sabato 14 luglio 2012

VALCAVA, ADDIO SOGNI DI GLORIA

Il passo San Marco mi aveva gasato a tal punto da aver concretamente messo in mira lo Stelvio.
Se il tempo questa settimana non fosse stato così incerto (per non dire schifoso), sicuramente avrei tentato l'impresa. Dove andare a faticare se il tempo non è bellissimo e si rischia di dover tornare subito a casa causa pioggia?
Ma a Valcava naturalmente.
E' stato un massacro. Un supplizio medievale.
E' stata la volta peggiore e credo di essere arrivato in cima solo ed esclusivamente col cuore. Il corpo e i muscoli mi avevano lasciato ancora prima del devastante muro.
Volevo mollare e sono arrivato davvero ad un niente dal girare le ruote.
Non lo so, forse era semplicemente una giornata no.
Forse San Marco mi aveva fatto alzare la cresta e, nonostante la conoscessi molto bene, ho sottovalutato Valcava spingendo troppo all'inizio. O forse i 35Km di rodaggio che ho fatto prima per scaldarmi dovevo evitarmeli per non affaticarmi inutilmente prima dell'ascesa.
Qualunque sia il motivo, vi elenco tutte le crisi che mi hanno raggiunto durante il percorso:

- crisi di fame: è arrivata quasi subito e, nonostante mi sia spazzato tutto quello che avevo nello zaino  
   (2barrette energetiche e 2 fruttini), non l'ho superata completamente.

- crisi di sete: molto più pericolosa della prima, mi è sopravvenuta subito prima di lasciare la "civiltà" e  
   quindi ho potuto comprare una bottiglia d'acqua nell'ultimo bar presente sul percorso.

- mal di stomaco: la bottiglia d'acqua del punto precedente era penso a 2°C ma avevo troppa sete per  
   aspettare che arrivasse ad una temperatura più umana. Secondo voi che effetto fa scolarsi d'un fiato  
    mezzo litro d'acqua gelida quando si è sotto sforzo e ci sono 40°C all'ombra?

- mal di gambe: giuro che il mal di gambe non me l'aspettavo. Da quando pedalo con una certa   
   regolarità, non mi è più capitato.E invece ieri si. Dolori lancinanti ai quadricipiti femorali (e ci sta) ma  
   anche ai polpacci (e questo è strano)

- mal di testa: immagino dovuto allo sforzo (anche se è la prima volta che mi capita)

- dolore al tendine d'Achille: è un pò che lo monitoro. Purtroppo l'anno scorso, mentre giocavo a tennis,  
   ho preso una brutta scivolata ed ho sentito una brutta fitta proprio al tendine d'Achille. Da allora, soprattutto quando spingo, il dolore si fa sentire....

- mal di schiena: non il solito. No. Questo era molto più profondo. Centrale, sotto i reni. Da togliere il  
  fiato. A partire dal muro è rimasto indomabile e persistente.

- mal di collo: la posizione sulla BDC è quella che è, ma il mal di collo così forte non l'avevo mai avuto. Roba da dover tenere la testa bassa

- colpi di freddo: beh, si. Nonostante i 40°C all'ombra, dopo i 1000metri di quota ho iniziato anche ad avere brividi di freddo (forse dovuti alla crisi di fame)

- male alle mani: in discesa, per le frenate e le buche. Più intenso del solito.


Mi fermo qui per carità di patria. Vi risparmio i dolori della ....seduta.
Insomma sembravo l'Apollo 13 ed ogni 100metri si accendeva una spia interna e perdevo un "pezzo".

Insomma, per concludere, ieri ho detto addio ai sogni di gloria. Credo che sullo Stelvio con questa bici (e il suo 42x22) non si possa arrivare in cima (o almeno non io!)
Purtroppo sto valutando l'idea di comprare una bici nuova (per l'autunno però).
Dico purtroppo perchè una volta passato ad un 34x27 (perchè la bici nuova dovrà avere questo rapporto!), sarà difficile che possa ritentare queste imprese con la mia vecchia Legnano.
Resterà naturalmente per l'Eroica!!!

ecco la foto dell'arrivo (come ho fatto a scattarla? Ricordo solo che all'arrivo sono caduto a terra come corpo morto cade...)

NB: mi hanno staccato il cartello!!!! (quello lato antenne). Dall'altra parte però fortunatamente c'era.



Nessun commento:

Posta un commento