Se dopo la vergognosa lettera scritta a Napolitano, al sindaco Lancini non sarà contestato il reato di vilipendio al Capo dello Stato (per i leghisti che ne ignorano l'esistenza, cercare l'art.278 del c.p.p), mi chiedo cos'altro serva per commettere il reato in questione.
Ho letto e riletto questa missiva, e stento a credere che nessuno faccia niente per rimuovere questo signore dal suo incarico di sindaco.
Una cosa così non è tollerabile.
Ma veniamo ai contenuti della lettera.
Analizziamo il testo (per il testo completo, di cui consiglio la lettura, vi lascio il link
Torniamo a noi.
Si parte subito con un "Egregio Senatore Giorgio Napolitano", che è come scrivere al Papa "Egregio vescovo di Roma", ma non andiamo troppo per il sottile.
"Con riferimento all'onoreficenza da Lei conferita a......,vorrei comunicarLe il mio punto di vista". E qui Lancini ritiene evidentemente che Napolitano necessiti del suo punto di vista. "Le onoreficenze, nella fattispecie quella di Cavaliere della Repubblica, quando consegnate a cani e porci fanno divenire ingiustamente porci o cani anche quelli veramente le hanno meritate".
Ora, in un Paese civile, ci si dovrebbe fermare a questa prima frase per rimuove il sindaco e processarlo per direttissima per vilipendio. Punto.
Senza altre analisi o considerazioni.
E invece credo che purtroppo non basti.
Ma proseguiamo.
"Ho appreso la notizia solo in quanto diffusa dai media nazionali, non avendo per altro mai ricevuto alcuna richiesta di delucidazioni inerente i fatti oggetto dell' onoreficenza, pur trattandosi di un importante riconoscimento istituzionale, per il quale mi sarei aspettato, da Lei, quanto meno un interessamento più approfondito".
Bene, diciamo che con questa frase Lancini dichiara di ritenere necessario un suo coinvolgimento, prima che il Presidente possa procedere (forse voleva i corazzieri a cavallo in comune?) e poi dà di fatto del superficiale a Napolitano (questo non è vilipendio?).
Saltiamo lo spot sui suoi consensi elettorali e veniamo a "premetto di non conoscere la motivazione, ufficiale dell' onoreficenza, della quale sono a conoscenza attraverso i media, ma se corrisponde al vero (e Lei non ha rilasciato smentite), la reputo ingiusta ed offensiva per la mia gente".
Bene, bene. A parte le virgole messe "alla cazzo", e la ripetizione sul come ne è venuto a conoscenza (l'aveva detto praticamente alla frase precedente), Lancini informa Napolitano che avrebbe compiuto un atto "ingiusto ed offensivo" (questo sarà vilipendio, o no?).
Poi c'è il solito sparare a zero sui media (e la Padania?) e la chicca del "filo comunista" a Santoro (a mio parere, con l'evidente scopo di "colpire" due volte Napolitano, vista la sua storia politica). Finisce di dire peste e corna dei comunisti, ed ecco subito un attacco che sembra proprio rivolto da un compagno: "premiare il ricco Lancini Silvano per il gesto "nobile"...".
Fermiamoci un attimo. Quel "ricco" messo lì non è un caso. E' scritto con disprezzo (la lotta di classe piace anche al sindaco Lancini?), così come confermato dalle virgolette su nobile (tra l'altro Lancini Silvano, scritto cognome e nome come si fa sulla stampa per i delinquenti).
“nobile se fosse rimasto anonimo, poiché la generosità è una medaglia che si appunta all'anima e non al petto”.
E qui la lezione di filosofia da “baci perugina” del nostro eroe al Presidente....
“-di contribuire alle casse (NDB col gesto nobile) della mensa trovatasi in difficoltà a causa dei mal pagatori , sarebbe stato già eccessivo”.
Quindi il riconoscimento di Napolitano per Lancini è intanto eccessivo (questo sarà vilipendio?).
Ma ora ci spiega perchè è anche più che eccessivo.
Ma ora ci spiega perchè è anche più che eccessivo.
“Questo “signore” ha agito così perchè poteva permetterselo, ha agito come in passato molti altri cittadini adrensi e torbiatesi hanno agito, e senza ricevere onorificenze”
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Di nuovo il signore tra virgolette, per offendere l'altro Lancini (quello che ha pagato la mensa e che
Di nuovo il signore tra virgolette, per offendere l'altro Lancini (quello che ha pagato la mensa e che
è stato premiato), la giustifica a tanta generosità (se lo poteva permettere!!! Ma uno per fare un gesto generoso deve prima restare senza una lira?) e infine la retorica sui cittadini che bla bla bla.
