Il sindaco di Venezia arrestato,l'ex Presidente della Regione Veneto a rischio arresto e via così. Tangenti,tangenti e ancora tangenti.
Sempre a scoprirci sorpresi, stravolti dalla novità.
Sempre a meravigliarci del come, del chi,del perché.
Una mare di banalità che affoga tutti,Venezia compresa.
Come nel '92,come sempre e per sempre,purtroppo.
Il dubbio che le grandi opere nascano solo per le tangenti è legittimo e schifosamente accettato da tutti.
E il popolo?
Solo indifferenza,ignoranza,complicità. Ecco la ricetta che permette a questi politici vergognosi di continuare a fare le loro schifezze.
Passano gli anni e il malaffare continua come e peggio di prima.
Per colpa vostra signori.
Per colpa mia.
Per colpa di tutti quelli che,pur vivendo onestamente(come me e come tanti di voi),lasciano fare e voltano la testa dall'altra parte.
Il Mose,l'Expo e tutti gli scandali che seguiranno,sono il riflesso di una società ormai rassegnata al malaffare di pochi delinquenti impuniti.
Mi vergogno spesso di essere italiano e,da qualche tempo,spessissimo.
Penso a Venezia e mi risuonano in testa i versi di quella splendida e tragica canzone di Guccini....
"Venezia che muore, Venezia appoggiata sul mare,
la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi, Venezia, la vende ai turisti,
che cercano in mezzo alla gente l' Europa o l' Oriente,
che guardano alzarsi alla sera il fumo - o la rabbia - di Porto Marghera...
Stefania era bella, Stefania non stava mai male,
è morta di parto gridando in un letto sudato d' un grande ospedale;
aveva vent' anni, un marito, e l' anello nel dito:
mi han detto confusi i parenti che quasi il respiro inciampava nei denti...
Venezia è un' albergo, San Marco è senz' altro anche il nome di una pizzeria,
la gondola costa, la gondola è solo un bel giro di giostra.
Stefania d' estate giocava con me nelle vuote domeniche d' ozio.
Mia madre parlava, sua madre vendeva Venezia in negozio.
Venezia è anche un sogno, di quelli che puoi comperare,
però non ti puoi risvegliare con l' acqua alla gola, e un dolore a livello del mare:
il Doge ha cambiato di casa e per mille finestre
c'è solo il vagito di un bimbo che è nato, c'è solo la sirena di Mestre...
Stefania affondando, Stefania ha lasciato qualcosa:
Novella Duemila e una rosa sul suo comodino, Stefania ha lasciato un bambino.
Non so se ai parenti gli ha fatto davvero del male
vederla morire ammazzata, morire da sola, in un grande ospedale...
Venezia è un imbroglio che riempie la testa soltanto di fatalità:
del resto del mondo non sai più una sega, Venezia è la gente che se ne frega!
Stefania è un bambino, comprare o smerciare Venezia sarà il suo destino:
può darsi che un giorno saremo contenti di esserne solo lontani parenti..."
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