domenica 27 ottobre 2013

LA DISCESA IN CAMPO DELLA FIGLIA DI

Le tecniche di propaganda usate dal carrozzone del "bitum-chiomato" sono sempre le stesse, datate come il padrone, ma non per questo inefficaci.
Per mesi hanno fatto trapelare la notizia dell'imminente "discesa in campo" (come odio questa definizione!) della "figlia di", seguita puntualmente dalla smentita.
In questo modo non hanno solo abituato il popolo all'idea della successione, ma hanno anche creato un'attesa ansiosa di conferma.
Queste due tecniche abilmente miscelate con la tremenda macchina mediatica di cui dispone, hanno permesso di silenziare l'unica reazione ammissibile dinanzi a questa successione dinastica di stampo tipicamente medievale: lo sdegno.
Si perché a prescindere dalle eventuali capacità della "figlia di", il metodo di selezione di questo nuovo "leader" fa a pugni con la retorica della meritocrazia che da 20 anni ciancicano 'sti quattro burini.
Siamo ancora alla discendenza di sangue come nella migliore tradizione della monarchia medievale.
Puah!
Mi schifo solo a pensare a tutta la gente pronta a scendere in piazza con la bava alla bocca, le bandiere colorate, lo sguardo inebetito e sognante, ad osannare il frutto dello stesso albero marcio che ha già distrutto l'Italia.
Il colpo di teatro più telefonato della storia sarà annunciato l'8 dicembre, per oscurare il "trionfo" dell'altro pistolotto che ci ritroviamo a sinistra.
Lo scontro elettorale del 2014 fa venire i brividi.
Da un lato la "figlia di", pronta ad un nuovo "miracolo italiano" a tanto al kg, dall'altro il giovane vecchio tutta spocchia e luoghi comuni.
Ci sarà da piangere.
Naturalmente il grande burattinaio nano continuerà a fare il bello ed il cattivo tempo, condizionando la politica ai suoi voleri, ai suoi interessi. Come sempre.
Il codazzo dei manutengoli è pronto da mesi alla successione, così come il popolo già ammaestrato dalla TV.
L'incubo continua e non si estinguerà con il tempo che la sorte concederà al nano.
Fintanto che la morsa del controllo mediatico,economico e politico sarà stretta nelle mani di una sola famiglia, cambierà il volto (a volte anche dello stesso pupazzo, visti i lifting frequenti) ma non l'azione.
L'Italia dei feudi e dei signorotti non è mai cambiata e non lo farà di certo ora.
Il centro sinistra continuerà a servire il nuovo padrone, perdendo come sempre la faccia.
Tutto cambierà, affinché niente cambi.
Il Grillo parlante continuerà a fare il Masaniello, ingrassando il culo alle spalle del popolo adorante.
Il futuro è tetro come l'anima di questa gente!
Povera Italia!

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