Ho letto il libro "Paura, una storia culturale" di Joanna Bourke e ne sono rimasto affascinato.
Investigare la paura, ricercarne i motivi, spiegarne i meccanismi biologici, far luce sull'evoluzione storica di questo che è un sentimento che riguarda tutti, ma che è tra i più oscuri e sconosciuti per l'uomo, questi gli obiettivi del libro. Scoprire quali paure terrorizzassero i nostri antenati e quali invece attanagliano noi, quali invece ci hanno sempre accompagnato e ci spaventano ancora.
E poi le fondamentali differenze tra paura ed angoscia, terrore e panico, combatti o fuggi.
Non mancano i richiami alla psicologia, a Freud e Jung, alla sociologia, alla biologia, alla filosofia, all'antropologia, alla psicologia sociale ed alle affascinanti teorie sul comportamento delle folle.
E' davvero un biglietto di sola andata per il parco delle paure.
La paura può eccitare, paralizzare, cancellare ogni riflesso d'etica e catapultarci in ogni istante al livello dell'uomo delle caverne. La paura supera le sovrastrutture sociali, la cultura personale, le convinzioni politiche e religiose. La paura è una delle poche energie rinnovabili che non sprechiamo.
Se l'uomo primitivo non avesse avuto paura, a quest'ora la nostra specie sarebbe nell'oblio insieme ai dinosauri.
Un grande libro, da non perdere.
Consigliatissimo.
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