Siamo sempre lì.
Non ci si schioda da questo concetto.
L'approccio al reato è funzione dello stato patrimoniale del reo.
Se sei un poveraccio e rubi, sei un ladro.
Se sei un ricco (ma vale anche naturalmente per i potenti), sei un cleptomane.
Se un operaio truffa la sua azienda imbrogliando sui rimborsi che effettivamente gli spettano, rischia il licenziamento per giusta causa, la contestazione del reato di truffa e VIENE CHIAMATO LADRO.
Se un consigliere regionale truffa lo Stato imbrogliando sui rimborsi che effettivamente gli spettano, rischia una bella cippa e si parla di "comportamento scorretto", "uso improprio", e tutte le altre amene minchiate (volevo dire parabole) che servono per evitare di usare termini quali LADRO, TRUFFA, CRIMINALE, ECC,ECC
Insomma, mi spiegate perché ora che sono emersi gli scandali regionali si parla di ridurre le risorse e non semplicemente di mandare in galera questi ladri?
Considerando le debite proporzioni, sembra quella vecchia storia della donna stuprata perchè ha la minigonna troppo corta. Invece di escludere qualunque giustificazione al balordo stupratore, si agisce chiedendo alle donne di allungare la gonna (che si sa che l'occasione fa l'uomo balordo).
Qui è uguale: invece di urlare lo sdegno verso questi ladri schifosi, si agisce per ridurre il flusso di denaro inviato alle regioni (che si sa che tanto li usano per comprarsi i SUV e pagarci le mignotte).
Ma che schifo di Paese siamo?
Il problema non sono i soldi inviati. Il problema sono i personaggi che mandiamo a gestirli.
E poi, porca miseria, una volta che uno di questi galantuomini viene beccato a rubare, è davvero troppo chiedere che, oltre che mandato giustamente in galera, venga allontanato PER SEMPRE da qualunque incarico pubblico?
Mi spiegate perché se un impiegato comunale è condannato per un reato penale viene licenziato ed è generalmente interdetto dai pubblici uffici (in funzione della gravità del reato) mentre un "onorevole"quando beccato col sorcio in bocca alla peggio esce dal partito e si fa il suo gruppo, continuando a gestire i nostri soldi (come sappiamo)????
Il problema non sono i soldi inviati. Il problema sono i personaggi che mandiamo a gestirli.
E poi, porca miseria, una volta che uno di questi galantuomini viene beccato a rubare, è davvero troppo chiedere che, oltre che mandato giustamente in galera, venga allontanato PER SEMPRE da qualunque incarico pubblico?
Mi spiegate perché se un impiegato comunale è condannato per un reato penale viene licenziato ed è generalmente interdetto dai pubblici uffici (in funzione della gravità del reato) mentre un "onorevole"quando beccato col sorcio in bocca alla peggio esce dal partito e si fa il suo gruppo, continuando a gestire i nostri soldi (come sappiamo)????
NB: in questo schifo anche i giornalisti hanno la loro colpa. Non li sopporto più. Continuano a parlare di "uso improprio", "comportamento scorretto", ecc, ecc, ecc.
Se un povero cristo ruba un pezzo di formaggio al supermercato, perché ha fame e non ha una lira, il giorno dopo viene processato per direttissima come il peggiore criminale della Chicago di Al Capone, tra le urla di sdegno dell'opinione pubblica.
Se un ricco e potente "onorevole" ruba milioni di euro, mentre i suoi amici dissanguano la povera gente con una cattiveria inaudita (travestita dalla richiesta di sacrifici), in questa Serva Italia (di dolore ostello!) si arriva anche a capirlo: troppi soldi gli hanno dato alla testa. Povera stella!
Se un ricco e potente "onorevole" ruba milioni di euro, mentre i suoi amici dissanguano la povera gente con una cattiveria inaudita (travestita dalla richiesta di sacrifici), in questa Serva Italia (di dolore ostello!) si arriva anche a capirlo: troppi soldi gli hanno dato alla testa. Povera stella!
Ma indignatevi piuttosto!
E chiedete galera, dimissioni, restituzione del maltolto ed allontanamento a vita da qualunque incarico pubblico.
Ci vuole molto?
Come?
No?
Ah...è un cleptomane?
Ah....ho capito.
Come?
No?
Ah...è un cleptomane?
Ah....ho capito.
Quando un popolo nasce schiavo, non c'è niente da fare: schiavo resta-
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