Ho appena letto il libro "gioco perverso" di Massimo Lugli e mi permetto di consigliarvelo.
Lugli con questo libro ha dimostrato ancora una volta che in Italia non ci si deve per forza accontentare della "letteratura" di Fabio Volo o Giorgio Faletti, ma che si può anche leggere di meglio.
Per venire alla trama, "Gioco perverso" si spinge nei foschi meandri del bondage, intrecciando un thriller acuto e avvolgente, cadenzato dallo stile da "addetto ai lavori " del giornalista Lugli.
Il colpo di scena finale forse è un po' telefonato, ma questo non toglie spessore al racconto.
L'ex promessa del thriller noir italiano è già da tempo una stella affermata e, visti i risultati, direi che se lo merita.
NB: rispetto ai libri precedenti, questo è meno carico di filosofie orientali e lunghe spiegazioni di tecniche di arti marziali e, per questo, è certamente più scorrevole nella lettura (Lugli deve aver raccolto i consigli del popolo evidentemente). Per contro, forse la storia d'amore tra il protagonista e la giovane giornalista è un po' troppo invadente e ruba un po' di atmosfera al giallo.
Voto finale: 7 1/2 (libro consigliato)
NB2: approfittate dei libri di Lugli ora che è solo famoso ma non ancora il più famoso. Alla prima fiction che spunterà in TV c'è il rischio che il personaggio Lugli diventi più importante dello scrittore Lugli e allora addio alla cura ed al rigore dei suoi successivi racconti.
Edizioni Newton Compton Editori
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