Funziona così.
Siccome i giovani italiani (e meno giovani ormai) sono vessati da un mondo del lavoro fatto solo di precarietà, abusi di potere e pseudo-schiavismo, mentre i più "fortunati" (solo perchè arrivati nel mondo del lavoro prima dello sfacelo liberista di questi anni) possono ancora godere di "contratti a tempo indeterminato" e tutele sacrosante, i nostri nuovi governanti hanno deciso di eliminare questa disparità.
Del resto, non è giusto che i lavoratori abbiano condizioni differenti.
Purtroppo però, per lor signori governanti, il raggiungimento dell'uguaglianza non passa per l'estensione delle tutele dei giovani precari, ma per l'eliminazione di quelle esistenti per gli altri lavoratori "fortunati".
Ancora una volta si parla di eliminare l'art.18.
Cambiano le facce, ma le teste sono sempre le stesse.
Come possa rilanciare l'economia l'eliminazione dell'art.18 resta un mistero ignoto ai più.
Ma io mi chiedo: ci sarà o no un limite alla vergogna di chi ci governa?
Possibile che si debba sempre accettare supinamente ogni intervento governativo, anche quando è palesemente ingiusto, inutile e, anzi, dannoso per tutti noi?
Dannoso per tutti meno che per la piccolissima oligarchia di ricchi e unti signorotti che tirano i fili nell'ombra naturalmente.
Ma in tutto questo la sinistra che fa?
Il PD che fine ha fatto?
Bersani ci sei?
Sveglia signori miei
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