martedì 25 febbraio 2014

TATTICA E STRATEGIA DI MATTEO RENZI

Non mi illudo di poter individuare davvero la strategia di Renzi, sia perché baso le mie analisi solo su ciò che da comune mortale posso solo leggere sui giornali o vedere in TV (e sappiamo quanto siano fasulle le notizie che circolano nei media e quanto importante invece conoscere davvero i retroscena noti solo a chi bazzica il Palazzo), sia perché nel far congetture posso contare solo sull'esperienza maturata in questo orribile ventennio.
Tuttavia, continuo a spaccarmi la testa sul perché Renzi abbia inanellato una serie impressionante di errori clamorosi.
Il continuo logorio del governo Letta, l'assurdo avvicinamento all'ormai tramortito Berlusconi, il progetto di legge elettorale totalmente favorevole a quest'ultimo, lo straripamento mediatico ben sintetizzato da quel "#enricostaisereno" con pugnalata alla spalle finale, la scelta di ministri incredibilmente mediocri e selezionati col manuale Cencelli, la retorica di discorsi infantili e assolutamente privi di qualsiasi spessore, le proposte demagogiche ed impossibili che saranno smentite dai fatti, la sua "amicizia" con Verdini, l'eterna ambiguità verso i "poteri forti", e tanto, tanto altro.
Il suo rampantismo destrorso sta devastando la Sinistra, e sembra che il nostro eroe ne sia addirittura contento. 
Ho provato a dare un senso a tutto questo e, sinceramente, non ho trovato nessuna risposta valida.
Non solo per spiegare una strategia di lungo periodo, ma anche solo per giustificare una tattica del momento.
A "gioco regolare", Renzi avrebbe dovuto semplicemente:
- aspettare la fine "naturale" del governo Letta, spingendo sull'approvazione di una legge elettorale decente;
- tenersi a 1000 km di distanza da gente tipo Berlusconi e Verdini;
- evitare di sputare tutti i giorni sulla Sinistra;
- evitare di fare l'occhiolino tutti i giorni alla Destra;
- aspettare le dimissioni di Napolitano (attese, per sua stessa ammissione, alla conclusione del governo Letta).


E invece?

E invece ha fatto di tutto per sbagliare.

Metà degli italiani sono rimasti allibiti dal suo tradimento, e alle elezioni perderemo un mare di voti.
In più, se davvero approveranno quell'ignobile legge elettorale, perderà in ogni caso.

Infine, quando cadrà (e non "se cadrà), Berlusconi avrà l'imbarazzo della scelta sul come condurre la campagna elettorale. 
Basterà evidenziare i fallimenti di Renzi (perché da qui ad 8 mesi, quando cadrà il governo, la sua squadra avrà fatto solo qualche riforma fuffa), il suo tradimento, le modalità del suo incarico (senza elezioni: antidemocratico!!!), la situazione economica disastrosa (perché davvero credete che Renzi salverà l'Italia?), e poi chissà quanto altro ancora.

Non sappiamo quali siano i veri motivi della "profonda sintonia" tra Renzi e Berlusconi ma, statene certi, vedrete che presto o tardi verranno fuori.
Il post è finito e, come accade sempre, non ho tirato fuori una sola possibile idea da adattare al caso in esame.
Ignoro i perché delle assurde scelte di Renzi ma temo che questo derivi dal fatto che:
- do per scontato che Renzi voglia vincere le prossime elezioni (e se volesse invece perdere?)
- ignoro quali armi abbia in mano Berlusconi quando si parla di Renzi.

Vedremo!


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