicabilità dell'amnistia per i recidivi e per i delinquenti abituali (e qui qualcosa da dire ci sarebbe), a meno che il provvedimento non disponga diversamente.
Inoltre, per quella che può essere considerata una pratica consolidata, il fine dell'amnistia non è quello di salvare un condannato dalla sua pena, ma di operare un atto di clemenza generalizzato, determinando un alleggerimento del sovraffollamento carcerario ed escludendo comunque i reati più gravi.
Qui dobbiamo intenderci: l'evasione fiscale per 7 milioni di euro è un reato grave?
Secondo me si!
Certo, l'amnistia è stata anche concessa dopo la guerra, per tirare una linea e ricominciare, auspicando la pacificazione nazionale, ma dite che siamo in questa situazione?

Ricapitolando, per salvare il pregiudicato Berlusconi Silvio, lor signori dovrebbero:
- scrivere un Disegno di legge che sia cucito addosso al criminale in questione;
- sperare di trovare una maggioranza dei 2/3 sia alla Camera che al Senato;
- convincere gli italiani che è questa la priorità (!)
- giustificare questo atto di clemenza con qualcosa di più sostanzioso di un "per la pacificazione nazionale".

Non so se riescano a fare anche questa porcata ma ormai non mi stupisco più di niente.
Hanno un mese a disposizione prima che Berlusconi sia costretto a piegarsi alla scelta (domiciliari o Servizi sociali) e credo che, se amnistia sarà, 30 giorni siano più che sufficienti (in passato hanno dimostrato che, quando si tratta dei loro cazzi, sfornano leggi in 7 giorni).

Che vi posso dire?
E' in atto lo stupro della nostra civiltà!
Dite che basti per chiarire la mia posizione?

Sono profondamente disgustato.
Questa politica sta dando l'ennesimo spettacolo osceno, tra l'indifferenza generale.
Ci vorrebbe una manifestazione nazionale spontanea, con la quale i milioni di italiani onesti esprimano un concetto EVIDENTEMENTE troppo complicato per essere compreso da questa classe politica:
LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI!

Il condannato Berlusconi paghi per il suo reato.
Punto.

NB: i servitori dello Stato servano lo Stato, non Berlusconi Silvio (il pregiudicato).


lunedì 5 agosto 2013

BRONTOLO SULLO STELVIO


Poteva mancare anche quest'anno la pedalata in cima allo Stelvio?
Certo che no!

A differenza del Passo San Marco, lo Stelvio mi ha permesso di pedalare bene e coprire quei 25Km (e rotti) in un tempo accettabile.
Zona Trafoi ho beccato Brontolo che saliva a piedi e mi sono mosso a pietà. L'ho caricato sulla bici con me, anche perché mi aveva garantito di pedalare un po' al posto mio.
Inutile dire che non ha mosso un piede, anzi. Si è goduto il viaggio perdendosi nei panorami mozzafiato.
Finalmente una tappa nella quale non sono arrivato su barcollando e in fin di vita:)
Tutto bellissimo!!!!

vi lascio le foto più interessanti....

domenica 4 agosto 2013

GUERRA CIVILE NEL POMERIGGIO: IL DISCORSO DI BERLUSCONI!

Che strazio.
Giuro sarebbe stato meglio vederlo incazzato nero ad inveire contro tutto e tutti, invece che con quell'aria da cane bastonato e con la lacrimuccia andante.
9 minuti scarsi per ripetere in maniera lagnosa il solito ritornello dei comunisti invidiosi, della magistratura che lo vuole eliminare politicamente e della sua eroica resistenza.
Poca gente, nonostante un capillare servizio di bus messo a disposizione dalla struttura organizzativa.
Hanno minacciato un mare di gente (parlano spudoratamente di 25mila persone, mentre è chiaro che saranno stati al massimo 1000, parenti compresi), arrivando addirittura a parlare di "guerra civile", ma hanno fatto davvero ridere i polli.
Queste minacce sono un bluff a carte scoperte e con niente in mano.
Il doppio binario dei discorsi eversivi e del sostegno al Governo sono il chiaro sintomo di una guerra politica che non può essere combattuta, perché non si hanno mezzi, energie e morale.
La parabola politica di Berlusconi è ormai collassata verso l'asse delle ascisse e non c'è più niente da fare.
Neanche il PD, nella sua infinita inutilità, può riuscire nell'impresa di farlo ritornare in pista.
Che strazio!

