10, 15, 20?
Ogni anno puntualmente se ne ricordano i fasti di gioventù, con un rito funebre televisivo (ecco perchè i fiori), nel quale più che la "canzone italiana" contano le curve delle vallette (la mora, e la bionda) , i giochi di potere delle case discografiche e, non ultimo, le onnivore produzioni televisive (leggi gli "amici" di Maria). Cambiano i "sacerdoti" (gli ex presentatori TV), ma i banchi restano sempre più deserti.
Ogni anno puntualmente dopo il rito, si mette la pietra tombale su questa manifestazione morta, convinti che non potrà più ritornare.
E invece, come fosse uno zombie guidato da qualche makumba caraibica, ogni anno a febbraio il Festival ritorna.
Quest'anno c'è Adriano Celentano a far da gran cerimoniere (non fatevi ingannare, Morandi è solo il "chirichetto").
Riuscirà nel miracolo di resuscitare il cadavere del Festival?
Riusciranno i suoi sermoni post nucleari a risvegliare dal torpore gli italiani ancorati al loro divano vista plasma da 40 pollici pagato a rate?
Grazie dei fiori.......???? Non sarebbe meglio fare opere di bene ?????
Negli anni '60 il Festival era in bianco e nero e gli italiani erano in pieno boom economico/civile.
Oggi il Festival è a colori e gli italiani in bianco e nero!!!!!
"andate in pace!!!!" |
Nessun commento:
Posta un commento