Trenitalia ha deciso di sopprimere i treni notti nord-sud, continuando il suo compitino volto a cancellare il Sud, inanellando quindi solo l'ennesima "operazione indecente".
Per tanti italiani il fatto che non si potrà più viaggiare in notturna per esempio da Palermo a Milano o da Reggio Calabria a Torino (gli esempi sono tanti), non sarà un dramma.
Del resto, che ne sa un lombardo come Moretti dell'espresso notte che dalla stazione centrale di Milano smista vite, anime e speranze di milioni di meridionali da non so più quanti anni?
Che ne sanno questi amministratori delegati bocconiani dei sacrifici di milioni di calabresi, siciliani, pugliesi, campani, che con la loro fatica hanno reso il nord ricco e prospero?
Ma per migliaia e migliaia di meridionali (come me), fino a prova contraria ancora italiani, sarà invece un dramma.
Perchè il treno notte era scomodo, era un carro bestiame, era sporco, era sempre in ritardo ma, almeno quando era percorso nella direzione della felicità (da nord a Sud), riportava tanti meridionali a casa.
Famiglie intere, piene di pacchi che, se avevano la fortuna di trovare un posto a sedere, dovevano solo provare ad addormentarsi per risvegliarsi a casa.
Il viaggio era medievale, ma almeno era economico.
Per tanti italiani il fatto che non si potrà più viaggiare in notturna per esempio da Palermo a Milano o da Reggio Calabria a Torino (gli esempi sono tanti), non sarà un dramma.
Del resto, che ne sa un lombardo come Moretti dell'espresso notte che dalla stazione centrale di Milano smista vite, anime e speranze di milioni di meridionali da non so più quanti anni?
Che ne sanno questi amministratori delegati bocconiani dei sacrifici di milioni di calabresi, siciliani, pugliesi, campani, che con la loro fatica hanno reso il nord ricco e prospero?
Ma per migliaia e migliaia di meridionali (come me), fino a prova contraria ancora italiani, sarà invece un dramma.
Perchè il treno notte era scomodo, era un carro bestiame, era sporco, era sempre in ritardo ma, almeno quando era percorso nella direzione della felicità (da nord a Sud), riportava tanti meridionali a casa.
Famiglie intere, piene di pacchi che, se avevano la fortuna di trovare un posto a sedere, dovevano solo provare ad addormentarsi per risvegliarsi a casa.
Il viaggio era medievale, ma almeno era economico.
Non voglio neanche capire perchè l'abbiano fatto,
Non mi interessa.
Se non si capisce che sostituire un espresso notte con un freccia rossa diurno (con cambio a Roma), non è progresso ma una becera manifestazione di potere monopolistico dei ricchi contro i deboli, è solo per indifferenza. E' un furto ai poveri.
Finchè il Sud non insorgerà, liberandosi dalle catene che il nord ha creato sin dall'invasione dei savoia, ci sarà poco da fare.
Da oggi, la rete ferroviaria meridionale torna al tempo dei nostri bisnonni.
Mi chiedo quanto ancora il popolo meridionale potrà sopportare tutto questo.
Il serviizio ferroviario è un servizio pubblico. E' questo che Moretti deve mettersi in testa.
Non si può continuare a cancellare il Sud Italia non solo dalle scelte strategiche, ma anche dal semplice servizio, perchè si pensa che non sia "conveniente".
E se i meridionali smettessero di pagare il biglietto per protesta?
Se Trenitalia non è in grado di servire TUTTA l'Italia, che si accomodi e lasci (ma davvero) i NOSTRI BINARI liberi. Si, perchè binari, linee elettriche, treni, stazioni, tutto quello che oggi Trenitalia gestisce come fosse roba sua, è in reltà frutto del sacrificio fisico ed economico dei nostri padri e nonni.
Ma che ve lo dico a fare?
Non è sempre la stessa solfa?
La privatizzazione all'italiana....sempre la stessa porcheria.
Ah, non dimentichiamo inoltre gli 800 lavoratori che Trenitalia manda a casa con questa porcheria.
In un momento di crisi come questo, sotto Natale, si raddoppia di fatto il prezzo del treno dell'emigrante, colpendo migliaia e migliaia di famiglie, e si rovinano le 800 famiglie dei licenziati.
E nessuno fa niente.
Da oggi, la rete ferroviaria meridionale torna al tempo dei nostri bisnonni.
Mi chiedo quanto ancora il popolo meridionale potrà sopportare tutto questo.
Il serviizio ferroviario è un servizio pubblico. E' questo che Moretti deve mettersi in testa.
Non si può continuare a cancellare il Sud Italia non solo dalle scelte strategiche, ma anche dal semplice servizio, perchè si pensa che non sia "conveniente".
E se i meridionali smettessero di pagare il biglietto per protesta?
Se Trenitalia non è in grado di servire TUTTA l'Italia, che si accomodi e lasci (ma davvero) i NOSTRI BINARI liberi. Si, perchè binari, linee elettriche, treni, stazioni, tutto quello che oggi Trenitalia gestisce come fosse roba sua, è in reltà frutto del sacrificio fisico ed economico dei nostri padri e nonni.
Ma che ve lo dico a fare?
Non è sempre la stessa solfa?
La privatizzazione all'italiana....sempre la stessa porcheria.
Ah, non dimentichiamo inoltre gli 800 lavoratori che Trenitalia manda a casa con questa porcheria.
In un momento di crisi come questo, sotto Natale, si raddoppia di fatto il prezzo del treno dell'emigrante, colpendo migliaia e migliaia di famiglie, e si rovinano le 800 famiglie dei licenziati.
E nessuno fa niente.
che schifo
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