ALTRO CHE FORZA ITALIA.....POVERA ITALIA!

LA PIRA DEL VITELLO GRASSO

Dai, dai, fatelo e basta.
L'agnello d'oro, idolo fasullo di un mondo putrido, è ormai caduto in disgrazia.
Saprà la vostra avidità trasformare l'agnello d'oro in vitello grasso?
Ma non sarà un banchetto, sarà un funerale.
Preparate la pira e tenetevi lontano.
Che il cerone provoca fiammate tipo esplosione solare.
Si, perché è proprio la morte di una stella.
Una stella nana.
Guardate in cielo stanotte, la vedrete.
Puntate tra il grande Carro (dei voltafaccia) e Proxima Centuria (della Costellazione di Nostradamus).
Spettacolo imperdibile.
Copritevi bene, si aspetta una pioggia di stelline cadenti (veline) e polvere di viagra.


GRAZIA, GRAZIELLA E.....


la grazia, la grazia. 
Quanto si parla in queste ore di questo potere del Presidente.

Ma quando si applica?

Vediamo cosa scrive la Corte Costituzionale in merito?

"....la grazia risponde a finalità essenzialmente umanitarie, idonee a giustificare l'adozione di un atto di clemenza individuale, il quale incide pur sempre sull'esecuzione di una pena validamente inflitta da un organo imparziale, il giudice, con le garanzie formali e sostanziali offerte dall'ordinamento del processo penale...determinando l'esercizio del potere di grazia una deroga al principio di legalità"

e fin qui si capisce che le finalità sono essenzialmente umanitarie.
Mmm

ma continuando....

"il suo impiego (ndr della grazia) deve essere contenuto entro ambienti circoscritti destinati a valorizzare soltanto eccezionali esigenze di natura umanitaria"

Mmm...quindi solo in caso di eccezionali esigenze umanitarie.....
Mmm

e infine....

"la grazia tende a temperare il rigorismo dell'applicazione pura e semplice della legge penale mediante un atto che non sia di mera clemenza, ma che favorisca in qualche modo l'emenda del reo ed il suo reinserimento nel tessuto sociale".

Tiriamo le somme?


Penso che non ci siano le condizioni per concedere la grazia al condannato Berlusconi.
E i motivi sono tanti:


1) il condannato non solo non ha ammesso di aver commesso il reato, ma continua ad attaccare i magistrati che l'hanno condannato e, più in generale, la Giustizia.

2) il condannato non mostra alcun segno di pentimento, anzi.

3) il condannato ha in corso altri procedimenti penali, alcuni già con sentenza di condanna in primo grado (vedi Processo Ruby, ad esempio), nei quali gli sono contestati reati molto gravi. 

4) il condannato ha una storia processuale molto accidentata, avendo già a proprio carico numerosi processi chiusi per prescrizione o grazie a leggi approvate dai suoi stessi governi (o da governi amici) 

5) non si ravvisano le eccezionali esigenze umanitarie.

Questi sono i primi che mi sono venuti in mente. Ma l'elenco è lungo.


L'impressione è che lor signori parlino di grazia, pensando più ad un quarto grado di giudizio che, a differenza del terzo, sia favorevole al condannato.
Insomma, vogliono un'assoluzione postuma.
Non un atto di clemenza spinto da eccezionali esigenze umanitarie verso un condannato pentito da reinserire nella società, ma un arrogante esercizio di potere col quale rivendicare un basso concetto di impunità. Oggi che la condanna sancisce la verità processuale in nome del popolo italiano, il condannato continua a negare; questo autorizza a pensare che lo farà anche in futuro (con o senza la grazia).

Concedere la grazia in queste condizioni vuol dire di fatto delegittimare una pena che, invece, è stata validamente inflitta da un organo imparziale. Ciò, a mio modestissimo parere, determinerebbe un esercizio in deroga al principio di legalità posto al di fuori dei precisi limiti dell'Istituto della grazia.

Ho idea che i falchi del PDL dovranno cercare un'altra strada.
Amnistia?

E il PD?
Non pervenuto, come sempre.

