mercoledì 18 aprile 2012

IL FORMIGA DEL NOVECENTOCINQUANTA

Ogni volta che vedo il  viso rassicurante del "Formiga" in TV, sempre incorniciato con qualche camicia a fiori variopinta, mi risuonano in testa le note di Minghi (quella vecchia canzone per Serenella...)
Non c'è che dire: è un miracolato. Il suo consiglio si sta dissolvendo come neve al sole (naturalmente per colpa dei tanti politici che commettono reati e non per chi li persegue giustamente) e lui resta impassibile e anzi sfotte i giornalisti (i famosi sfigati che andrebbero in vacanza da soli), autocelebrando la sua purezza immacolata con metafore all'acqua di fonte.
Ora, non che voglia perdere troppo tempo sulla questione, ma davvero il nostro eroe pensa di cavarsela con qualche battuta infelice e una spruzzata di sorrisi di circostanza?
Non entro nel merito delle questioni giudiziarie (se sarà inquisito, condannato, assolto, neanche sfiorato da indagini...non è questa la sede per formulare questi giudizi), ma osservo che, nel caso di un alto amministratore pubblico, debbano contare non solo le indagini ma anche le semplici questioni di opportunità.
E per quella che si può definire "decenza istituzionale", sarebbe il caso che il "Formiga" prendesse atto che il vaso è ormai colmo.
Tutti a casa,
Punto.
Il resto sono solo scuse per non lasciare la poltrona.
Ah...e per mostrare quelle oscene camicie (ma quella è semplice questione di gusto personale)


NB: quanto darei per avere il carattere di indossare una camicia così!!!!

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