sabato 15 dicembre 2012

DEAN KARNAZES


Come se bastasse un libro per risolvere i miei problemi alla testa del femore, qualche giorno fa ho finito di leggere "ultramarathon man - confessioni di un corridore estremo".
Dopo questa lettura non potrò più essere la stessa persona.
Le "imprese" sportive narrate da Dean vanno oltre l'umano e mi hanno aperto la mente rispetto alle reali potenzialità della macchina umana.


Anche se ve ne consiglio naturalmente la lettura (soprattutto se amate la corsa e lo sport in generale), vorrei restituirvi almeno una delle avventure che narra.
Immaginate una maratona (detta corsa a staffetta) che inizia nella città di Calistoga e finisce sulla spiaggia di Santa Cruz, dopo ben 199 miglia (318,4 km).E' una gara a squadre, ciascuna composta da 12 corridori che devono coprire ognuno almeno 3 tratte da 5,5miglia(8,8km) in punti diversi del percorso. Quindi immaginatevi questa carovana di atleti che si danno il cambio ogni 8,8km e per 318,4km ininterrotti di corsa. 

Ok, una corsa massacrante, ma un buon atleta può correre tranquillamente i suoi 26,4km per giunta suddivisi in 3 tratte.
La squadra di Dean aveva un nome particolare: "squadra Dean".
Si perché, questo fuori di testa, si è sparato l'intera ultramaratona da solo. 
318,4km ininterrotti di corsa (è più o meno la distanza tra Reggio Calabria e Sapri o, per esempio, tra Milano e Firenze)
Per capirci, 46ore e 17minuti ininterrotti di corsa (avete letto bene, proprio 46 ore e spiccioli).

Ora avete un'idea della situazione e del perché abbia cambiato opinione rispetto ai miei 15km di corsa (che tra l'altro sono bastati per l'infortunio/il dolore alla testa del femore).

Ma il libro racconta molte altre corse estreme e molte altre avventure di Dean.
Se volete approfondire la vicenda umana di questo "Forrest Gump" reale, potete anche visitare il suo sito.




alla prossima,

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