giovedì 5 dicembre 2013

I SOLITI LEGHISTI: MUTANDE VERDI E FACCIA DI BRONZO

Mentre:
- la Procura di Milano ha chiuso le indagini preliminari relative all'utilizzo dei rimborsi elettorali, citando in giudizio Bossi Umberto, Bossi Riccardo, Bossi Renzo e altri altri leghisti vari;
-l'Albania ha fatto sapere di aver messo sotto inchiesta una decina di italiani, tra i quali Bossi Renzo, per presunte irregolarità nel percorso di studi che ha portato alla laurea albanese(!)
- il governatore Cota è rimasto invischiato nello  scandalo dei rimborsi regionali e nel famoso "caso" delle mutande verdi (!)
- la Consulta (finalmente) ha affossato il famoso "Porcellum" creato dal leghista Calderoli.....


.....mentre accade tutto questo, il candidato alla guida della Lega nord, tal Salvini Matteo da Milano, nel programma della Gruber ha il coraggio di attaccare questo e quello, come fosse sceso ieri dal pianeta Marte.

Ma perché i leghisti non migliorano mai?

6 commenti:

  1. Perché sono sostenuti da tutti gli altri, che fanno finta di andargli contro...
    Scusami per questa intromissione polemica, ma devo sfogare un'altra vicenda "pulita" di questo "pulito nord"...
    Da libero professionista sprovvisto di automezzo proprio, sono riuscita, seppure con uno sforzo, a individuare un percorso da effettuare con il trasporto pubblico, valevole per i prossimi sei mesi circa. Mi sono quindi recata alla biglietteria (il 25 novembre) a richiedere l'abbonamento per il mese dicembre. Apriti cielo!!!! Sto ancora viaggiando senza alcun titolo di viaggio, cosa di cui ho informato i giornali locali e che è stata quindi resa pubblica. E' emerso, in pratica, che tutto quello che è riportato sui tabelloni esposti, sul sito internet e sulla Carta del servizio di mobilità, è tutto falso. Non si calcola l'importo dell'abbonamento com'è scritto lì, ma...ma... Ma? Boh! Nessuno lo vuole dire. Per ora, si parla soltanto della minaccia di multarmi. Per fortuna, sto godendo dell'appoggio degli autisti anch'essi sfiniti dalle continue vessazioni alle quali vengono sottoposti dall'Azienda. Credo che a breve sarò costretta a rivolgermi alla Procura della Repubblica...

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  2. ciao!
    Condividere esperienze, denunciare le ingiustizie, resistere e restare nel giusto. Questo è quello che cerco di fare ogni giorno. Ma è dura scontrarsi con l'indifferenza di tanti. Troppi.
    Ogni lotta civile è meritoria e quindi spero che andrai fino in fondo denunciando questo scandalo. Ciao e grazie

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  3. Ti ringrazio per le tue parole. Mi rivolgerò alla Procura, ma al massimo posso ottenere che controllino i conti dell'Azienda, per verificare anche se i conti combaciano con i servizi effettivi, perché pare che ci siano dei servizi fantasma e cose del genere. Oltre all'abitudine di fare "la cresta" sugli abbonamenti, a controllare quasi esclusivamente gli studenti (multandoli quando per sbaglio dimenticano gli abbonamenti a casa) a non controllare tutti quelli che, invece, utilizzano abitualmente i mezzi senza pagare. Ma questo non mi aiuterà ad avere l'abbonamento entro la fine del mese e se ciò dovesse accadere io, che sto viaggiando senza biglietto (perché è l'unico modo per sollecitare l'emissione dell'abbonamento), passo dalla parte del torto. Credo che loro vogliano portarmi a questo. Tu che sei pieno di fantasia, sapresti suggerirmi qualcosa che potrei fare, di plateale, ma per la quale io non rischi di ricevere delle denunce, per costringerli a rilasciarmi l'abbonamento?

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  4. Ciao!
    Personalmente agirei su più fronti.
    Il primo, naturalmente, è quello della denuncia in Procura.
    Il secondo, tanto per gradire, è quello della segnalazione/denuncia al Codacons o simili.
    I giornali li hai già informati e quindi questo passo lo tralascio.
    Ancora, se nel frattempo l'azienda di trasporti non ha modificato i cartelloni o le informazioni sul sito, ti consiglio di effettuare il calcolo dell'importo del tuo abbonamento usando il metodo indicato e di effettuare un bonifico bancario di pari importo all'azienda in questione (specificando bene la causale).
    Ultimo passo, io spedirei una raccomandata sempre all'azienda, nella quale è spiegato l'accaduto (il disservizio/scandalo, l'impossibilità di ottenere un abbonamento,ecc), è specificato il metodo di calcolo dell'importo dell'abbonamento (chiarendo che è quello riportato sui loro tabelloni e sul sito), ed è inoltre allegata la ricevuta di pagamento del bonifico (se avessi un amico avvocato, la raccomandata la farei spedire direttamente a lui).
    A quel punto, in caso di controllo, mostrerei al solerte addetto la copia della raccomandata (che di fatto è il tuo abbonamento). Sarebbe un modo per non passare dalla parte del torto, credo. Tienici informati sugli sviluppi! E tieni duro mi raccomando! Ciao

