Di ritorno dalle mie fatiche (!), in equilibrio precario tra sacchetti vari, è squillato il cellulare (Seh! Purtroppo ancora non riesco a farne a meno). Il sacchetto più carico si è aperto come una cozza dimenticata nella padella e il tappo formato dalla spesa in bilico sul baratro ha tenuto per miracolo.
Ruotando il polso ho sfruttato il vivavoce e, incamminandomi con la sicurezza di un riccio che attraversa la A1 nella notte di ferragosto, mi sono intrattenuto amabilmente con un amico in vena di racconti (che tanto ha la tariffa che non paga bla bla).
Quattro rampe di scale (dico 4!) tipo ascesa sul K2 e via a guadagnarci anche oggi la pagnotta.
In tutto questo, invece di soccorrermi, quella simpatica mattacchiona di Zupacchiotta ha pensato bene di immortalarmi nell'attimo della rottura del sacchetto.
Vi lascio la foto, fate voi.
NB: per portare il casco mi sono ricordato di quando. ancora bambino, restavo estasiato nel veder passare le vecchine con la cesta della spesa sulla testa (ceste dal peso di massi ciclopici).
La carta igienica è il tocco pulp che non guasta mai!Ah, il cellulare è nella mano destra, sotto il giubbotto blu (per questo il mio amico continuava a ripetere "ma tu mi senti? Perché io non sento una mazza?"). Peccato che nella foto non si veda la baguette che spunta da dietro tipo alabarda spaziale!!
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