Ho appena finito di leggere l'ultimo libro di Pino Aprile, "Il Sud puzza", e volevo esprimere le mie impressioni.
Pino Aprile già con i suoi libri precedenti, uno su tutti "Terroni", aveva dimostrato il suo talento sconfinato.
Il suo nuovo libro non fa eccezione.
La scrittura di Aprile è di rara bellezza, non solo per lo stile non banale, ma anche soprattutto per quel misto di cuore e cervello che trasuda in ogni frase.
Il "Sud puzza" racconta tante cose del mio Sud, avvelenato dai rifiuti, dalla criminalità e dalla coscienza sporca di tanti uomini e di tantissimi politici; ma racconta anche di tante, tantissime associazioni di "ribelli positivi", gente comune che è stanca dei soprusi e "combatte" per lasciare un futuro migliore ai propri figli.
La rinascita di Ercolano, la resistenza civile di Taranto, i comitati della "terra dei fuochi" di Napoli, la Pedagogia della Resistenza in Calabria, i ribelli della Lucania, Addiopizzo in Sicilia, e tanto, tanto, tanto altro.
Aprile fonde in modo mirabile teoria delle reti, psicologia sociale, antimafia, sociologia, storia, antropologia culturale, resistenza e rivoluzione, restituendoci un capolavoro che andrebbe letto nelle scuole di tutta Italia (non solo al Sud).
Accettate un consiglio: correte in libreria e compratene una copia, non ve ne pentirete.
Sarebbero tante le frasi del libro da riportare, ma mi accontento solo di queste due:
"Taranto, il primo maggio 2013, dibattito fra le associazioni per la rinascita della città:
relatore: << abbiamo fatto troppi sogni!>>
dalla platea: << Aspetta a chiudere, manca il mio...>>"
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