“Appare chiaro che il ricco Silvano ha compiuto il suo gesto al fine di ottenere due risultati:il primo, miserabilmente fallito, era creare una contrapposizione politica all'attuale maggioranza consiliare con l'appoggio delle minoranze; il secondo, deprecabilmente andato a buon fine, era fare pubblicità alla propria azienda”
Lancini ci spiega ciò che “appare chiaro” (e quindi, Napolitano non l'ha capito? Questo sarà vilipendio?)
Niente, questa storia del “ricco” non gli va giù. Solo i poveri possono essere generosi per Lancini. Che Napolitano poi ignori il primo dei motivi, la contrapposizione politica alla maggioranza di Adro, secondo me è la prima cosa probabilmente vera che ha scritto il sindaco. Del resto, non credo che ricada tra i compiti del Capo dello Stato interessarsi alle diatribe politiche di un paesino del bresciano (ma posso sbagliare naturalmente). Il secondo “deprecabile” motivo, spero costi una bella querela a Lancini, da parte dell'altro Lancini (insieme all'offesa del signore tra virgolette).
Tralascio la parte relativa alla presunta motivazione pubblicitaria del donatore ma solo perchè sennò viene fuori un papiro (ritengo però che, se anche il vero fine del benefattore fosse questo, il gesto di generosità è comunque sempre salvo. Magari tutte le aziende facessero in questo modo per farsi pubblicità, invece di rincoglionirci con spot televisivi che costano milioni..ma non divaghiamo).
“Mi permetto, Egregio presidente, di riportare di seguito qualche passaggio della lettera, di cui allego copia integrale, del mio compaesano e (ahimè) omonimo Lancini, tenendo a precisare che tra noi non intercorrono rapporti di parentela”
C'è voluta più di una pagina e mezza per leggere il primo “egregio presidente” (ma con la p minuscola, si intenda...), subito “sporcato” dalla precisazione dell'assenza di rapporti di parentela col benefattore (che il sindaco ci tiene al suo buon nome).
“Ebbene, Egregio Presidente, l'onorificenza premia una persona che ha sfruttato la situazione per fini personali, una persona ricca che ha regalato dei soldi a chi non voleva pagare: nella stessa lettera pubblica del “benefattore” vi è infatti un passaggio in cui egli stesso sostiene che “quando i genitori potranno pagare, i soldi verranno versati in modo normale , se non potranno o vorranno pagare il costo della mensa residuo resterà a mio totale carico”. Quali spiegazioni posso fornire io, Sindaco, a tutti quei cittadini che anche in grosse difficoltà economiche e con pesanti sacrifici, rinunciando magari alla pizza settimanale con al famiglia, hanno sempre e comunque pagato la retta?.....omissis..L'onorificenza offende questi onesti cittadini e tutti coloro che, alla luce di quanto sta avvenendo, leggendo la lettera offensiva, hanno manifestato il loro disappunto”.
Qui torna l'”egregio Presidente”, ma stavolta con la P maiuscola. Forse perchè subito dopo Lancini scrive Sindaco con la S maiuscola? Chissà.
Ancora la puntualizzazione sulla ricchezza del benefattore e poi,con certezza granitica, il giudizio sul perchè alcuni non hanno pagato la retta: perchè non volevano. E lo sottolinea pure, chissà che la cosa possa sfuggire. Poi, per dimostrare la sua tesi, si lancia in un'astrusa interpretazione del “se non potranno o vorranno pagare” scritta nella lettera del benefattore, ignorando il “se non potranno” e sottolineando il “vorranno pagare”. Ma come non ridere sul “rinunciando magari alla pizza settimanale con la famiglia”? A parte che se lo senti Bossi gli stacca la testa (la pizza è troppo napoletana per un padano vero. Doveva scrivere “rinunciando alla polenta e osei” per ingraziarsi la base). Ma poi che tesi è? C'è gente che non arriva davvero a fine mese e, secondo Lancini, il problema sarebbe il dover fare a meno della pizza settimanale? E poi, un cosa così scema la scrivi a Napolitano? (notare che ho sottolineato scema)
“Egregio Presidente, ma come si permette?! L'onorificenza ha avvalorato le offese scritte dal signor Lancini Silvano! Conferire il titolo di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana a tal “signore” che con la complicità dei media ha dipinto la mia comunità come una comunità egoista e razzista, mi permetta, è stato un gesto sconsiderato”.
Ci stiamo abituando all'”Egregio Presidente”, ma subito Lancini ci stoppa col tremendo “ma come si permette?” (sarà vilipendio questo? O no?).
Poi l'ennesima tesi improponibile secondo la quale il gesto di Napolitano avrebbe avvalorato le offese scritte da Lancini Silvano (di nuovo cognome e nome come per i delinquenti).
Ancora l'offesa di signore tra virgolette e l'ennesimo attacco a Napolitano, accusato di aver commesso un gesto sconsiderato (sarà vilipendio questo? O no?)
