venerdì 2 dicembre 2011

RASSEGNATA INDIFFERENZA

in meno di 20 anni, le "classi dirigenti" che si sono succedute nelle stanze dei bottoni, hanno rubato al popolo diritti, stato sociale, soldi e perfino sogni. Oggi, dopo anni di "finanza creativa", dopo economia rampante di debiti, dopo fallimenti costanti e continui, ecco che il conto lo dobbiamo pagare noi. Il problema sono diventate le pensioni (e non è vero, dato che l'INPS è pieno di soldi). Il problema è diventata l'eta di pensionamento (e non è vero, dato che l'INPS è pieno di soldi). Il problema è l'eta di pensionamento delle donne (e non è vero, visto che la donna ha una "vita lavorativa" più corta di quella degli uomini, e non per colpa). Il problema sono diventati i giovani che hanno addirittura la pretesa di volere una vita dignitosa ed un lavoro decente. Il problema sono diventati gli ultimi, i più poveri.
Fossimo un Paese civile, non dico che avremmo i forconi in mano, ma quanto meno saremmo nelle piazze a protestare. La fantomatica crisi la deve pagare che l'ha creata (INVENTANDOLA!!!).
E invece?
Invece vedo gente rassegnata che accetta passivamente qualunque ingiustizia.
Vedo gente che accetta passivamente di perdere diritti "ereditati" dalle lotte dei padri.
Vedo gente che con assurda indifferenza lascia fare.
Vedo giovani che accettano il precariato, la nuova schiavitù.
Pochi "ricchi armati" tengono in scacco milioni di italiani con la propaganda, con le frasi fatte, con i luoghi comuni, con i media.
Non è ora di dire basta?
E' davvero questo il futuro che vogliamo?
Un futuro dove pochi ricchi hanno tutto e tantissimi poveri non hanno niente?
Un fururo dove il "figlio del professionista" vale di più del "figlio dell'operario", e solo per meriti di nascita?
Un futuro dove studia chi ha i soldi, dove si cura chi ha i soldi, dove ogni servizio degno di questo nome è solo per chi può permetterselo?
Un futuro dove i lavori di alto livello si ereditano per classe sociale?
Un futuro di povertà per quasi tutti?

Penso al famoso "ascensore sociale" sempre citato (a sproposito) da Brunetta, e mi viene da ridere.
Questa classe dirigente l'"ascensore sociale" non l'ha mai "installato", ma se lo fa pagare bene.
Aprite gli occhi.
Si può anche dire no.
Si può anche non smettere di pretendere un'Italia più giusta.
Si può anche non mostrare solo RASSEGNATA INDIFFERENZA.

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