mercoledì 22 maggio 2013

LO SMARTPHONE: IL DEMONIO CON I LED INIETTATI DI SANGUE

Solleticato dall'idea di godere delle app per il ciclismo, da qualche tempo sto valutando l'ipotesi di cedere al demone dello smartphone.Non ho lo smartphone?
Si, sono un "matusa" che gira ancora con un cellulare dell'anteguerra che, a parte telefonare, ha l'invio degli sms quale optional. No MMS (si usano ancora?), men che meno internet.
Ma i dubbi sono tanti e non faccio che vedere i contro di questa "evoluzione" tecnologica personale.
Osservo da tempo chi è dotato di smartphone e non faccio che individuare comportamenti sub-umani allo stato puro.
Qualche esempio?
Dai....ci proviamo


1) quando stacchi?
Nell'era dei telefoni fissi e a gettoni, il lavoratore era supino nelle sue 8 ore canoniche ma, quando staccava staccava. Certo, si poteva provare chiamandolo a casa, ma la facoltà di non rispondere era sempre garantita. Poi fu l'era dei pc e dei telefonini e le cose si fecero più complicate.
Certo, il sabato il telefonino lo potevi staccare, e la tentazione di vedere se c'era qualche email di lavoro poteva essere  sopita, ma skype già incombeva, così come Facebook.
Ora con gli smartphone sono uccelli per diabetici. Tutti sanno dove sei,, sempre e comunque. E non dire che bla bla bla ..lo sanno solo quelli che vuoi tu che sono tutte palle. Ogni attività ti viene notificata dal telefonino che, bastardo dentro e fuori, ti avvisa pure. Ogni stramaledetto secondo della tua vita è interrotto da una qualche notifica: che sia l'emaill di lavoro, l'amico che ha piazzato la foto di sailcazzo su FB, il ciccione russo che vuole sfidarti a qualche gioco virale (vedi ruzzle) o, semplicemente, la tua curiosità che ti obbliga a controllare se qualcuno ti ha cercato "virtualmente", non stacchi mai.
Stai sempre con quel coso in mano, manco fossi un quindicenne brufoloso che rischia la cecità.


2) tanto c'è google


perché sforzarsi di cercare nella propria memoria anche l'informazione più scema quando c'è google sempre pronto a rispondere per te? Che sia chi l'autore di quella Commedia...Divina, di quel quadro con le piante che escono dal naso della tipa emaciata o semplicemente il risultato di 2x2, le dita volano sul touch screen e il gioco è fatto. Si chiama cultura differita.


3) imposto il navigatore


prima il navigatore (l'ex TomTom) apparteneva alla sfera auto. Restava in macchina o, comunque, il suo uso era esclusivamente legato ai viaggi a 4 ruote (ogni tanto anche in moto, ma guardando con un occhio il gatto e con l'altro la frittura).

Ora con lo splendido smartphone il tuo navigatore è sempre con te. Lo puoi usare anche per andare a piedi dal sagrato della chiesa all'altare maggiore. Lo puoi usare anche nel corridoio per andare al cesso di casa tua.
E infatti lo usi fin sopra la tazza e per questo bagni il sedile (a stronzo"!)



4) tra 23 minuti piove


Prima il tempo era una partita a scacchi tra te e le nuvole. Istinto, esperienza, detti popolari, dolorini vari, tutto faceva brodo per capire se prendere l'ombrello o la crema solare.
La sera guardavi il TG e ti confrontavi con la grafica dell'Aeronautica Militare e con quella nuvolazza che copriva  un 'area grande quanto mezza Emilia e tre quarti di Lombardia. Giochi di millimetri e riuscivi a caratterizzare la tua zona a colpi di "ma si dai...se a Vicenza piove e a Genova c'è il sole, qui domani sarà nuvoloso" E se sbagliavi poco male. Era solo colpa tua e quindi non ti accanivi.
Ora no. Ora hai il tuo telefonino delle meraviglie e con un click sei già su ilmeteo.it. E non ti accontenti di impostare la località sperduta del tuo paesino minuscolo, no no. Verifichi ora per ora, minuto per minuto e analizzi le previsioni di giorni e giorni. Tutto per poi scoprire che i siti ti cambiano le previsioni sotto il culo (il famoso tempo reale). C'è gente che nonostante gli "scivoloni meteorologici" programma intere settimane guardando lo smartphone!!!!



5) amici vicini e lontani

Prima a cena con gli amici eravate solo tu e i tuoi amici. Ora no, ora ci sono altrettanti smartphone e, quindi, anche tutti gli anonimi pseudo_amici virtuali che chattano, ruzzano, Facebokkano, ecc, ecc, ecc...
Che io dico ma perché dobbiamo uscire insieme se poi ognuno si fa i mazzi suoi isolandosi tutta sera col suo giocattolo? E soprattutto, ma perché ci si deve vedere se preferisci chattare con sconosciuti dall'altra parte del pianeta piuttosto che raccontarmi come ti butta?
E che cacchio!

6) oddio m'è rimasta una tacca

Fino alle 19 si è pimpanti, briosi. Chi più chi meno, intendiamoci.
Poi lo smartphone inizia a pigolare. Ahi ahi...si sta scaricando. E tu non sei a casa. Ahhhhhhhh
e il carica batterie? E se l'hai dimenticato? E se te lo sei ricordato ma non hai una presa a disposizione? Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh
Ansia, ansia atroce. Tutto diviene secondario. Il tuo mondo virtuale, l'unico che conta, ti sta per mollare per colpa di una cacchio di batteria al litio. Ecco che cerchi ogni soluzione alternativa. Come astronauti  dell'Apollo 13, si spengono tutte le applicazioni inutili e si cerca di resistere. I più malati vanno in macchina a "caricare", perché metti che ti arriva una notifica che non puoi cannare?
Ho detto i più malati? Quasi tutti vanno in macchina a ricaricare, isolandosi come degli psicopatici sotto psicofarmaci scaduti.

7) ma sti cazzi, non c'è campooooooooooooo

Bella gita in montagna? Mmmm e se non c'è campo? ahhhhhhhhhhhh
Quanti zombie vi capita di incontrare nei posti più strani?
Tanti...di solito li trovi asserragliati in "oasi di segnale", braccio alzato e smartphone a salutare il sole. Una tacca, dai, mi serve solo una tacca. Panorama, montagne, natura? Niente, intorno non c'è niente. S i pensa solo a trovare un'oasi stabile per il segnale dello smartphone. Manco ti dovesse chiamare il Papa.

Potrei andare avanti all'infinito, ma mi sono già stressato.

Che dite, lo compro lo smartphone?
Io direi di no.

La verità è che lo smartphone è un demonio con i led iniettati di sangue: il tuo!



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