mercoledì 6 marzo 2013

NAPOLI E IL ROGO INFAME

Il dolore che mi ha provocato il rogo della Città della Scienza di Napoli è molto profondo.
Non sopporto l'idea di vedere ridotte in cenere le poche risorse che, con estrema fatica, nascono nel mio Sud. Un Sud abbandonato dallo Stato alla mercé dell'infame criminalità organizzata che ne strozza ogni possibilità di rinascita. Chi banalizza addossando al popolo Meridionale le colpe della mancata reazione contro il degrado e contro la criminalità, non merita risposta in quanto ignora davvero la questione.
Non si può chiedere al popolo di fare quello che dovrebbe fare lo Stato.
Tra mille dubbi e centomila tristezze, di una cosa sono certo: presto o tardi a Sud tornerà a splendere il sole. Un sole caldo e meraviglioso fatto di speranza, di onestà, di lavoro.

NB: nell'epoca dei droni, dei satelliti e dei super computer, è davvero credibile la favoletta dello Stato che non riesce a sgominare quella manciata di bande criminali che tiene ostaggio milioni di meridionali onesti?
No. Non è credibile.

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