sabato 19 gennaio 2013

ETICA DEI VIAGGI NEL TEMPO

In questo post lasciamo perdere le implicazioni fisiche e i limiti tecnologici della questione,per occuparci non del come ma del perché.
Ammettiamo insomma di aver davvero realizzato una fantastica macchina del tempo e di poterla usare ma per un numero limitato di viaggi (diciamo una decina).
Che fare?
Come iniziare?
Passato o futuro?
Cedere all'egoismo e sfruttare qualche viaggio per arricchirsi col famoso "metodo dell'almanacco delle scommesse sportive" o sollevarsi dalla nuda terra anticipando (e quindi evitando) qualche sciagura?
Si ma quale?
L'Olocausto, Le Torri Gemelle, la Strage di Bologna, il DC9 di Ustica, l'eccidio dei Valdesi di Guardia Piemontese, Piazza Fontana, il Ruanda, l'Armenia?
Già il fatto di alzare il sopracciglio nell'analizzare le stragi che ho scritto e l'ordine che ho scelto, dovrebbe far capire quanto sia complicata la cosa. Ho elencato queste tragedie a caso, così come vi venivano in mente, senza pretendere di stilare una classifica di "importanza".
Ma il problema si pone.
Ammesso di riuscire davvero ad evitarle (non si tratta solo di tornare nel passato, ma anche di trovare un modo per essere convincente), come scegliere?
Sicuri di non farsi condizionare dal fatto di essere nati a cavallo del 2000?
Sicuri di non percepire come più gravi i drammi a noi più vicini temporalmente?
Davvero una strage medievale sarebbe considerata da noi alla stregua di una tragedia moderna?
Altro che Asino di Buridano, qui si rischia di impazzire.
Ma le implicazioni continuano.
Ammettiamo che riusciate a scegliere e corriate ad avvisare il "chi" nel "quando", riuscendo ad essere creduti. Siete sicuri che qualcuno dei poveri cristi che doveva morire nella strage e che invece voi avete salvato non divenga a sua volta l'avo di qualche futuro tiranno?
Siete sicuri che le vostre ingerenze nella storia non determinino un peggioramento?
boh...come si fa a dirlo?
Qualcuno potrebbe dire: intanto evito dei morti certi. Il fatto poi che da qualche sopravvissuto possa nascere in discendenza un nuovo "Hitler" resta ipotetico.
Boh...
vabbè...ora devo uscire. il discorso continua.





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