martedì 11 marzo 2014

ERRICO MALATESTA: L'ANARCHIA

Pur essendo un figlio "d'arte", o meglio un pro-nipote d'arte, confesso che, prima di affrontare il "programma" di Malatesta, tutto quello che sapevo dell'Anarchia era de relato.
Il nonno di mio padre ed i suoi fratelli, attivi politicamente negli anni '20, si sono infatti suddivisi tra socialisti/comunisti ed anarchici, combattendo attivamente contro il fascismo, sin dalle sue origini.
Per questo, pur con molto ritardo, credo che mi si sia risvegliato qualche carattere trasmesso per via ereditaria. Sarà anche colpa dell'attuale livello politico (indegno), questo non lo nego, ma perché non sognare?
Fatta la premessa, veniamo al libro.
Sono rimasto piacevolmente stupito dalla fattura di questo piccolo saggio, scritto molto bene ed interessantissimo. L'utopia anarchica è spiegata da Malatesta in maniera magistrale e, inutile nasconderlo, il risultato è accattivante.
I perché sono tanti, così come le domande e le risposte conseguenti. 
Ogni opposizione al modello anarchico viene confutata, con tanto di spiegazione.
Sono molto contento di aver letto questo libro, anche se devo dire che l'esserne rimasto affascinato non ha spostato però le mie idee politiche.
L'Anarchia è certamente un modello bellissimo ma, a mio parere, idealizza l'uomo in modo spropositato, contando su di uno slancio etico che la maggior parte degli uomini non possiede.
Siamo esseri fallibili e lo dimostriamo ogni giorno con guerre, violenza, cinismo e cattiveria.
Pochi vorrebbero un mondo privo di regole, perché tanti approfitterebbero in modo negativo del vuoto giuridico-istituzionale.
Quasi tutti accetterebbero un mondo privo di regole, ma solo se avessero la certezza che tutti perseguano il bene personale e del prossimo.
L'Anarchico si colloca in questo secondo caso, dando troppa fiducia all'umanità.
Forse un giorno l'uomo si eleverà eticamente al punto del poter fare a meno di qualsiasi regola precostituita, ma purtroppo oggi bisogna essere realisti.
L'anarchico è contro la proprietà privata e contro ogni forma di repressione dell'uomo sull'uomo (sia la repressione "istituzionale" del governo o delle forze dell'ordine, sia quello dei gruppi di potere sui singoli), ma crede che lasciando alla libera iniziativa degli uomini giusti ogni forma di governo, si possa creare una società modello.
Sarò disfattista, ma credo che la maturità etica della maggior parte degli uomini sia molto lontano dall'essere accettabile.

In ogni caso, consiglio la lettura del libro (sono solo 93 pagine di piccolo formato), soprattutto a quelli che vogliono almeno conoscere l'Anarchia e smetterla di giudicarla basandosi solo su ciò che dicono i detrattori.


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