Povera Italia!

sabato 3 agosto 2013

CONGIURA DI PUPAZZO

Tra le ipotesi allo studio resta ancora valida la "congiura di pupazzo", moderna rivisitazione della ben nota "congiura di Palazzo" (riadattato ad uopo, per tener conto del livello del personaggio).
Visto che la "congiura dei pizzi" è ferma alla condanna in primo grado, l'agnello d'oro deve essere sacrificato all'altare del tengo famiglia, qui e ora.
Ma questi yes man a gettoni sapranno abbandonare il maschio alfa ormai morente?
Sapranno mettersi d'accordo ed individuare un nuovo "leader yoghurt" (con scadenza), che sia lontano dall'unto padrone caduto in disgrazia?
Penso di no.
Sono più pupazzi del pupazzo che li ammaestra a suon di soldini da 20 anni.
Ipotesi scartata allora?
Non lo so.
Sono anni che aspetto la pugnalata alla schiena del "conte zio".
L'unico viscido abbastanza da poter mettere d'accordo destra e sinistra.
Ma si che avete capito.
Lo zio di capitan Findus!
Vedremo! 

LE DIMISSIONI DI NAPOLITANO

Credo che ormai siano imminenti.
Del resto, il Presidente aveva chiarito bene lo scopo del suo secondo mandato.
E' chiaro ormai che di fronte all'avanzata dei falchi del PDL e alle loro strampalate quanto arroganti richieste (tipo la grazia) il futuro del Governo sia segnato.
Il fallimento di questo Esecutivo è sotto gli occhi di tutti e l'idea di un procedere accidentato fatto di ricatti e vendette non esalta nessuno.
Tanto più che lo sanno pure i sassi che a settembre/ottobre Berlusconi vuole andare al voto (con la figlia Marina come leader!)
Questa situazione come detto non esalta nessuno, men che meno chi, come Napolitano, ha profuso tutto il suo impegno affinché l'operazione "larghe intese" avesse un esito positivo.
 Vedremo.
E il PD?
Non pervenuto. Come sempre.

POVERA ITALIA!

IL MANIGOLDO PIENO DI GRAZIA

A 2 giorni dalla condanna la maschera del "responsabile" è già caduta malamente. Le "colombe" continuano a parlare del "bene del Paese" e del "senso di responsabilità", ma i "falchi" esprimono bene la realtà della situazione: siamo in pieno ricatto.
O mi date la Grazia o faccio cadere tutto!
Che "tenerezza" pensare a quel modo di dire che, insieme a "monito", accompagnava spesso le vicende del Colle:"tirare per la giacchetta il Presidente.
Oramai questa frase è da mettere in soffitta insieme a quella vecchia lampada fuori moda e non funzionante.
Siamo al ricatto diretto e spudorato.
Vedere l'ex Presidente del Senato (la seconda carica dello Stato) Schifani assecondare la soluzione della richiesta di Grazia, supportata con questo bieco ricatto, fa davvero impressione.
Brunetta scrive su Twitter frasi tipo "o Napolitano ripristina la democrazia o ci difenderemo" e nessuno dice niente.
Il pregiudicato Berlusconi Silvio continua a condizionare la nostra vita politica, nell'indifferenza complice del PD.
Serve una manifestazione di piazza, nella quale milioni di italiani chiedano che sia rispettata la sentenza emessa in nome del Popolo italiano.
"Letta nipote" vai a casa!
Ora basta!

venerdì 2 agosto 2013

SENTENZA BERLUSCONI: CHI HA FATTO PALO?

Come tanti italiani, anche io ieri ho atteso la sentenza in stato di tensione e di ansia.
Avevo sinceramente paura che la facesse franca (ancora una volta), anche perché l'ipotesi del rinvio in appello (con successiva prescrizione) era la più gettonata tra i giornalisti.
Ho atteso le 19, poi mi sono stufato. Ho preso la bici e, insieme con Zupacchiotta, Saso e Manu, siamo andati a fare un "anello" sulla ciclabile di Lecco.
Ok, ok, non ho staccato completamente visto che avevo con me il lettore mp3 sintonizzato (a palla!) su Radio Popolare ma, considerato il mio stato, riuscire a pedalare è stato quasi un gesto di "disinteresse".
Peccato che, nell'avvicinamento a Lecco, i famosi monti dell'Addio del Manzoni hanno iniziato ad interferire non poco sul segnale e, come un pistolotto alla ricerca di campo per il cellulare, ho dovuto imbastire un "ballo del qua qua"con tanto di alzata scomposta di braccio, per eliminare i mille fruscii della radio.
I minuti passavano al ritmo delle pedalate e, vista l'afa insostenibile, tutto aveva assunto un che di appiccicaticcio; ma la mia ansia aveva raggiunto "cime ineguali, note a chi è cresciuto tra noi".
In più, come un Apollo 13 a due ruote, avevo attraversavo spesso lunghi tratti senza segnale radio e con un silenzio ovattato coperto a sprazzi dal fruscio dell'aria e dalla meccanica incerta del mio "bolide" (una MTB che definirei un "cancello coi pedali" del peso di 16kg!).
Arrivati a Lecco, Radio Popolare ha annunciato l'imminente arrivo della sentenza.
Panico!
Sentivo e non sentivo, e tutto mentre affrontavamo il passaggio sul Ponte Vecchio  col "ghigno dentato" del Resegone a sfotterci. Ho urlato a Saso qualcosa tipo "la sentenza! La sentenza!", ma ha fatto spallucce e ha continuato a pedalare imperterrito.

