sabato 6 aprile 2013

I RISCHI DELL'ATTACCO SCOPERTO

NB2:  il mio avversario è rientrato dalle vacanze ed ha risposto come previsto (cfr fig.6,Rf1), perdendo la partita e, come avviene sempre tra i giocatori di scacchi, complimentandosi per la partita.

NB: MI SONO ACCORTO DI AVER SCAMBIATO GLI SCHEMI NEL COPIA INCOLLA.
HO SISTEMATO E QUINDI ORA LE FIGG.5 E 6 SONO POSIZIONATE  CORRETTAMENTE.

Annoiato/schifato dall'attuale stallo politico, mi isolo nei miei tanti (troppi) interessi. Tra questi, sono abbastanza certo che gli scacchi siano nella top ten dei mie neuroni (troppo pochi e troppo stanchi).
Ma veniamo a noi.
Ultimamente sto alternando lo studio teorico vero e proprio alle partite giocate in rete. Soprattutto quelle per corrispondenza sono un campo di battaglia affascinante e istruttivo per un principiante come me. Senza lo stress dell'orologio,infatti, si ha modo di provare, studiare, ipotizzare, verificare, confrontare e, quindi, dare valore pieno e rotondo ad ogni mossa. Per contro, le partite lampo mi caricano di adrenalina e mi aiutano a gestire lo stress tipico dell'effettuare mosse rapide e senza il giusto controllo.
Ok, finito lo spiegone tipico del fissato, provo a illustrarvi un passaggio interessante che mostra tutti i rischi insiti nell'attacco scoperto, condotto di solito quando si sente la vittoria in tasca.
La partita per corrispondenza della quale parlo è ancora in corso ma, il povero polacco col quale sto giocando, che tra l'altro è in vacanza, immagino abbia capito in che guaio si è cacciato con la sua ultima mossa.
La partita è una "Caro Kann-variante di spinta" ed io sto giocando col nero.
Vi risparmio il come si sia arrivati al primo schema che vi mostro, andando direttamente al  passaggio che mi interessa:
(fig.1)

Iniziamo dalla fig.1 (il tratto è al bianco). Si nota subito che il mio nero sta meglio del bianco, sia per materiale che per posizione. La mia struttura pedonale è poi solida e rassicurante.Ma in quanto a pezzi pesanti, il mio avversario è ancora temibile. Vediamo cosa ha in mente il polacco....

(fig.2)

La mossa del bianco Torre in c1 (fig.2), in verità abbastanza scontata, punta a creare una pericolosissima colonna "c" di fuoco, con concreta possibilità di vittoria grazie al "matto del corridoio". Si, perché se non trovo una difesa adeguata, il bianco muove la donna in c8 e, dopo il mio Tf8xc8, il bianco dà matto(del corridoio) con Tc8#.
Insomma, le cose non si stanno mettendo bene e l'unica mossa che mi viene in mente è arretrare il cavallo Cd6, in modo da presidiare l'importante casa c8.
Ma la bellezza del gioco per corrispondenza è proprio questa. Ho evitato di rispondere d'istinto e ho aspettato qualche giorno, nella speranza di incrociare casualmente una mossa migliore.
Come mi capita spesso, questi schemi mi restano in mente anche quando chiudo il pc e le soluzioni appaiono nei momenti più inaspettati.
Insomma, ero in fila per consegnare un libro in biblioteca e....ho avuto l'idea giusta.
Perché non provare a sfruttare il rischio, cercando il modo di far abbassare la guardia all'avversario dopo averlo convinto della sua sicura vittoria?

 Ecco la mossa....
(fig.3)

Invece di piazzare il cavallo in d6, ho mosso il cavallo nella casa g5, spostandolo in una posizione "anonima" e lontana dal campo di battaglia dell'avversario.
Dopo la mossa, il mio avversario è partito per le vacanze (come denunciava il simbolino "in vacanza" piazzato nella schermata del gioco), convinto e contento per la quasi certa vittoria al suo ritorno.
Talmente convinto e contento da riprendere invece la partita direttamente dalle vacanze....

(fig.4)

Come previsto, il bianco (tronfio) punta al matto del corridoio, sacrificando la donna per la vittoria.
Peccato però che, dopo la mia ultima mossa, la vera battaglia non era più quella per la casa c8; ma il bianco era troppo preso dall'attacco per pensare a queste cose. Ecco, è proprio quello che capita quando si sente la vittoria in tasca e si punta al colpo finale, pensando solo all'attacco ed ignorando del tutto la difesa del proprio Re.
Fino all'ultima mossa si deve cercare di mantenere i nervi saldi.
Ma vediamo come ho risposto....



(fig.5)

Chi l'ha detto che devo per forza mangiare la sua donna?
Se non la mangio, lui cosa può fare? Non certo mangiare con la donna la torre, infatti:

 Dxf8+, Rxf8
 Tc8+,Re7
e quindi il mio Re evita il matto del corridoio e lui ha già perso la regina per una mia torre. Insomma in questo caso sarebbe spacciato.
Ma dicevo, posto quindi il fatto di non mangiare la sua donna, la mossa decisiva è quella di Cavallo in h3+.
Ecco che, ad un passo dalla vittoria, il bianco deve aver capito di essere caduto nella trappola.
La partita è attualmente ferma in questo punto (e quindi tocca al bianco muovere) ma, visto che ormai l'esito è scontato, vediamo le mosse obbligate che porteranno al matto appena il polacco deciderà di rispondere.

(fig.6)

Il bianco deve sottrarsi allo scacco ma ha praticamente solo una casa a disposizione: f1


(fig.7)

Ormai alla mia donna basta un Dxf2# per dare matto al povero Re bianco.

Conclusioni.
Pensandoci, anche io quante partite ho perso perché mi sono concentrato solo sull'attacco, convinto ormai di aver vinto? Quante volte ho detto "basta fare solo l'ultima mossa" e poi sono rimasto appeso senza riuscire a farla e perdendo rapidamente la partita?
Tra noi principianti purtroppo è un errore molto comune ma penso che sia solo una questione di esperienza.
Vorrei dirvi che mi spiace per il polacco che ha perso ma, come sanno bene i giocatori di scacchi di ogni livello, chi vince una partita può mostrare rispetto per lo sconfitto ma non dispiacersi. Anzi!
L'ho fatta un pò lunga, tanto più che era una trappola da quattro soldi gratificata solo da un erroraccio del mio avversario, ma era dei rischi  dell'attacco scoperto che volevo parlare e questa partita me ne ha dato modo.
Alla prossima.






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