martedì 22 novembre 2011

LEGA CHE SI SLEGA

In ogni partito politico autoritario vige la legge del più forte. La lega lombarda prima, lega nord poi, non sfugge a questa regola. Ed infatti il "senatur" ha sempre dettato legge, facendo il bello ed il cattivo tempo con sistemi di "militarizzazione" della struttura politico-operativa del movimento, arrivando al totale controllo. Che fosse la nomina di un assessore di un paesino di 300 anime, o quella del capogruppo alla camera, l'ultima parola (anzi l'unica) era sempre e solo quella del "senatur".
Qualunque giovane "leoncino" che solo provava a pensare ad un minimo di autonomia, veniva depennato con infamia dalla zampata feroce del Re Leone.
Oggi è ancora così? No.
Il "cerchio magico" posto a protezione del leone malandato nulla può contro l'avanzata di nuovi pretendenti alla poltrona (meglio nota cadrega) del comando supremo.
In Veneto c'è aria di "secessione dalla lega nord", con ricomposizione della Liga Veneta.
In Lombardia "Maron" e maroniani ormai si muovono in assoluta autonomia, parlando spesso prima del vecchio "capo" o addirittura dicendo altro (in questo supportati dal fronte veneto).
Il senatur ha sempre avuto un solo merito: avere fiuto. Ed ha capito che ormai per lui la parabola si è chiusa. Per questo sta cercando di giocare le ultime carte verso la sistemazione della prole.
Insomma, piccoli trota crescono.
Dopo aver dato prova di essere il peggior partito d'Europa, per le argomentazioni avanzate (Xenofobia?), per il livello qualitativo dei suoi dirigenti, per l'assenza assoluta di democrazia interna, per l'arrivismo e per l'attaccamento alla poltrona, questo "movimento" che è responsabile in complicità con Berlusca della crisi che pervade il nostro Paese, ora non ci risparmia neanche l'oscena "guerra civile per la successione".
Esclusa una percentuale di razzisti contenti di esserlo, la gran parte degli elettori leghisti ha votato lega per paura, protesta o ingenuità. Per paura di diventare povero, ultimo o comunque diverso (questo spiega l'avversione verso tutto ciò che è "straniero", sia esso meridionale o extracomunitario). Del resto, il leghista tutto "dazi e frontiere" che è "contro" il marocchino che vende le borse taroccate o il cinese che "ruba il lavoro", diviene quasi un "albergatore" per il russo ricco e mafioso, per il giapponese con la tasca piena  o per l'aspirante Sultano del Brunei di turno (eppure non sono sempre diversi dal padano doc? E la religione poi che cacchio centra?).
Per protesta, perchè se va tutto in malora, allora l'italiota medio partecipa allo sfascio votando l'invotabile.
Per ingenuita, perchè si sono bevuti tutte le palle sul nord che se ne và, lo spadone di alberto da giussato e tutte le altre amene minchiate che questa gente con la cravatta verde ramarro blatera da 20anni.

"Che si scannino tra loro" recita un vecchio adagio contro le lotte intestine tra mafiosi.
Facendo le debite proporzioni (della lega penso male, ma non fino al punto di considerarli mafiosi), si può riadattare tranquillamente anche alla lotta interna alla lega.
Che si scannino tra loro!!!!!!


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