domenica 15 gennaio 2012

LA LENTA ED INESORABILE DECADENZA DI BOSSI

La guerra tra Bossi e Maroni ha decretato la vittoria di quest'ultimo.
Dopo il veto del capo, Maroni ha reagito sfidando apertamente il "sovrano", forte del consenso della base;  visto il successivo passo indietro del senatur, direi che, a meno di qualche improbabile pugnalata, la strada della successione è ormai segnata. Intendiamoci, la dirigenza della lega nord è un covo di serpi e non nutro speranze nel fatto che questo movimento politico basato sull'intolleranza possa migliorare. Ma almeno, in un futuro spero non troppo lontano, uno come Bossi non potrà funestare la "pagina politica" italiana, con i suoi insulti razzisti e con le sue dita medie al vento.
In molti stimano Maroni, ritenendolo non solo il  più presentabile dei leghisti, ma anche un politico equilibrato.
Non vi fate ingannare dai baffetti da impiegato pubblico anni 50, dal sorrisino accennato e dagli occhialetti rosso tendenza (osceni). Chi ha potuto sentire anche uno solo dei comizi di pontida, o un intervento a radio padania, sa che Maroni è forse il più pericoloso dei leghisti. Perchè ha le stesse idee degli altri, ma ha anche il poter di saperle nascondere ai più.

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