mercoledì 21 maggio 2014

GRILLO,RENZI E BERLUSCONI

Come tanti altri italiani, purtroppo anche io sono vittima dello straripamento televisivo della politica in piena campagna elettorale.
Provo a sintetizzare quello che ho capito.

Grillo.
A differenza degli altri 2,il comico genovese non ha bisogno di studiare manabili di PNL per risultare convincente. Non ha bisogno di barzellette anni '50 per strappare un sorriso, né delle frasi preconfezionate da Mulino Bianco per regalare sogni e prospettive empatiche.

Grillo cavalca l'onda della protesta (e del disgusto) e lo fa da campione navigato. 
Anche nella puntata di Porta a Porta ha mostrato il suo talento oratorio, asfaltando un giornalista con non so quanti anni di esperienza. Perché se è vero che Vespa è da anni palesemente piegato ai voleri del padrone di turno, non bisogna dimenticare il suo fiuto e la sue capacità (che sono indipendenti dalle modalità con le quali le impiega).Grillo ha risposto alle continue punzecchiature di Vespa, finendo per sotterrarlo.

Insomma, a prescindere da come la si pensi, Grillo sa fare il suo mestiere.

Renzi.
Assolutamente inascoltabile. Un disco rotto che ripete 3 soli concetti: gli 80 euro, l'attacco verso Grillo e le frasi retoriche (quelle supercazzole tutte "cuore e amore" che Crozza ha pittato in modo fantastico con la sua satira).Considerando poi  le espressioni infantili che il suo viso scimmiotta continuamente, le domande retoriche che si fa da solo, l'arroganza mostrata come fosse una qualità e quell'aria finta da toscanaccio, il quadretto è completo.
In un altro Paese, uno così lo terrebbero lontano km dalle Istituzioni.

Berlusconi.
Ormai schiacciato dal tempo e dalle paranoie dell'evidente disturbo narcisistico della personalità, l'ex cavaliere è apparso fuori dalla realtà. Alternare la promessa delle dentiere con ricostruzioni storiche paradossali (nelle quali lui è sempre lo statista che salva il pianeta), la retorica animalista con il vittimismo, gli attacchi a Grillo con l'ipocrisia delle larghe intese, ha restituito ai più l'impressione che non sia propriamente in forma. La storiellina dei  discorsi di Hitler distribuiti a parenti ed amici, oltre che chiaramente falsa, denota il degrado delle sue tecniche di persuasione. 
Quasi lo preferivo quando raccontava barzellette tristi. 
Tanti provano pena per questo collasso, io no. 

Ah, in questo delirio di biberon e pannoloni, di vaffanculo e di 80 euro, di rottamazione e larghe intese, in questa melassa insulsa di frasi vuote, c'è un candidato che i più fanno finta di ignorare.
Alexis Tsipras.
Provate ad ascoltarlo davvero. E' l'unico che parla di giustizia sociale (quella vera). E' l'unico che dice cose semplici ma non banali, ovvie ma che restano sempre inascoltate.
Meditate gente, meditate.


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