domenica 27 ottobre 2013

DATAGATE: QUALCHE RIFLESSIONE A FREDDO

Riflettendo sullo "scandalo" più scontato del secolo, il Datagate appunto, ho pensato a quanto siano tristi questi tempi.
Siamo connessi 24 h al giorno, sempre raggiungibili grazie a potentissimi smartphone, culturalmente più attrezzati dei nostri genitori, infinitamente più ricchi dei nostri nonni, eppure ci beviamo ogni cazzata che ci propinano i nostri politicanti dalle loro ville dorate.
Come possiamo credere che lo sdegno della Merkel e degli altri politici europei (Letta compreso) sia qualcosa più di una finta ed ipocrita reazione di facciata? 
Perché, diversamente, dovremmo credere davvero che gli americani intercettino tutti senza che i servizi segreti degli stati europei e, di conseguenza, i nostri governanti, ne siano a conoscenza.
Questa che è palesemente una fesseria ciclopica potrebbe essere vera solo in due casi che riporto per pura,leziosa e sbananante necessità:
1) se i servizi segreti (e quindi anche i nostri) celassero ai loro rispettivi governi la scandalosa attività di spionaggio degli USA;
2) se le tecnologie USA fossero talmente superiori rispetto a quelle degli altri paesi, da agire davvero indisturbati ed alla sincera insaputa dei servizi e,quindi, dei governanti che spiano.

In entrambi i casi dovrebbero saltare numerose poltrone.
Ma come sempre accade, la soluzione più semplice è sempre quella più probabile: Merkel e compagnia sanno bene quali siano le attività americane e l'indignazione mostrata è solo l'ennesima brutta prova di recitazione per il popolo (pagante).
Insomma, l'ipocrisia regna sovrana.

Prima di chiudere però, sempre per restare in tema di ipocrisia, come non spendere due parole per la reazione di Obama allo scandalo?
Si è pubblicamente giustificato con un semplice "non ero informato, altrimenti non l'avrei permesso".
Le due regolette sopra riportate non calzano perfettamente anche per Obama, ma si possono adattare facilmente.
E' chiaro che è IMPOSSIBILE che al Presidente degli Stati Uniti siano state davvero celate queste attività (si parla di una spesa di 52miliardi di dollari, non so se mi spiego!)  ma diamo fiducia alle parole di Barak e proviamo a pensarci.
Con un bel copia incolla (che ci piace tanto), continuiamo come prima, apportando qualche piccola modifica......
Questa che è palesemente una fesseria ciclopica (Obama che non sapeva) potrebbe essere vera solo in due casi che riporto per pura,leziosa e strasbananante necessità:
1) se i servizi segreti USA celassero al Presidente degli Stati Uniti la scandalosa (e costosissima) attività di spionaggio;
2) se le tecnologie USA fossero talmente superiori rispetto a quelle degli altri paesi, da agire autonomamente ed all'insaputa degli stessi servizi segreti USA (una sorta di Matrix nel quale le macchine prendono il controllo dei sistemi).

Nel primo caso  dovrebbero saltare numerose poltrone (prima di tutto quella di Obama), nel secondo (messo lì tanto per ridere) servirebbe Hollywood e un bel pacco formato famiglia di popcorn.
Ma come sempre accade,anche in questo caso la soluzione più semplice è sempre quella più probabile: Obama sa bene quali siano le attività americane e lo stupore  mostrato, con annessa giustifica da terza elementare (poteva dire che il cane gli aveva mangiato i report), è solo l'ennesima brutta prova di recitazione per il popolo (pagante).
Insomma, l'ipocrisia regna sovrana.
E noi?
Zitti e muti come pecore.

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