Ancora l'offesa di signore tra virgolette e l'ennesimo attacco a Napolitano, accusato di aver commesso un gesto sconsiderato (sarà vilipendio questo? O no?)
Risparmiamoci il premio “comune riciclone” per Adro e saltiamo al “sole delle Alpi”, quello che sembra il vero motivo della lettera.
“proprio Adro che grazie alla generosità delle sue aziende e della sua gente ha progettato e completamente arredato quella scuola?”.
Che strana frase. Dopo aver raccontato di quanto sono bravi a differenziare i rifiuti, e a costruirsi da soli la chiesa, ecco che Lancini informa Napolitano che è stata la sua gente che ha progettato e completamente arredato quella scuola.
Quale scuola? Sarà mica la famosa scuola di Adro, quella con non so quante centinaia di simboli leghisti stampati sui banchi, sulle sedie, sui muri e, perfino, sullo zerbino?
Certo che è quella. E non sarà che Lancini sta ripartendo le sue responsabilità nella nota vicenda con i suoi cittadini?
“Lo stato ha saputo solo criticare quel simbolo tradizionale e pacifico che da secoli viene rappresentato nel nostro territorio (ad esempio nella sede del palazzo del Municipio di Adro risalente al secono XVII e prima ancora nell'attuale sala civica, già Municipio e poi scuola, della frazione di Torbiato). Quel simbolo è il Sole delle Alpi. Quel simbolo nella scuola di Adro non poteva essere un simbolo di partito (come molti maliziosamente hanno interpretato), significava invece l'appartenenza radicata della gente ad un territorio dalla storia millenaria: la Padania. Il Sole delle Alpi infatti era già stato approvato nello stemma della Provincia di Lecco...omissis”
Dopo molta fatica, eccoci finalmente arrivati al vero motore che ha spinto il sindaco a muoversi verso questa iniziativa senza precedenti. Pararsi il “popò”, in relazione alle sue responsabilità sullo scandalo della scuola di Adro e, perchè non guasta mai, cercare un po' di consenso nella base leghista, scrivendo a Napolitano di Padania. E questa volta, il tutto sarebbe sorretto dal simbolo della Provincia di Lecco, nel quale si trova questo famoso simbolo. Ora, a parte che la “padania” non esiste, e non è mai esistita nella storia millenaria che vanta Lancini, definire malizioso chi ha visto nei simboli della scuola un marchio registrato dalla Lega Nord è secondo me la cosa più grave della lettera. Perchè? Ma perchè proprio Giorgio Napolitano, in qualità di Capo dello Stato, aveva scritto una lettera ai genitori dei bambini della scuola di Adro, nella quale aveva comunicato che tutti i simboli sarebbero stati eliminati. E la stessa Gelmini, l'allora ministro dell'Istruzione, aveva ordinato di rimuoverli. E perfino Bossi aveva dichiarato che con la scuola di Adro si era esagerato. E alla fine i simboli sono stati rimossi proprio per quel motivo!
Quindi, escludendo che Lancini ignori l'esistenza di questa lettera di Napolitano (essendo attore principale della vicenda, è praticamente impossibile che non ne sia venuto a conoscenza), ci vuole poco a leggere tra le righe che si dà del “malizioso” al Presidente (sarà vilipendio questo? O no?). Ma del discorso del simbolo della Provincia di Lecco ne vogliamo parlare? Ma l'avete visto? Si, è vero. C'è il simbolo che richiama il “fiore delle Alpi”, ma né la forma, né il colore, lo fanno somigliare a quello della Lega Nord che, il povero Lancini ha usato per tappezzare la sua scuola (per la cronaca, il “fiore” del simbolo della Provincia di Lecco è senza cerchio di contorno, più slanciato, di colore rosso (e non verde ramarro come quello leghista) e su sfondo verde (non lo stesso verde). Potete verificare voi stessi sul sito della provincia. http://www.provincia.lecco.it/
“La mia gente non può certo essere paragonata ai fascisti e ai nazisti della seconda guerra mondiale” I miei preti non possono essere considerati degli ingordi di denaro come i mercanti del Tempio! Gli adrensi e i torniatesi devono vergognarsi sì, ma di ben altro: si devono vergognare di avere un concittadino (Silvano Lancini) che di loro pensa questo e-aggiungo io ora- di avere un Presidente della Repubblica che lo ha addirittura onorificiato ! Venga ad Adro, Egregio Presidente, e chieda alla mia gente come stanno veramente le cose, venga ad Adro e chieda scusa alla mia gente. E' un suo dovere morale.”
A parte il delirio, chi avrebbe paragonato i suoi cittadini (come ama ripetere, sono suoi) con i fascisti e i nazisti della seconda guerra mondiale? (e i nazisti dell'Illinois?).
