Ho appena letto il libro "Le bugie nel carrello" di Dario Bressanini e, come mi capita spesso, ve lo consiglio.
L'autore è un "tecnico", in quanto chimico e ricercatore universitario, ma il suo libro è scorrevole e ben scritto. Non mancano le giuste focalizzazioni sugli aspetti tecnici ma, nel complesso, secondo me le pagine volano via veloci anche sotto lo sguardo avido di un lettore di formazione non propriamente scientifica.
Venendo ai contenuti, diciamo che il libro svela numerosi trucchi che il marketing delle multinazionali e delle grandi distribuzioni adoperano per ingannare gli acquirenti (odio il termine consumatori!).
Volete saperne di più del famoso grano dei faraoni, ai più noti come Kamut?
E della patata al selenio cosa sapete?
E del pomodoro di Pachino?
E dell'incredibile (e non è un complimento) Biodinamica?
E della mortadella "zero chimica"?
E della mozzarella di bufala?
E delle uova?
E del latte?
E del burro?
E del tonno?
E del cibo derivato dagli animali clonati?
E del grano duro del Senatore Cappelli?
Per ogni domanda potrei sintetizzare ciò che spiega bene il libro, ma non sarebbe corretto.
Perché sarebbe solo quello che ho colto io.
Per questo vi invito invece a leggerlo, per far vostri i tantissimi spunti riportati, e per proseguire (o iniziare) un percorso di consapevolezza che unisca le cose più semplici e quelle più profonde.
Scegliere le uova al supermercato, resistere alle tecniche di persuasione del marketing, prendere consapevolezza dei meccanismi che legano industria, chimica e grande distribuzione, sono tutte cose che possono migliorare la coscienza civile, la salute e perfino l'etica di ciascuno di noi.
Bravo Bressanini!
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