Dopo un anno e sei mesi il processo per la tragedia della Costa Concordia è iniziato e, come previsto, il relitto è ancora arenato al Giglio. Nonostante chi di dovere avesse garantito (a favore di telecamere) tempi rapidi per la rimozione della nave, la nave è ancora lì e chissà ancora per quanto.
I giornalisti (come sempre) hanno fiutato la storia nella storia, e stanno indirizzando i loro sforzi verso l'ormai famosa moldava Domnica Cemortan e la sua presunta relazione con Schettino.
Il solito schifo insomma.
La solita italietta fatta di pettegolezzi e paparazzi.
E come sempre questa tragedia non ha insegnato niente.
Il caso ha voluto che accadesse e il caso deciderà quando potrà riaccadere ancora.
Non mi risulta che si siano inasprite le regole di sicurezza né che gli "inchini " siano cessati.
L'uomo stupido è vittima e carnefice di se stesso.
Attendo naturalmente gli esiti processuali ma, avendo già letto la perizia tecnica resa nota a dicembre, immagino che per Schettino sia pronta una condanna esemplare (strameritata!).
Nel chiudere, osservo la "curiosa" coincidenza che ho scovato pensando alla moldava:
il suo nome completo (Domnica Cemortan) anagrammato corrisponde a "concordiam manet" ("accordo resta" in latino). Provare per credere.
Certo, non è l'unico anagramma: ho trovato anche "mt Concordia amen...."
Sei un genio...
RispondiEliminaè stato un colpo di fortuna;)
RispondiEliminaciao e grazie!