Frustrato dai disturbi della radio, mi sono fermato in mezzo al ponte ed ho atteso qualche secondo, giusto il tempo di pensare a quella famosa scena di Fantozzi: chi ha fatto palo?
Ma si che ve la ricordate!

Giusto il tempo di deridermi ed il giudice ha iniziato a leggere la sentenza.
Vorrei fare il figo, ma non posso nascondermi dietro un dito. 

La sentenza è stata scritta per tener lontani i deboli di cuore, ed infatti in tanti non hanno capito niente.
Subito è arrivato il rigetto del ricorso degli altri 3 imputati e questo mi ha preoccupato. Perché tenere Berlusconi separato dagli altri, visto che per quelli hanno confermato la condanna?

Poi è arrivata quel tremendo "annulla" riferito alla sentenza d'Appello per Berlusconi e lì devo aver urlato una parolaccia (a favore di cigni, visto che c'erano solo pennuti nelle vicinanze).

Il tempo di arrivare a quel "limitatamente" e mi sono un po' disteso.
Anche grazie al "conferma" riferito al resto della sentenza d'appello ed alla lucidità del bravo giornalista di Radio Pop, sono risaltato in sella e ho superato il ponte.


La prima cosa che ho pensato?
Che quel ponte è stato evocativo.
L'Italia è rimasta sospesa sul quel ponte per venti lunghi anni ma, alla fine, la giustizia ha trionfato.

Quando mi sono affiancato a Saso per avvisarlo, aveva già capito.
Ci siamo abbracciati senza dire niente.
Ho anche una foto che coglie un istante nel quale esulto tipo "urlo di Tardelli" (ve la allego sotto).
Si, perché ieri abbiamo vinto i mondiali!

2 AGOSTO 1980

33 anni dopo quell'orrenda strage, siamo ancora in attesa di scoprire i mandanti.
85 vittime innocenti e una ferita che non si rimarginerà mai.
Tanti illusi (come me) hanno sperato davvero di poter dire "giustizia è fatta", per lenire almeno in parte il dolore. Purtroppo resto pessimista sul fatto che quel giorno arrivi davvero.
Le vittime della Strage di Bologna aspettano giustizia, così come la città di Bologna e tutti gli italiani.


giovedì 1 agosto 2013

CONDANNATO BERLUSCONI SILVIO: DA OGGI E' UN PREGIUDICATO!

20 anni che aspetto questo momento.
Finalmente, grazie alla sentenza passata in giudicato, posso dire che Berlusconi Silvio è un pregiudicato.
Berlusconi Silvio è stato condannato in via definitiva per frode fiscale, un reato penale gravissimo.
E' da considerarsi quindi una  persona disonesta e con la fedina penale sporca.
Finalmente giustizia è stata fatta.
Ora abbia la decenza di allontanarsi dalla vita pubblica.
Che faccia un anno di arresti domiciliari o che chieda l'affidamento ai servizi sociali, la sua condanna deve essere la pietra tombale della sua esperienza nelle Istituzioni.

(ecco la foto del pregiudicato Berlusconi Silvio)

NB: ma gli onorevoli PDL non avevano detto che si sarebbero dimessi in massa in caso di condanna?



