Per chi avesse ancora dubbi su quanto sia nefasta l'anomala stagione delle "larghe intese", forse puo' essere d'aiuto il "caso De Girolamo".
Quale caso?
Questa è la risposta "tipo" che mi è capitato di sentire in giro.
Ma non è un caso, no no.
Il fatto che la gran parte del Paese ignori del tutto questa vicenda o, alla meglio, ne conosca solo qualche dettaglio insignificante (le famose parolacce carpite nelle registrazioni illegali), è perfettamente in linea con la triste stagione di "pace armata" dei nostri politicanti.
La cosa più ridicola, e non è facile scegliere, è che a molti, me compreso, è venuto il sospetto che, quello che ad oggi dovrebbe essere il ministro più debole, la De Girolamo appunto, e proprio per lo scandalo delle intercettazioni, rappresenti in realtà il puntello più solido di questa sgangherata maggioranza.
L'anello debole è in realtà quello che tiene unita una catena ancora più debole (sembra un paradosso ma, visti i personaggi, non lo è!).
I media di Berlusconi per il momento ignorano la notizia, così come la restante parte (tranne rarissime eccezioni), ed anche l'intero Centro Sinistra sembra vivere su Marte. Brunetta e la Carfagna mandano minacce velate alla De Girolamo, ma senza mostrare (troppi) denti. Renzi fa lo scemo di guerra (che mi pare gli venga bene), così come Letta e compagnia bella. Alfano ha difeso come sempre, ma forse più per abitudine che altro.
In questo mare di melassa putrida, solo il M5S ed il Fatto Quotidiano stanno facendo la loro parte.
Ma chiaramente non basta.
E' troppo chiedere le dimissioni del ministro De Girolamo?
Vi invito a leggere questo bell'articolo di Marco Lillo, così per avere un'idea.
MINISTRO DE GIROLAMO SI DIMETTA!
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