Abituato a comandare da 50anni, sempre al centro dell'attenzione se seduto sulla poltrona più importante, starà vivendo momenti davvero difficili. Le immagini del G20 del resto non lasciano dubbi: completamente ignorato dagli altri leader mondiali, come un anonimo signor nessuno è costretto ad imbucarsi in ogni conversazione per non deprimersi in modo completo. Ma non c'è verso. Obama lo ignora. La Merkel, sempre troppo educata, lo tollera nell'indifferenza neutra. Sarkò non lo degna neanche di uno sguardo.
Zapatero, da gran signore qual'è, potrebbe ricambiare quella memorabile caduta di stile del Ns eroe (quando abbandonò la conferenza stampa Italia-Spagna, lasciando di stucco lo spagnolo), ma non lo fa.
Forse mosso da pietà, lo ascolta o comunque fa finta.
Il satrapo ostenta un finto sorriso tipo paresi a favore di telecamere, ma è troppo scaltro per non aver intuito che ormai è finita. Anche i suoi pasradan più impresentabili lo stanno abbandonandoe, pre giunta, lo fanno pubblicamente. Letta scalpita dalla panchina per entrare in campo. Anche fisicamente non si sente più quel vecchio leone che si vantava come un adolescente delle sue trombate. Colorito giallo smorto, rughe più profonde del cerone a stucco veneziano, smorfia di rabbia/delusione/cattiveria, con denti in mostra e non per sorridere. Pancia prominente, andatura da scimmione ferito, gambe larghe e calzivie in vantaggio sulla peluria trapiantata. Silenzi preoccupanti dal suo staff. Sguardi preoccupati dai suoi giornalisti.
E' tutto finito.
Manca solo l'ultima bava di ragno che lo sta tenendo in piedi.
Rotta quella, il signorotto franerà sotto il peso della sua viscida esistenza.
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