Che sia il prendere in mano una racchetta, una chitarra, una calcolatrice, un volante, una pentola, poco cambia. Dobbiamo sentirci subito professionisti, esperti, pseudo-draghi del campo.
Piegati dagli insuccessi, concentriamo i nostri sforzi in quelle 2-3 cose dove ci sentiamo "bravi", o anche meno. Perché non tolleriamo proprio di sentirci dire "sei un...della domenica"!!!!
Ci mettiamo ai fornelli? Dobbiamo essere Cracco di Bastard Chef.
Ci mettiamo davanti una scacchiera? Kasparov deve temerci.
Ci mettiamo sui pedali? Vogliamo passare professionisti dopo due uscite da 30km
E questo vale per tutto. Per il lavoro, per la famiglia, per ogni stramaledetto hobby!!!!
Cosa capita?
Visto che i Mozart sono rari, così come i Bobby Fischer e gli Albert Einstein, riduciamo le nostre attività al minimo, e come dei panda infelici ci nutriamo solo di una cosa.
Io invece ho svoltato.
Sono un adoratore del dilettantismo ad ogni costo.
Perché il dilettante fa tutto per diletto, piacere, passione.
Il dilettante è un eroe, eticamente pulito, lontano anni luce dall'avido e basso lucrare. Sia che si tratti di interessi economici (sono bravo quindi mi dovete pagare), sia di interessi di gloria (devo essere il primo, l'unico, il più grande).
Perché dare del dilettante a qualcuno deve essere un'offesa?
Il dilettante è libero dagli stress del professionista e dalle paranoie dell'esperto.
Il dilettate pedale col cuore, gioca col cuore, lavora col cuore, vive col cuore.
Il dilettante è felice.
Sempre e comunque.
Il dilettante vive le sue passioni completamente, ascoltando solo se stesso e le proprie voglie più sane.
Per questo aspiro con tutte le forze a divenire un vero dilettante in tutto.
Ma senza esagerare.
Perché anche il cercare a tutti i costi di divenire un dilettante può diventare qualcosa da esperti.
Libero, come un'ape in un prato sterminato di fiori profumati.
Senza stress.
Senza cronometro, record, bilanci e confronti.
Volare senza il peso della paranoia che attanaglia chi, incredibilmente, aspira a volersi sentire il migliore.
Libero e dilettante.
Ci mettiamo ai fornelli? Dobbiamo essere Cracco di Bastard Chef.
Ci mettiamo davanti una scacchiera? Kasparov deve temerci.
Ci mettiamo sui pedali? Vogliamo passare professionisti dopo due uscite da 30km
E questo vale per tutto. Per il lavoro, per la famiglia, per ogni stramaledetto hobby!!!!
Cosa capita?
Visto che i Mozart sono rari, così come i Bobby Fischer e gli Albert Einstein, riduciamo le nostre attività al minimo, e come dei panda infelici ci nutriamo solo di una cosa.
Io invece ho svoltato.
Sono un adoratore del dilettantismo ad ogni costo.
Perché il dilettante fa tutto per diletto, piacere, passione.
Il dilettante è un eroe, eticamente pulito, lontano anni luce dall'avido e basso lucrare. Sia che si tratti di interessi economici (sono bravo quindi mi dovete pagare), sia di interessi di gloria (devo essere il primo, l'unico, il più grande).
Perché dare del dilettante a qualcuno deve essere un'offesa?
Il dilettante è libero dagli stress del professionista e dalle paranoie dell'esperto.
Il dilettate pedale col cuore, gioca col cuore, lavora col cuore, vive col cuore.
Il dilettante è felice.
Sempre e comunque.
Il dilettante vive le sue passioni completamente, ascoltando solo se stesso e le proprie voglie più sane.
Per questo aspiro con tutte le forze a divenire un vero dilettante in tutto.
Ma senza esagerare.
Perché anche il cercare a tutti i costi di divenire un dilettante può diventare qualcosa da esperti.
Libero, come un'ape in un prato sterminato di fiori profumati.
Senza stress.
Senza cronometro, record, bilanci e confronti.
Volare senza il peso della paranoia che attanaglia chi, incredibilmente, aspira a volersi sentire il migliore.
Libero e dilettante.
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