E poi che c'entrano i suoi preti (sempre suoi) , accusati non si sa da chi di essere ingordi di denaro come i mercanti del Tempio? (Sodoma e Gomorra no?).
Ennesima diffamazione per Silvano Lancini e via così, nel baratro del più infimo vilipendio: “si devono vergognare (i suoi cittadini, proprio suoi)....di avere un Presidente...che lo ha addirittura onorificiato (al benefattore).” Poi la “coltellata” finale, con la richiesta delle scuse di Napolitano e il suo “ricatto” (essendo secondo Lancini un “dovere morale”, se Napolitano non chiede scusa è immorale evidentemente). Questo è vilipendio o no?
“Non si stupisca se il popolo del Grande Nord si sente sempre più distante da Roma e dalle sue istituzioni...Sono anche questi gesti sconsiderati che creano le distanze!”
Compare per la prima volta il “Grande Nord” e Roma (peccato, poteva aggiungere Ladrona, così faceva filotto), in a che ha il sapore di una “chiamata alle armi” per l'indipendenza della patata (a no, padania). Di nuovo l'insulto sul gesto sconsiderato che, per giunta, creerebbe le distanze. Da notare i punti sospensivi dopo “istituzioni” e il punto esclamativo dopo distanze.
A questo punto, forse la sua voce interiore lo avvisa del pericolo noto ai più come “la sto facendo fuori dal vasino”, ed ecco che parte la finta supplica dell'aspirante martire:
“So bene si essere solo un piccolo Sindaco di campagna e sono quindi consapevole del fatto che il potere di Roma potrebbe “schiacciarmi” in qualsiasi momento, ma il mio dovere va oltre gli interessi personali e mi obbliga a prendere le difese della mia comunità, aggredita dall'onta di razzismo e di egoismo.”
Quindi, Lancini sa bene di essere solo un “piccolo Sindaco di campagna” ma sfida il “potere di Roma” che potrebbe schiacciarlo. L'avete sentita partire la colonna sonora di Braveheart? Ma si, è lui, Wallace Lancini che si immola per la libertà della patata (a no, padania,,continuo a sbagliare). Il potere di Roma (chissà che orgasmo mentre scrive), dicevo, il potere di Roma (ladrona?) che potrebbe schiacciarlo e lui? Lui è schiavo non di Roma (come la vittoria), ma del suo dovere. Quel dovere che va oltre gli interessi personali e lo obbliga (allora non è un merito..se ti obbliga non è una scelta. O no?), che lo obbliga a difendere a sua comunità (la sua...la sua), aggredita niente meno che dall'onta del razzismo e dell'egoismo. Perchè potranno avere le nostre vite, ma non la nostra libertà......Wallace Wallace Wallace....chissà se Lancini sa che la “proprietà retorica” del film appartiene al suo capo Bossi. Com'è noto, nella lega si può fare riferimento al film solo se si dice apertamente che Bossi è la reincarnazione di Wallace (ma non era quella di Alberto da Giussano?) e che la Scozia è come la padania (questa volta non ho sbagliato).
Arriviamo infine alla chiusa finale, dove Lancini “il magnanimo”, lascia l'onore del campo dando al suo avversario (evidentemente sconfitto), l'onore di una scusa valida.
“Convinto della veridicità delle premesse da cui muovono le mie considerazioni, voglio però sperare che la scelta di conferire la suddetta onorificenza sia solo il frutto del cattivo consiglio di quel costoso e al tempo stesso farraginoso sistema burocratico che è l'apparato dello Stato. Sono quindi a chiederLe cortesemente riscontro, anche a nome dei miei concittadini. Distinti saluti”.
E' chiaro che “l'onore delle armi” a Napolitano, non può essere concesso gratis, ed è per questo che Lancini, pur dando la possibilità dell'alibi (il cattivo consiglio), spara a zero sul “sistema burocratico che è l'apparato dello Stato”.
Infine, come non chiede conto a Napolitano, col suo “chiederLe cortesemente riscontro”?
Del resto, parla a nome dei “suoi” concittadini.....
Del resto, parla a nome dei “suoi” concittadini.....
I distinti saluti finali poteva risparmiarseli.
Ora, fossi in Lancini, mi muoverei su due fronti:
- cercherei un mago che riporti in vita Cicerone (perchè ci vuole un avvocato bravo bravo per salvargli il popò)..A no, cazzeruola, Cicerone era romano!!!
- cercherei sul mappamondo una bella isola sperduta nell'oceano, dove cercare ristoro e schiarire le idee.
NB: signor Lancini, ha proprio una brutta considerazione per i "piccoli sindaci di campagna". Guardi che sono molto meglio di quello che pensa Lei.
NB2: è proprio vero che i leghisti non migliorano mai!!!!
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