Stasera a Bergamo (che prima di essere una delle roccaforti dei leghisti è ancora ricordata come la "città dei mille" dell'Unità d'Italia) andrà in scena l'ennesimo atto della commedia leghista.
Altro che Gattopardo, altro che lotta di potere. Qui ci muoviamo nei territori inesplorati dell'intelletto umano. Si perchè la reazione dei leghisti resta davvero un mistero. Ma davvero si possono bere la storiella di un Maroni che non sapeva nulla del Trota, di Rosi Mauro e di Belsito unici colpevoli e, soprattutto, della gestione "ignara" di Umberto Bossi?
Non pretendo che i tifosi-adepti del leghismo duro e puro possano aver letto i numerosi libri su Umberto Bossi (scritti da ex leghisti che erano entrati nella "stanza dei bottoni verdi. Uno su tutti :Umberto Magno), ma ora che le inchieste mostrano lo scenario indecente che si palesa, dovrebbero aprire gli occhi no? Evidentemente no.
Non so bene cosa accadrà stasera ma voglio fare qualche ipotesi.
Dovessi giocarmi delle percentuali, direi:
- all'80%
Stasera Maroni e i suoi "barbari sognanti" (o dovrei dire "solanti"?) spareranno a zero su Belsito, Rosi Mauro e qualche altra seconda fila del "cerchio magico" (Reguzzoni?), ma si guarderanno bene dal colpire anche Bossi padre, Bossi consorte e Bossi figli. I pronomi si sprecheranno (così si evitano i nomi) e, al massimo, ci sarà un'amorevole tirata d'orecchi per il Trota. Per tutto il tempo non si saprà se Bossi comparirà o meno, ma tutti si spelleranno le mani ad ogni "Bossi non sapeva", "è stata carpita la sua buona fede", "non ha mai guadagnato un euro con la politica" e tutte le altre amenità del genere. Poi alla fine, dopo che gli animi si saranno rasserenati (a furia di slogan che ripristinino la giusta durezza del membro degli adepti), il miracolo dell'apparizione: Bossi comparirà sul palco, nell'ovazione generale. E sarà quello il momento più importante, perchè Bossi alzerà platealmente il braccio di Maroni (tipo arbitro che segnala il vincitore sul ring) incoronandolo quale suo successore.
Baci, abbracci, bravi, bis. Tutto dimenticato. Tutto cancellato. La lega tornerà a parlare della sua onestà genetica, di Roma Ladrona, dei meridionali che non vogliono lavorare, degli extracomunitari e dei kebab e di tutte le altre minchiate di genere.
La colpa di tutto la prenderanno Belsito e Rosi Mauro e le dimissioni del Trota saranno sufficienti per riparare la tempesta in casa Bossi. Poi si sa, il tempo aggiusta tutto. E chissà, tra qualche anno ci ritroveremo ancora con il ritorno in politica del Trota, ormai maturo per la causa...lontano anni luce dal giovane ed inesperto tutto auto di lusso e bella vita. Seh.
Baci, abbracci, bravi, bis. Tutto dimenticato. Tutto cancellato. La lega tornerà a parlare della sua onestà genetica, di Roma Ladrona, dei meridionali che non vogliono lavorare, degli extracomunitari e dei kebab e di tutte le altre minchiate di genere.
La colpa di tutto la prenderanno Belsito e Rosi Mauro e le dimissioni del Trota saranno sufficienti per riparare la tempesta in casa Bossi. Poi si sa, il tempo aggiusta tutto. E chissà, tra qualche anno ci ritroveremo ancora con il ritorno in politica del Trota, ormai maturo per la causa...lontano anni luce dal giovane ed inesperto tutto auto di lusso e bella vita. Seh.
- al 15%
tutto come sopra, con due sostanziali differenze. Anche il Trota entra nelle contestazioni maroniane (ma come Bobo? L'hai visto crescere il pargolo e ora lo tradisci così?) e Bossi Umberto non si palesa sul palco (perchè non ha avuto garanzie che sia "rispettata" la sua famiglia negli interventi). Resta comunque nell'aria l'assoluzione di Bossi padre e tutti i barbari sognanti acclamano ancora il "senatur" tradito nella buona fede dal cerchio magico, ma incoronano ufficiosamente il nuovo leader Maroni.
- al 5%
Maroni va sul palco e spara a zero su Trota e su tutta la sua famiglia, Umberto escluso (che è intoccabile per statuto). Non si risparmiano colpi bassi, cattiverie e ripicche. Maroni chiede ufficialmente alla base di sostenere la sua candidatura a segretario federale. Si chiede l'espulsione dalla lega di tutto il cerchio magico e di chiunque entri nello scandalo. Bossi Umberto non solo non si presenta, ma viene anche contestato dalla base (solo da quella però. Che i dirigenti non possono).
E la fine? Maroni dal palco a cantarla a Roma Ladrona e viva madama la marchesa!!!!!
E la fine? Maroni dal palco a cantarla a Roma Ladrona e viva madama la marchesa!!!!!
Ultime considerazioni e abbiamo finito:
1) In tutto questo, resta oscuro il ruolo di Calderoli. Nominato nel triumvirato nonostante il suo nome spunti nello scandalo, pare si aspetti forti contestazioni proprio nella sua Bergamo. Vedremo.
2) E poi i veneti? Accetteranno la "soluzione lombarda"della crisi? Davvero? Se cade Bossi, per i veneti cade anche il potere della Lombardia nella lega.
3) Bossi Renzo che parla di dare l'esempio annunciando le sue dimissioni è davvero incredibile. E tutti a riconoscergli l'onore delle armi (incredibile). Ma de che? No dico. Ma de che? E poi, ma davvero possiamo credere che il gesto sia spontaneo? Un gesto spontaneo, forse, sarebbe stato appena credibile se l'avesse fatto subito. Ma non dopo tutto questo tempo. E' chiaro che non è una scelta sua (fa parte della strategia complessiva di difesa del partito)
4) O ma Davide Boni? E Monica Rizzi? Che fanno? Lasciano anche loro?
5) Rosi Mauro si dimette oggi? Spero davvero che la "nera" dia di matto, buttando fuori tutto quello che sa. Chissà che risate!!!!
6) Nel mondo normale, il nostro, quando uno ruba dei soldi va in galera. Poi se è un dipendente dello Stato viene licenziato direttamente e gli vengono pignorati i beni per ripagare il denaro sottratto.
Nel mondo dorato dei politici funziona un pò diversamente. Non va in galera, pur ricoprendo un ruolo istituzionale di altissimo rilievo non è obbligato a lasciare (se lo fa, di sua spontanea volontà, viene citato come esempio mirabile di servitore dello Stato da onorare per il suo gesto responsabile) e, SOPRATTUTTO, NON RESTITUISCE IL DENARO.
Nel mondo dorato dei politici funziona un pò diversamente. Non va in galera, pur ricoprendo un ruolo istituzionale di altissimo rilievo non è obbligato a lasciare (se lo fa, di sua spontanea volontà, viene citato come esempio mirabile di servitore dello Stato da onorare per il suo gesto responsabile) e, SOPRATTUTTO, NON RESTITUISCE IL DENARO.
Ecco, se i giudici condanneranno i leghisti, ci si potrà davvero accontentare di qualche dimissione?
E la grana? E i soldi rubati?
Come? Ah...la padania....l'indipendenza, l'ampolla?
PUAH!!!!
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