martedì 7 agosto 2012

SCENARI DELL'ILVA


Come risolvere il dramma dell'Ilva di Taranto?
questo è il dilemma.
Cedere al ricatto "pane e morte" o "vita e disoccupazione" si può. Si deve!
Invece di sparare frasi fatte o di fare come sempre propaganda (vedi alla voce ministro dell'Ambiente), lo Stato dovrebbe procedere in modo razionale, confrontando i costi economici, sociali ed ambientali dei due scenari possibili:


quello che prevede la chiusura dell'Ilva
- la perdita dei posti di lavoro;
- l'impoverimento di un territorio già povero;
- l'impatto del dramma sulla pace sociale e i possibili tumulti conseguenti

quello che prevede il mantenimento della situazione attuale
- i devastanti danni ambientali (molti dei quali permanenti)
- i rischi (attuali e futuri) per la salute di operai e cittadini;
- l'aumento dei costi futuri di bonifica (se si può parlare di bonifica...)

per me i due scenari non sono paragonabili. Il secondo è sempre drammaticamente peggiore.
Certo, fossimo un Paese normale, si potrebbe puntare su un terzo scenario (alternativo):

quello che prevede
- che chi si è arricchito (gli sciur padrun dell'Ilva) paghi con la galera (quella vera e per riflettere sui reati commessi) e col fallimento economico, restituendo tutti i soldi sottratti direttamente o indirettamente a Taranto (in modo che altri capitalisti capiscano che il fine - il profitto ad ogni costo-  non può giustificare i mezzi- l'inquinamento e le morti bianche)

- che chi si è arricchito si faccia carico di tutte le spese per le bonifiche e per pagare ogni danno diretto o indiretto alla città,agli operai e a tutti i cittadini.

- che lo Stato prenda in mano lo stabilimento, puntando all'esclusivo interesse della città e dei cittadini, e riconvertendo le strutture (perchè solo in Italia e nel "terzo mondo" produrre 'acciaio inquina così?)

SE PER LAVORARE A SUD SI DEVE MORIRE DI CANCRO E DEVASTARE LA MIA TERRA, IL TUTTO TRA GLI APPLAUSI DELLA POLITICA, ALLORA E' MEGLIO ABBANDONARLA E PRESERVARLA PER I NOSTRI FUTURI DISCENDENTI (CHISSA' CHE RISPETTINO LA TERRA MEGLIO DI NOI!)

POVERA ITALIA!

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