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  5. Oggi mi sono alzata molto triste, pensando al silenzio che si è venuto a creare intorno a me, come ogni volta che "rompo le scatole" sollevando richieste legittime oltre che banali e questa volta per aver chiesto un semplice abbonamento al servizio di trasporto pubblico. Mi sentivo, per l'ennesima volta, come se avessi commesso un crimine. Oggi, però, non ho preso la corriera, ma sono scesa in auto con un'amica. Parlandone con lei, ho visto le cose in modo più chiaro. Allora mi sono recata in biblioteca a Pordenone e ho scritto una mail ai giornali, raccontando che dopo la risposta ermetica dell'Assessore provinciale era seguito il silenzio; tutte le volte che mi sono recata alla biglietteria nessuno ha saputo dirmi qualcosa riguardo al mio abbonamento, così avevo capito che la risposta era proprio quel silenzio e quindi che mi veniva data l'autorizzazione tacita a viaggiare gratis. Esortavo quindi tutti quelli che oggi viaggiano con due o più abbonamenti a viaggiare gratis, se è vero che vale ancora il principio di imparzialità nel servizio pubblico ancorché gestito privatamente.
    Appena ho spedito la mail, ho trovato con sorpresa una mail in entrata, inviatami dall'Assessore (ma come, non mi aveva già risposto?), il quale mi invitava ad andare a ritirare l'abbonamento che avevo chiesto, con quel chilometraggio, quella tariffa, quel tragitto anulare da percorrere nei due sensi. Ho pensato che forse finalmente qualcuno si era accorto che tra gli indirizzi della mia ultima mail alla Provincia e all'Azienda ce n'era anche uno della Polizia di Stato. Così ho riscritto ai giornali, girando la mail dell'assessore e correggendo il tiro: chi viaggia oggi con due abbonamenti, da domani potrà averne uno soltanto.
    E l'Azienda, avevo già comunicato, impari che il suo ruolo è quello di erogare un servizio di trasporto e non quello di vendere abbonamenti, senza far nulla per incrementare l'utenza. Vediamo se domani uscirà qualcosa sui giornali.
    Ti ringrazio per i consigli: erano in realtà tutte le cose che avevo pensato e in parte fatto anch'io (tranne il contatto con le associazioni di consumatori, con le quali non ho avuto buone esperienze); al bonifico bancario avevo pensato, ma era improbabile che mi comunicassero il loro IBAN.
    Ad ogni modo, dalla Polizia sono andata lo stesso. Sono rimasti colpiti dal teatrino dell'Assessore che "ordina" all'Azienda di emettere un abbonamento.
    Grazie, grazie di tutto.
    Quando tornerete a vedere il Vajont senza nebbia, fatemi un fischio! Con la corriera arrivo in 20 minuti! Ciao!

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  6. Ciao Sara!
    immagino la tua frustrazione in merito a questa vicenda: purtroppo riflette parecchi mali della nostra società. Arroganza, superficialità, mancanza di decenza e decoro,abuso di potere.La cosa che disturba di più è forse il fatto che, indipendentemente dalla complessità della questione, come sempre nessuno si assume le responsabilità dei propri errori.In questa povera Italia i cittadini che come te onorano i propri doveri verso lo Stato, rispettando le leggi, si sentono dare spesso dei "rompiscatole" se chiedono giustamente il riconoscimento dei propri diritti. C'è chi reagisce, stringe i denti e usa cuore e cervello per opporsi ai soprusi, ma c'è anche chi si deprime e si rassegna a quella che vede solo come una delle tante ingiustizie. La rabbia spesso diventa insostenibile, specie nei casi per i quali l'abuso è tanto grave quanto banale. Bisogna resistere, resistere e ancora resistere. Bisogna difendere i propri diritti, senza se e senza ma. Bisogna credere in un Paese migliore e pretendere che ognuno faccia la propria parte.
    Chi è senza dubbi, è quasi sempre nel torto. Chi invece affronta ogni giorno che arriva restando nell'alveo dei propri ideali, è spesso attanagliato da incertezze e frustazioni, ma alla fine, presto o tardi, conquista la libertà che sfocia in un mare sereno e placido.
    Come dico spesso, odio la speranza. La odio perché è una gabbia di illusioni che ci tiene rinchiusi ed inattivi.
    Ma stasera vorrei chiudere con una bellissima frase di Corrado Alvaro che mi ha colpito nel profondo: "La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile".
    Ecco, credo che ognuno debba contribuire affinché vivere onestamente non sembri una cosa inutile.
    Tornare al Vajont sarà difficile, almeno per un po', ma se ti dovesse capitare di passare per quel ramo del Lago di Como, scrivici!
    Tienici aggiornati!
    Ciao e grazie

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