Mi arrendo!
Mani in alto a mostrare i palmi, torvo e ingrugnito come solo un vero colpevole sa essere, mi consegno al vostro severo giudizio.
Si, è vero: sono un qualunquista.
Non un mitomane.
Ho le prove di quanto affermo.
Sono un qualunquista perché non sopporto più l'opinione pubblica matrigna con i deboli, madre affettuosa con i farabutti.
Sono un qualunquista perché, pur vivendo in un paese martoriato dalla "spintarella", dalla "bustarella", dall'aiutino e dal nepotismo, credo ancora nella meritocrazia.
Sono qualunquista perché credo che la legge debba essere uguale per tutti.
Sono qualunquista perché ogni giorno faccio il mio dovere non sentendomi per questo un eroe.
Sono un qualunquista perché provo assoluto disprezzo per i politici disonesti e per chi li sostiene.
Sono un qualunquista perché credo nell'uguaglianza degli uomini.
Sono un qualunquista perché riesco ad essere razzista solo con i razzisti.
Sono un qualunquista perché credo nella scienza e nell'uomo e non nei falsi dei che adoriamo.
Sono un qualunquista perché per me gli eroi sono Falcone, Borsellino e tutti i Servitori dello stato che hanno dato la vita per la lotta alla criminalità.
Sono un qualunquista perché credo che il maschilismo che pervade la nostra società sia una vergogna assoluta.
Sono un qualunquista perché credo nell'onestà.
Sono un qualunquista perché non riesco a ridere alle barzellette volgari di chi da venti anni governa da sovrano incapace e indegno un popolo dormiente, sciaguratamente indifferente o colpevolmente complice.
Sono un qualunquista perché credo che l'Italia meriti un popolo migliore.
Sono un qualunquista perché spero e anzi credo che gli italiani che verranno saranno migliori di noi.
Sono un qualunquista e ora chiudetemi in cella e buttate la chiave.
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