domenica 27 maggio 2012

IL CASO FORMIGONI

In attesa che la magistratura faccia chiarezza, procedendo se è il caso a contestare eventuali reati al Presidente Formigoni, da residente in Lombardia vorrei esprimere la mia opinione in merito.
Dalle informazioni pubblicate emerge il seguente quadro: il "faccendiere" Daccò avrebbe pagato centinaia di migliaia di euro per le vacanze di Formigoni (per yacht, aerei privati, ville ai Caraibi ecc ecc ecc).
La difesa del governatore è tutta basata su tre punti sostanziali:
- le sue vacanze di gruppo prevedevano "conguagli" finali tra gli amici (e quindi Formigoni avrebbe saldato alla fine le spese anticipate da Daccò)
- non è indagato (almeno per il momento aggiungo io)
- non ci sono prove che Daccò abbia avuto dei vantaggi economici dall'amicizia con Formigoni.

A prescindere dal profilo giudiziario che prenderà questa questione (se ci sono reati saranno debitamente contestati nella sede opportuna), quello che lascia sconcertati è la debole difesa di Formigoni.
In passato le battute taglienti contro i giornalisti, i sorrisi apparentemente "sereni" e le camicie a fiori del governatore lombardo sarebbero certo bastate.
Oggi no.
I tre pilastri sui quali poggiava il potentissimo governatore sono chiaramente in fase di collasso: il PDL di Berlusconi, la protezione ecclesiastica e l'inspiegabile benevolenza della gente verso il tanto decantato "modello lombardo".
Aggiungiamoci lo "stato psicologico da crisi" del popolo ed il gioco è fatto.


Presidente Formigoni, qui non si tratta (almeno per ora) di difendersi da accuse di reato,si tratta di opportunità e decenza politica.
Secondo lei è OPPORTUNO che il governatore della Lombardia possa farsi anticipare spese per centinaia di migliaia di euro da un "faccendiere"?
Accetti un consiglio: SI DIMETTA.
Nessuno dei suoi la difenderà.

NB: oggi che grida al complotto, le consiglio di "guardarsi in casa"

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