Credo che Renzi abbia lo stesso approccio ai discorsi che ha Berlusconi.
Una preparazione maniacale dei testi (che immagino si faccia preparare da 4 o 5 strateghi), ma anche e soprattutto dei gesti, della mimica e del ritmo.
Risate finte, frasi ad effetto, silenzi al momento giusto, tutto in pieno stile "venditore porta a porta".
Entrambi lanciano nuove parole o ne usano in modo distorto altre già esistenti, per creare linguaggi accessibili e facilmente riconoscibili che possano "ipnotizzare" l'elettore medio che si ritrova a ciancicarli senza sapere perché. Slogan infantili e mantra per adolescenti.
E fin qui il pacchetto "commerciale".
Poi però capita che la vanità dell'uomo prenda il sopravvento e si dica qualcosa in più rispetto a quanto concordato con i "facilitatori mediatici del consenso".
Berlusconi ha dato prova in passato di casi memorabili, per i quali si sono poi dovute costruire numerose versioni a posteriori, una più sgangherata dell'altra (e il trucco chi voleva poteva vederlo).
Anche a Renzi capita spesso.
Per esempio oggi in Sardegna: mentre era impegnato come al solito a demolire Letta e il suo governo, per sfruttare la battuta delle "bolle" provocate dall'eventuale rimpasto si è lasciato andare ed ha abbandonato i sicuri binari del "discorso preconfezionato".
O almeno così mi è parso.
Del resto, quale ghost writer può pensare che Renzi raccogla consensi nello spiegare la sua personale ricetta per rinfrancarsi dalla noiosa politica romana?
Quale?
Oggi ha detto che, quando si stanca della politica di Roma (intendendo Letta), per cercare il contatto con la gente torna a Firenze e chiede : "cosa inauguriamo oggi?"
Ecco, questo è Renzi.
Qualcuno dovrebbe PRETENDERE che faccia il Sindaco e basta!
Il ruolo di sindaco di Firenze è infatti talmente importante e delicato dal dover necessitare un impegno ESCLUSIVO del primo cittadino.
E molti in questi anni hanno accusato Renzi di essere sempre "distratto" da altri impegni.
Molti detrattori accusano Renzi di usare il suo ruolo di sindaco esclusivamente per cercare visibilità e consenso nazionale.
Quanto ha detto oggi in merito alle inaugurazioni fiorentine fa sorgere il dubbio che sia una cosa vera.
Il sindaco di Firenze non dovrebbe tornare in città quando è stanco della politica romana, ma dovrebbe restare sempre in Comune.
Il sindaco di Firenze non dovrebbe chiedere "che inauguriamo oggi?" ma "quali sono i problemi più rilevanti da risolvere?".
Che "inauguriamo oggi" è la domanda del turista, non del primo cittadino.
Ecco sig.Renzi, le può anche ripetere allo specchio i suoi discorsi, può farsi aiutare da decine di consulenti dell'immagine, può costruire il suo personaggio nei minimi dettagli.
Ma è un vanitoso e, come tutti quelli con questo difetto, dirà sempre più di quello che deve dire.
Ma è un vanitoso e, come tutti quelli con questo difetto, dirà sempre più di quello che deve dire.
E il trucco si vedrà sempre....
Renzi, cosa inauguri domani a Firenze?
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