Avevo letto il Fatto di sabato scorso ma, forse perchè piazzato solo in 18ma pagina, mi sono perso l'articolo di Massimo Fini dal titolo "l'ossessione per la donna".
Ora, non posso linkarvelo, perchè per leggerlo si deve essere abbonati al Fatto Quotidiano (vi invito a cercalo però).
In ogni caso, sul blog del Fatto sono visibili due pezzi interessanti che fanno riferimento a quello appena citato.
Uno è l'attacco di una collega di Fini, l'altro è invece costituito dalle scuse dello stesso giornalista.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/28/massacri-nostra-elite-culturale/200654/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/28/chiedo-scusa-lettori/200651/
che dire?
Mi sto allontanando piano piano dal blog del Fatto Quotidiano, proprio a causa di questi articoli (in particolare per quelli di Massimo Fini, Paolo Hutter e Marco Ponti). Anzi, credo che questo sarà l'ultimo anno che mi abbono al Fatto. In diverse occasioni, dinanzi ad articoli vergognosi, ho scritto email di protesta alla redazione ed anche ai singoli giornalisti. Quando ho avuto risposta (raramente), il blogger/giornalista "amico" dell'accusato si è mostrato solidale, rivendicando il diritto di ognuno di esprimer le proprie opinioni.
Bene.
Ed io ho sempre risposto: è così che si perdono i lettori.
Massimo Fini, le scuse non bastano.
Non si possono scrivere cose del genere (le tre donzelle..tutte sculettanti), lasciando intendere che se la sono cercata, per poi chiedere scusa con un "Non sapevo, o non ricordavo, che due delle tre ragazze d’Abruzzo di cui parlavo nella mia rubrica di sabato, oltre a essere state violentate, furono poi uccise dal pastore di pecore macedone".
La verità è che ormai si è perso il senso del limite.
Il Fatto Quotidiano dovrebbe semplicemente allontanare questo giornalista dal suo blog ufficiale, chiedendo scusa ai lettori (le scuse di Fini non bastano!)
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