IN ATTESA DI GIUDIZIO


IL DOGMA DEL NON FISSARE

Non so dire esattamente quando, ma ci deve essere stato un giorno nella mia infanzia nella quale qualche adulto deve avermi detto: le persone non si fissano!
"Le persone non si fissano?"
"No, solo gli scemi fissano la gente".
Ed infatti, insieme al riflesso condizionato del peccato, tipico delle nostre latitudini etico-religiose (l'ho presa larga ma volevo dire il condizionamento della Chiesa sui pargoli!), ad un certo punto ho somatizzato anche questa verità non scritta che, come detto, vieta a chi abbia superato l'età dell'infanzia di guardare con attenzione gli altri.
Eppure gli occhi attenti raramente sbagliano.
A distanza di tanto tempo ho cercato di dare una spiegazione a questo divieto, faticando a trovarla.
Perché fissare una persona dovrebbe metterla in difficoltà?
E' qui che casca l'asino (aia!).
Si lo so, anche voi pensate sia una domanda stupida e con  risposta scontata.
Ma siete sicuri di avere in mente la risposta e non il dogma?
Non si deve fissare.
Si ma perché?
La prima risposta, quella di getto, può essere del tipo "perché si è invadenti".
Invadenti?
Io non sto parlando di spiare qualcuno, magari mentre è in intimità, sto dicendo per strada, su un treno, in macchina, all'aperto ed in pubblico. Perché uno dovrebbe essere invadente se fissa una persona in luogo pubblico?
Complicato rispondere vero?
In uno dei tanti libri "strani" che ho letto ho trovato una giustificazione che mi pare sensata e, che vi siate posti o meno questo "dilemma", nel dubbio ve la regalo.
Il motivo potrebbe essere legato all'oramai famoso "linguaggio del corpo" e a quel meccanismo di difesa che fa sì che si colga la discrepanza tra quello che si dice e quello che si pensa. Le famose dissonanze cognitive. Insomma, quando una persona vi parla, il suo "filtro razionale" può decidere di non dirvi tutto quello che pensa e, anzi, di dire l'esatto opposto. In quest'ultimo caso, il suo emisfero destro, in azione involontaria ed automatica, mette in atto dei movimenti e delle modificazioni fisiologiche che contrastano con l'apparente stato d'animo. Per capirci: avrete sicuramente notato quelli che vi stanno dicendo una cosa terribile mentre ridono o quelli che vi parlano senza guardarvi negli occhi. O quelli che sudano, si grattano, gesticolano ossessivamente. Ma gli esempi sono infiniti.
Arriviamo al sesto senso e alla famosa "prima impressione".
I vostri occhi nella più tenera età sono usati dal cervello per cogliere ogni perturbazione nell'espressione dei vostri cari (soprattutto verso vostra madre) e per dare un senso a quello che queste rappresentano. Nei primissimi anni di vita, privi di ogni altra forma di comunicazione (se escludiamo il pianto), diveniamo degli osservatori fantastici. Sviluppiamo quello che appunto chiamiamo "sesto senso". Col passare degli anni, sostenuti dal linguaggio e dalle regole dettate dall'educazione familiare (e della società), perdiamo quasi completamente questa facoltà. Smettiamo di osservare chi ci sta intorno, relazionandoci solo con il linguaggio e, al massimo, con le espressioni plateali (è chiaro che l'aggressività si coglie facilmente a qualunque età).
L'ho fatta lunga.
Per chiudere, la riposta è che, fissando una persona con insistenza, la si vede com'è davvero.
E' per questo che chi si sente fissato è in difficoltà.
Perché il suo filtro dell'emisfero sinistro accende la spia dell'allarme.
Ci si sente nudi perché si è nudi.
Qualcuno potrebbe dire: questa teoria non spiega il fastidio che nasce per esempio quando una persona è in treno e viene fissata con insistenza da uno sconosciuto, senza che ci sia un contatto verbale.
Invece spiega bene anche questo.
La spia si accende lo stesso perché il cervello anticipa il rischio di non poter usare il filtro razionale in caso di contatto verbale.
Insomma, è un po' come quando siete seduti sul lato passeggero di un auto ferma e siete lì lì per addormentarvi e privi della cintura di sicurezza. Non avere la cintura allacciata vi crea un senso di disagio anche se siete fermi.
Perché se vi addormentate e il vostro guidatore decide di mettersi in moto, siete senza cinture!!!!

Pur potendolo fare, non fissate una persona perché volete fidarvi di ciò che vi dice.
Fare il contrario è visto come un gesto scortese.
Il tutto a livello subliminale naturalmente.

Basta mangiare pesante la sera!