martedì 13 novembre 2012

L'ITALIA DEL RISCHIO PERMANENTE MA IGNORATO

Ogni anno tra ottobre e  novembre  politici e giornalisti si ricordano del rischio alluvioni e di quante risorse si dovrebbero investire per mettere in sicurezza il territorio italiano.
Un sacco di parole inutili e intanto crolla un ponte e si porta via la vita di 3 persone.
Se provi a protestare per i tagli di risorse ti danno dello sciacallo: ora è il momento del cordoglio...e quando si deve protestare? Quando ci si deve indignare? Non è mai il momento?
Lutto nazionale, funerali con politici in prima fila a prendere i flash e da domani tutto come prima. Ci troveremo a piangere nuovamente qualche altra vittima innocente, riscoprendo il rischio idrogeologico tra un altro anno. Perfino oggi un ministro di questo governo ha avuto il coraggio di parlare di esuberi nella pubblica amministrazione e, tra gli altri enti, anche nel CNR.
L'ennesimo schiaffo al mondo della ricerca che, in un giorno triste come questo, fa ancora più male.
Eppure ci sarebbe un mare di risorse da recuperare.
Quali?
Basterebbe per esempio colpire in modo serio l'evasione fiscale.
E invece conviene lasciare tutto com'è.
Queste tragedie fanno ancora più male, perché sono tragedie annunciate!

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