L'intervista del Caimano da Giletti mostra secondo me 3 cose incontrovertibili (che a Papi questo termine piace):
1) se quelli come me esultano quando sentono Giletti incalzare il Caimano, accusandolo di non voler sostenere una normale intervista fatta di domande e di risposte ma il solito pistolotto, è perché il livello dei giornalisti italiani è sottozero.O meglio, il Caimano trova sempre giornalisti o pseudo tali che si prestano alle sue amate interviste "in ginocchio" dove, tra una barzelletta e un mare di luoghi comuni, ci riscrive di volta in volta la storia, smentendo se stesso mille volte, in funzione dei sondaggi elettorali e senza che nessuno gli faccia notare le palesi contraddizioni o le plateali falsità.
Anche se Giletti di fronte alla minaccia di lasciare lo studio, alla fine ha un po' mollato la presa, si è meritato certamente un bravo.
2) il Caimano è nervoso. Troppo nervoso. Per uno abituato a calcolare ogni piccolissimo dettaglio, dai colori dello studio alla singola battuta, dal sorriso ammiccante alla postura, dalla poltrona alle singole parole pronunciate, perdere le staffe in quel modo dinanzi a Giletti è davvero poco promettente in termini di consenso(meno male!). E' vero che di solito siamo abituati a vederlo nelle interviste in ginocchio di cui sopra, ma ha perso la calma praticamente alla prima interruzione. Certo, c'è da considerare il suo atteggiamento "padronale", tipico di colui che pretende con l'arroganza di poter tollerare solo ruffiani e adulatori pronti solo a ricordargli quanto è grande bla bla.
Però...quel viso tirato dice più di mille parole.
3) Fini resta la sua bestia nera. Oggi è arrivato a raccontare un incubo fatto stanotte (se se) nel quale Fini era il "Ministro alle fogne". Ora, basterebbe questa frase per capire il livello dell'uomo che l'ha pronunciata. Una volgarità talmente bassa da vergognarsi per lui.
Bah, il Caimano ha fatto davvero una brutta fine. Ampiamente meritata naturalmente.
Ha anche promesso che andrà da Santoro.....se se. Ci crediamo proprio...
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