venerdì 22 marzo 2013

MANDATO ESPLORATIVO:TEORIE DEI GIOCHI

Siamo in piena "guerra fredda" all'italiana.
4 schieramenti avversi, con eserciti diversi in numero e motivazioni, ma sullo stesso dannato campo di battaglia. Ognuno con le sue lotte intestine da governare prima di affrontare la guerra vera e propria.
Bersani col suo insuccesso elettorale, quell'aura da perdente nato sempre a funestarlo, e il sindaco di Firenze a remare contro e ad approfittare di ogni passo falso.
Grillo con la sua armata di Lanzichenecchi, tanto forti in battaglia quanto abili a farsi affascinare dal potere delle poltrone e dei palazzi. Mercenari di una guerra contro tutto e tutti, senza una bandiera, un'ideologia, una granitica convinzione a parte quella di non scontentare il capo supremo e di cavalcare l'onda lunga dell'antipolitica.
Monti col suo fallimento personale, scopertosi abile negoziatore e ago della bilancia, pur essendo additato da tutti quale nemico e responsabile del disastro Italia.
E infine, l'ultima armata, la più sgangherata ma anche la più pericolosa. L'armata Brancaleone di Berlusca, dei suoi peones e dei leghisti sul piede di guerra.
Di Berlusca poco da dire: soliti interessi personali da curare, processi dai quali scappare, leggi ad personam da tutelare, feste e festicciole per tirare su il morale del capo e un mare di peones a ripetere i mantra dettati dall'unità di crisi.
I leghisti invece, tutto un programma. Ai minimi storici, alle elezioni hanno preso una legnata epica, nascosta ai più dalla vittoria di Maroni in Lombardia. Ma il Veneto sta esplodendo e la lotta per il potere interno tra Bossi, Maroni, Tosi e Zaia non promette niente di buono (per loro naturalmente. Per me se la lega scompare domani è già pronta la bottiglia di vino, quello buono).
In questa battaglia cos'è l'unica cosa che non interessa a nessuno?
L'Italia.
Ognuno è schierato a difendere il proprio potere e i propri interessi.
Il mandato esplorativo per il "governo Bersani" è davvero azzardo incredibile.
Berlusca vorrebbe andare subito alle elezioni, così dà dell'irresponsabile sia a Bersani che a Grillo, ma è tentato dal sostenere con qualche finto franco tiratore un governicchio Bersani, per farlo cadere subito e così affossare quel briciolo di credibilità che è rimasta al PD.
Bersani non so. Al suo posto avrei semplicemente rifiutato. Sta rischiando tutto.
Grillo vorrebbe un governo pdmenoelle+pdl per continuare a strepitare i suoi vaffanculo a tutto e tutti, ma ha paura delle conseguenze del suo continuare sulla linea intransigente.
E quindi?
Torno al concetto: ma del Paese qualcuno si interessa?
Dei milioni di precari, disoccupati, esodati, cassaintegrati, poveri e pensionati qualcuno si interessa?
Vedremo.
L'ipotesi governo a trazione democristiana è sempre la più papabile.


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